VI DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO

Annuncio omiletico dalla Diocesi di Bergamo – Sacerdote Don Gianluigi Belometti

Mentre Gesù faceva la sua omelia nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di Lui. In altre parole l’assemblea non era distratta, non dormiva e pendeva dalle labbra di Gesù. Si vede che dalla bocca di Gesù uscivano parole di grazia e di amore. Il tono della voce era senz’altro suadente, ma non mieloso, convincente, ma non aggressivo, fermo, ma non offensivo, autorevole, ma non autoritario, misericordioso, ma non debole. Tutte queste caratteristiche positive della predicazione scaturivano da un cuore ricolmo di Spirito Santo. Gesù sapeva che la sua bocca era piena della Parola del Padre celeste. Anzi tutta la persona di Gesù era parola del Padre celeste; perciò Egli potè dire: “Chi ascolta me, ascolta il Padre e chi vede me, vede il Padre”. Ecco perché l’evangelista Giovanni inizia il suo Vangelo dicendo: “E il Verbo si fece carne.”
Quando Gesù parlava di umiltà, la gente vedeva in Lui l’umiltà; quando parlava di mitezza, la gente vedeva in Lui la mitezza; quando parlava di misericordia, la gente vedeva in Lui la misericordia. Ecco perché la gente aveva gli occhi fissi su di Lui.

Gesù nella Sinagoga di Nazareth – Dominio pubblico


Come mai, in molte nostre chiese cattoliche, durante il tempo dell’omelie l’assemblea è distratta o, peggio ancora, dorme profondamente? Come mai ci sono molte lamentele sulle omelie che si fanno nelle nostre chiese? Spesso sento dire: “Non sopporto più le omelie del mio parroco! Lui parla ed io penso ad altro. Sono vuote dell’unzione dello Spirito. Dalla sua bocca escono solo parole umane, senza la forza dello Spirito Santo. Una domenica dalla sua bocca escono solo parole di rimprovero. Un’altra domenica è ripetitivo. A volte non nomina mai Gesù Cristo durante l’omelia.”
Il predicare non è un’arte, è un carisma. È lo Spirito Santo che riempie la bocca del predicatore. La parola dello Spirito Santo non lascia indifferente l’assemblea. Lo Spirito Santo spiega, illumina, esorta, incoraggia, rimprovera, entusiasma, rafforza e scuote la coscienza come il vento scuote gli alberi.
Il predicatore diventa una calamita e attira gli occhi di ascolta su di lui solo quando la parola annunciata si è incarnata in lui. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

PS. A tutti i lettori che stanno inviando contributi economici per sostenere le nostre vocazioni povere auguro che la vostra casa sia ricolma di pace e prosperità. Vi rendo noto che ogni giovedì viene celebrata una Messa per le vostre intenzioni.

Per gentile concessione dei Padri Vocazionisti.

ORIGINE DELLA GIORNATA La Domenica della Parola di Dio è una giornata «dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio per far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture». È stata istituita il 30 settembre del 2019 da papa Francesco con il Motu proprio Aperuit illis, con il quale il Pontefice ha stabilito che ogni anno la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla Parola di Dio. La lettera apostolica spiega che: «Dedicare in modo particolare una domenica dell’Anno liturgico alla Parola di Dio consente, anzitutto, di far rivivere alla Chiesa il gesto del Risorto che apre anche per noi il tesoro della sua Parola perché possiamo essere nel mondo annunciatori di questa inesauribile ricchezza».

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Autore: Libertà e Persona

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