Il “miracolo” della conversione di un agonizzante all’ultimo respiro: IL POTERE DELLA PREGHIERA…

Di questa storia accaduta realmente sono in prima persona un testimone e vi invito a leggerla, qui sotto perché ha dell’incredibile e fa comprendere la potenza e l’efficacia della preghiera, fatta insieme e fatta con fede.

Nell’estate di qualche anno fa accadde questo fatto: un’amica, mi mandò un messaggio e mi chiese preghiere per un signore, di nome Alessandro, ormai in fin di vita.

La cosa più preoccupante era questa: Alessandro era molto ma molto lontano da Dio e dalla Chiesa.

Aveva vissuto una vita molto difficile e piena di peccati (anche abbastanza gravi).

I suoi amici gli propongono di ravvedersi, di poter parlare con un prete e confessarsi, ma lui rifiutò, anche se consapevole che stesse per morire.

Non ne voleva proprio sapere.

In quel momento più che il suo corpo, era la sua anima a vivere in una condizione grave e preoccupante.

Allora chiesi ad un mio amico di pregare insieme a me per questo signore, ma non mi bastò: diffusi a macchia d’olio la richiesta di preghiera per Alessandro e in poche ore migliaia e migliaia di persone stavano pregando per lui.

Nel nostro cuore c’era sí la preoccupazione ma c’era anche la fiducia che il Signore avrebbe offerto fino all’ultimo la sua grazia e la sua misericordia, illuminando la coscienza di Alessandro e donandogli la grazia di potersi pentire.

Qualche giorno dopo aver ricevuto quel messaggio, mi squilla il telefono. Era la stessa amica di qualche giorno prima.

Quasi tremante, risposi.

Sentii dirmi: “Non posso crederci! Alessandro improvvisamente ha chiesto di confessarsi e subito dopo ha ricevuto la Comunione ed è morto serenamente!!”.

La mia gioia fu troppo grande. Piansi di commozione perché vidi per l’ennesima volta la Misericordia di Dio all’opera.

Gesù ascoltò le nostre lacrime per ascoltare le lacrime di Alessandro.

Lacrime di pentimento vero, sincero.

Da quel giorno prego sempre per gli agonizzanti, soprattutto per chi è lontano da Dio, perché anche all’ultimo respiro possa umilmente pentirsi e salvare la propria anima.

Consiglio di farlo a chi ancora non lo fa.

Per questo dico: non disperate mai di nessuno. Non dite mai: “quello è perso”.

Nulla è impossibile a Dio.

Dio può rovesciare le situazioni più impensabili.

Sta a noi crederci, sta a noi rispondere alla grazia divina, come all’ultimo ha fatto Alessandro.

Ciò non significa che possiamo approfittarne per dire: “faccio quello che voglio, poi all’ultimo mi pento”. Questo non vale. Non ci si può prendere gioco di Dio.

Dobbiamo sempre essere pronti per il grande passo, sempre pronti per lasciare questa terra con lo stato di grazia impresso nell’anima e il sorriso dell’amore di Dio sulle labbra.

Quel sorriso che da quel giorno immagino sul viso di Alessandro.

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Autore: Fra Andrea Palmentura OCD

Fra Andrea Palmentura, religioso Carmelitano Scalzo, è nato a Bari nel 1994 conseguendo il grado accademico del Baccalaureato presso la Facoltà Teologica di Santa Fara in Bari nel 2017 con una tesi sul Sacrificio di Cristo nell'Eucaristia. Ha conseguito la Licenza di specializzazione a Roma presso la Pontificia Facoltà del Teresianum in Teologia Spirituale con una tesi sullo Spirito Santo come guida all'unione con Dio secondo San Giovanni della Croce. Attualmente, è Dottorando in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Appartiene alla Semi Provincia dei Carmelitani Scalzi di Napoli.