Guarire dalle ferite dell’amore non ricevuto: ISTRUZIONI PER L’USO!

Fonte foto: Silvia Tabani

C’è un grosso errore che spesso facciamo e che ci danneggia, e cioè pensare che per guarire dalle vecchie ferite dell’amore non ricevuto dobbiamo cercarlo in modo ossessivo negli altri o pretendere che esso sia esclusivo per noi, o peggio ancora comprarlo e farci buoni agli occhi della gente, che così ci guarderá e ci amerá.

Ma questa è autocommiserazione. E ci fa male. È la mentalità perdente del “povero me” che chiede solo soddisfazione ma non trova pace.

Così si vorrebbe acquietare il proprio bisogno, ma in realtà questa compravendita non fa che amplificarlo aprendo ancora di più la ferita di non sentirsi amati.

ALLORA COME GUARIRE?

Paradossalmente una cosa che aiuta sta proprio nel donare agli altri ciò che si vorrebbe chiedere per sé stessi.

Mi direte: “Ma come si fa a donare qualcosa che non si è ricevuto?”

In realtà l’amore per gli altri ha la proprietà di generarsi in noi già con un semplice atto di volontà. Volendolo.

Per questo diciamo al prossimo: “ti voglio bene”. Cioè noi diciamo: “voglio il tuo bene”. Lo voglio. Non importa se non lo sento. Lo voglio. Quindi sto già amando.

Per questo anche gli sposi nel matrimonio rispondono semplicemente: “Lo voglio”.

Non devo amare per un bisogno. Amo perché voglio donare tutto. Non conta ciò che sento di avere ma ciò che voglio donare.

L’Amore parte dal volere e il volere rafforza l’amore.

L’IO guarisce con un TU. Quello di Dio anzitutto. Quello degli altri pure. Cosa meravigliosa.

Per cui se sei ferito e se ti è mancato l’amore, comincia a donarlo, non a pretenderlo o a cercarlo come un ripiego.

Non devi cercare nuove persone da amare, ma un nuovo cuore per amare la stessa persona di sempre o la gente che incontri ogni giorno.

Più investi nell’amore, più esso crescerà dentro di te. Più ami gli altri più guarisci tu. Anzi, avrai più di quanto chiedevi.

Non sai amare? Non importa. Parti dal voler amare e imparerai ad amare. L’Amore si impara amando.

Per questo il nostro san Giovanni della Croce dice: “Dove non c’è amore metti amore e troverai amore”.

Anche dove non vedi amore in te o accanto a te, tu metti amore e lo troverai.

Non si ottiene possedendo ma donando.

Amare rigenera. Per questo dice ancora san Giovanni della Croce: “l’anima che cammina nell’Amore non stanca e non si stanca”. Così rigeneri te e rigeneri gli altri.

E se oltre ad amare, prenderai coscienza, crederai e accetterai di essere già amato da Dio, guarirai.

Ama e lasciati amare. Ama e sarai pieno di amore.

Curioso che la Parola di Dio in Isaia 58, dopo aver chiesto all’uomo di dividere il pane con l’affamato, di introdurre in casa i miseri, senza tetto e di vestire chi è nudo, dice subito dopo: “Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto…”.

Perché? Perché ti sei preso cura delle ferite altrui.

Quindi non solo si guarisce per amare, ma si ama per poi anche guarire.

Si guarisce dalle proprie ferite se si vuole amare, aiutare e anche perdonare gli altri feriti come noi.

Le ferite sono feritoie: spazi per imparare ad amare dentro un dolore.

Se pensi sia difficile, fissa Colui che si è lasciato ferire per guarire noi. Infatti “dalle sue piaghe noi siamo stati guariti”.

Strano vero? Di solito è la piaga che deve guarire. Qui invece, in Gesù, è la sua piaga che guarisce, perché è piaga “divina”, piaga d’amore.

È solo amando che diventeremo dei guaritori feriti. È l’amore che fa sí che le piaghe profumino.

Chi di amore non ricevuto si ferisce, di amore condiviso guarisce. Se lo vuole.

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Autore: Fra Andrea Palmentura OCD

Fra Andrea Palmentura, religioso Carmelitano Scalzo, è nato a Bari nel 1994 conseguendo il grado accademico del Baccalaureato presso la Facoltà Teologica di Santa Fara in Bari nel 2017 con una tesi sul Sacrificio di Cristo nell'Eucaristia. Ha conseguito la Licenza di specializzazione a Roma presso la Pontificia Facoltà del Teresianum in Teologia Spirituale con una tesi sullo Spirito Santo come guida all'unione con Dio secondo San Giovanni della Croce. Attualmente, è Dottorando in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Appartiene alla Semi Provincia dei Carmelitani Scalzi di Napoli.