In questi giorni si è consumata l’ennesima vergogna: sui social – che diventano spesso un coacervo di insulti e commenti inopportuni – si sono scatenati gli “antipapisti”, coloro che si oppongono non solo al Papa in quanto tale, ma a questo Papa in particolare.
Non entriamo nel merito delle questioni spinose del pontificato attuale, ma ci interessa salvaguardare l’uomo, perché sia egli buono o cattivo come Pastore non merita di subire improperi e auguri di morte, in piccola parte anche da chi si professa cristiano, ma che evidentemente ha smarrito la retta via.
Per questo, più che un articolo, qui vogliamo rivolgervi una appello, usando il “tu”. E invitandovi alla conversione vi diciamo:
Piangerete, cari antipapisti, piangerete lacrime amare – se prima non vi sarete pentiti in questa vita – quando andrete davanti al giudizio di Dio e capirete con orrore che tutta la vostra furia e il vostro odio, mascherato da zelo apostolico, vi si ritorcerá contro.
Qui il problema non è l’assenza di idee e nemmeno di ideali. Qui manca il cuore, qui manca l’autenticità della vita, qui manca l’amore per la Chiesa e per il prossimo.
Esultare perché il Papa non sta bene, conferma la colossale menzogna che dimora dentro il cuore di tanti che “si credono a posto”.
Certo, parliamo di alcuni. Mai generalizzare.
Ma non sapete che chi non ama il prossimo non ama nemmeno Dio e non erediterá il suo regno?
Non sapete che disprezzare l’altro, chiunque egli sia, è peccato mortale?
Questo nelle pagine del Vangelo lo avete mai letto? Nei manuali di Teologia Morale che avete consultato, tutto questo è scomparso?
Vi giustificate citando i dottori della Chiesa e dicendo che in casi gravi si può chiedere al Signore di liberarci fisicamente dagli eretici.
È vero, si può, in casi estremi.
Ma sfugge il fatto che quando si parla di eretici ci si riferisce a coloro che sono stati riconosciuti ufficialmente e pubblicamente tali dalla Chiesa. Perché non basta che uno faccia errori per definirli eresie. E non basta che queste siano dette, nella loro specie, una volta sola. E non basta che lo diciate voi che, per la maggior parte, non avete studiato Teologia ma ve ne andate dietro incantatori di serpenti.
Mettetevi in coda. Umiliatevi.
È sempre prudente rimettersi alla volontà di Dio e non fare di testa propria.
Chiedete a Dio di convertirvi voi per primi e offrite a Lui atti di amore ogni giorno. E vedete come la Chiesa ne beneficierá.
Del vostro odio invece cosa se ne fa? Nulla!
Anzi, ne riceve solamente danno.
Pregate il Signore che metta una mano a questa situazione di confusione? Siamo d’accordo. Ma come vuole Lui e non come volete voi.
Volete cominciare a progredire nella vita spirituale?
Guardatevi allo specchio e dite: “io non sono nessuno”. Cominciate piuttosto a rimettervi alla volontà di Dio.
Pietro è fragile, Pietro è in difficoltà e va aiutato con la preghiera, l’amore e il sacrificio, non con le lingue denigratrici.
Se siete veri discepoli di Cristo, allora vi importerà sapere che il fine della missione della Chiesa e della missione di ogni cristiano è la “salvezza delle anime”.
Ebbene, se sperate che Bergoglio muoia perché per voi è un eretico, volete dunque che lui muoia in peccato mortale? O non volete piuttosto che “si converta e viva?
Non riuscite proprio a distinguere l’errore dall’errante? Non ce la fate proprio a dire: “ha fatto danni e proprio per questo dobbiamo pregare per lui”? Usare questa carità vi risulta così difficile?
Se vi risulta difficile allora è facile capire che le vostre parole non vengono da Dio perché se non avete la carità a nulla serve tutto ciò che dite e fate.
Non lo dico io. Lo dice san Paolo in 1Cor 13.
È una bella pagina. Vi consiglio di leggerla e di viverla.
Non possiamo fare altro che pregare per voi, le vere anime perse. Un giorno si parlerà di voi come di coloro che presumevano di aver svelato l’inganno e furono ingannati loro stessi.
Eroi caduti, bronzi di “argilla”, ori rivestiti di metallo.
Alcuni di voi pensavano perfino di difendere la Tradizione e alla fine la tradirono. Vi pensavate amici della Chiesa, e vi scopriste nemici di essa.
Preghiamo per voi, perché vi ravvediate, perché vi pentiate, perché difendiate la Verità, certo, ma senza rinunciare alla carità, perché smettiate di idolatrare i maestrini di turno che eruttano continuamente scismi.
Sí, preghiamo per voi. Non vi auguriamo il male, anzi, vi auguriamo ogni bene. Vi perdoniamo. Ce lo ha insegnato Gesù nel Vangelo.
Che possiate stare in salute, voi e il Papa regnante, per il quale preghiamo, affinché confermi il gregge nella retta e genuina fede cattolica ma non affinché sia sparato a vista dai lupi affamati.
Saziatevi di Dio piuttosto, e ogni fame e sete di livore scomparirá.
Non sbaverete più, perché sarete in pace.
Che la vostra fede non sia più un’idea ma si trasformi anche in vita.
Ho detto “in vita”. Non in “morte”.
Perché noi, cattolici, non la auguriamo a nessuno.
Buona conversione a tutti noi.