Quando ripensiamo alla nostra vita passata, scopriamo aspetti e momenti che ci erano passati accanto quasi senza toccarci, oppure, ci avevano segnati da vicino senza che in quel momento ce ne rendessimo conto.
Più passano gli anni e lo sguardo retrospettivo illumina di significato il passato e chiarisce il presente verso un poi, o un oltre, che ancora non
conosciamo, ma che rivela una attesa.
I frutti del passato che scorgiamo, o le loro conseguenze tristi, diventano mattoni per il nuovo edificio.
UN PASSATO ANCORA VICINO EPPURE DIMENTICATO
Come era la vita intorno a noi bambini? I nostri desideri di allora? Diversi da quelli dei ragazzi di oggi, o simili? In cerca di qualcosa che non potevamo avere? Forse quella vita si basava sul desiderio di avere e i nostri genitori, se potevano, ci accontentavano, ma con moderazione … Il problema dei soldi sembrava sempre un ostacolo, come se averli avrebbe potuto dare risposta alle attese più vere, quelle non soddisfatte nemmeno al termine di una lunga vita! Se quelle attese furono solo di cose …! Mah …!
LA GLOBALIZZAZIONE
Oggi c’è la globalizzazione. Non solo la tecnologia avanzata e avveniristica, ma la rete che ci indirizza. Rete informativa e direttiva. Poteri che parlano un linguaggio dal volto umano, come accade a Davos (Agenda 2030, 2050 …) e che hanno una idea di uomo ben precisa: l’uomo che dipende dall’uomo. La persona è chiusa non in una fabbrica, o in un ufficio, almeno in Occidente, ma nelle banche dati, in fondo ad un terminale. Dialoga con Alexa e non con la moglie ed il marito, o i figli. Più divertente la voce di chi non sembra essere esistente. E chi è costui? Come districarci in questo mondo sempre meno naturale e, certo, non soprannaturale?
L’URGENZA
Ricominciamo a imparare a pensare, a confrontare, a cercare le fonti e intuire le strade, amiche e avversarie. Pensare al nostro mondo interno e interiore, ma anche pensare sulla realtà che vuole determinare l’uomo. Ecco una strada …