Trump e la Chiesa

Fonte Civiltà Cattolica

Ieri, sui quotidiani e sui blog del mondo intero, teneva banco il giuramento di Donald Trump, con annesso il «saluto romano» di Elon Musk.

Ovviamente non facevano eccezione le due fonti cattoliche più note: il quotidiano Avvenire e l’agenzia di stampa Sir, che sta per «Servizio Informazione Religiosa». Se Avvenire è tradizionalmente più autonomo, anche troppo, il Sir definisce se stesso come «un organo d’informazione

della CEI» sempre «aggiornato su Chiesa, Vaticano, diocesi, conferenze episcopali e reti ecclesiali». Maggior equilibrio dunque non stonerebbe.

«In occasione del suo insediamento come quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti d’America», papa Francesco ha inviato al presidente Trump «un cordiale saluto» e «l’assicurazione delle preghiere» affinché «Dio Onnipotente le conceda sapienza, forza e protezione nell’esercizio delle sue alte funzioni».

«Con questi sentimenti» chiude il papa, «invoco su di lei, sulla sua famiglia e sull’amato popolo americano l’abbondanza delle benedizioni divine». Forse alcuni presuli hanno letto «maledizioni».

I vescovi americani, secondo la sintesi del Sir, avrebbero «espresso sin dal primo giorno della nuova amministrazione preoccupazione» per gli «immigrati, i rifugiati e i poveri», che «lo stesso insegnamento della Chiesa ci chiede di proteggere». Includendo nelle categorie a rischio «i bambini non ancora nati, gli anziani e gli infermi». Troppe categorie assieme, pare un fritto misto condito con l’olio dell’ideologia.

E poi persino i «bambini non ancora nati» che Biden e Kamala volevano far sopprimere sino al nono mese, organizzando aborti su pubblica piazza immediatamente fuori dai loro meeting? Pure gli «anziani e gli infermi» dovrebbero preoccuparsi, oggi che sono così mal sopportati dai progressisti e a rischio eutanasia, mentre sarebbero meno tutelati da Trump?

Sempre per l’agenzia dei vescovi, «Il nuovo presidente ha annunciato la deportazione», ma bisognerebbe fare più attenzione a non tradurre con Google, di «milioni e milioni di migranti», una decisione che «papa Francesco aveva già definito vergognosa prima ancora che venisse presa».

«Neppure le chiese, gli ospedali e le scuole potrebbero essere risparmiate» dalla politica di ius soli promessa da Trump: ma ovviamente senza complottismi e allarmismi!

Trump, «ha quindi ripetuto il suo mantra drill, baby, drill», sulle trivellazioni petrolifere, e in questo non si capisce dove sia il peccato. Forse nell’ecologia che vuole vivere d’aria pura e d’amore? Poi, insiste il Sir, il neo presidente «non ha mancato di calcare la mano» sulle «dimensioni della sua vittoria elettorale», parlando «con esagerazione» perché «a votarlo è stato poco più del 49% della popolazione». Che comunque è la netta maggioranza dei votanti: i vescovi invece sarebbero in favore delle minoranze illuminate al potere?

Si notino sempre i verbi e gli aggettivi usati, ed il manicheismo sarà più evidente, specie quando sono dei fautori della «misericordia» che scrivono.

Trump avrebbe «minacciato dazi del 25% per Messico e Canada». Poi «ha annullato 78 (?) delle politiche messe in atto da Biden» e ha «vietato il diritto di cittadinanza per nascita». Perfino, «limitando i generi a due: maschile e femminile». E in questo ha obbedito pienamente al magistero di papa Francesco: ma se lo fa Trump è comunque un errore.

«Con l’insediamento di Trump», scrivono ancora le colombe della pace mondiale, «si profila un ritorno alla geopolitica muscolare», in cui gli Usa «puntano a riaffermare la loro egemonia». Se questa geopolitica però, come ha propiziato la pace in Palestina, dovesse funzionare anche in Ucraina, perché «scomunicarla» a priori?

Nella sua missiva di benedizione il Papa si augurava che sotto la guida di Trump «il popolo americano prosperi» e si impegni «sempre nella costruzione di una società più giusta, in cui non ci sia spazio per l’odio». Appunto, neppure quello «teologicamente» motivato.

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Autore: Fabrizio Cannone

Fieramente italiano, romano e cristiano, sposato con 3 figli, collabora con varie testate e siti web.