I religiosi consacrati: uomini presi in braccio.

Il 2 Febbraio è anche il giorno in cui noi che ci siamo consacrati a Dio, attraverso i voti di castità, povertà e obbedienza, ricordiamo di essere stati presi in braccio.

Sí, perché se non crediamo che appartenere totamente a Lui richiede un atto di abbandono totale, fiducioso e amorevole, non cogliamo il senso della festa odierna.

La nostra scelta non è frutto di un semplice ragionamento ma soprattutto di affidamento.

Qui sta la nostra mistica, qui sta l’ascesi.

La vita religiosa infatti è donarsi interamente a Dio in sacrificio di soave odore.

Per questo le rinunce a cui siamo chiamati non sono delle tagliole ma delle occasioni più grandi per unirci al Signore e abbracciarlo con tutto l’amore che possiamo.

E quel Bambino, pur essendo Dio e Re dell’universo, decide proprio di farsi prendere in braccio, accettando la quotidianità, rinunciando agli applausi del mondo e illuminando di gioia il vecchio Simeone, il quale esulta anche lui come un bambino perché finalmente ha incontrato l’Essenziale della vita, Cristo Gesù.

A riprova del fatto che ciò che ci rende giovani non è né l’etá né la mondanità ma il frequentare Dio, Amore Eterno.

Se non prendiamo coscienza di questo, diventeremo vecchi prima del tempo e ci priveremo della gioia di vedere la nostra vita fiorire e portare frutto nelle mani di Maria e di Giuseppe, custodi della speranza che ci abita.

Auguri a tutti coloro che si sono consacrati al Signore

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Autore: Fra Andrea Palmentura OCD

Fra Andrea Palmentura, religioso Carmelitano Scalzo, è nato a Bari nel 1994 conseguendo il grado accademico del Baccalaureato presso la Facoltà Teologica di Santa Fara in Bari nel 2017 con una tesi sul Sacrificio di Cristo nell'Eucaristia. Ha conseguito la Licenza di specializzazione a Roma presso la Pontificia Facoltà del Teresianum in Teologia Spirituale con una tesi sullo Spirito Santo come guida all'unione con Dio secondo San Giovanni della Croce. Attualmente, è Dottorando in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Appartiene alla Semi Provincia dei Carmelitani Scalzi di Napoli.