Dal Diario di Domenica 26 Gennaio 2025
Abito giusto a metà strada tra la città di Venezia in cui si venerano le reliquie dell’evangelista Marco e quella di Padova che custodisce i resti mortali dell’evangelista Luca.
Quest’ultimo nel vangelo odierno dice così: “Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli AVVENIMENTI che si sono compiuti in
mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono TESTIMONI OCULARI fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare RICERCHE ACCURATE su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un RESOCONTO ORDINATO per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della SOLIDITÀ degli insegnamenti che hai ricevuto”.
Luca è l’uomo della “cura” totale (olistica). Lui che di mestiere faceva il medico ad Antiochia, aveva anche una grande passione per la Bellezza: pittore di Maria e patrono dei pittori, poeta autore di pagine evangeliche diventate inni liturgici.
Luca, quando incontrò la bellezza della Parola fatta carne, decise di spendere i propri talenti comunicativi sul roccioso fondamento di ricerche storiografiche rigorose, come ci dice lui stesso con le parole-chiave che evidenzio col maiuscolo.
A me questo interessa molto oggi, in questa “domenica della Parola” del 2025. Una Parola, un Verbo fatto carne, una Persona, un Avvenimento, un Fatto offerto alla presa dei cinque sensi, una storia che i primi hanno “visto e udito”, testimoniata da persone di cui c’era da “fidarsi”: una fede che di testimone in testimone è arrivata fino a mia mamma e fino a me. “Una storia nella storia, che porta la salvezza di tutta la storia”.
Che grazia farne parte! E che responsabilità!