Ieri, pochi istanti prima della Santa Messa, il Celebrante, passando per recarsi all’altare, mi ha donato questa immagine, pubblicata da lui con dietro alcune parole di Christian Bobin, scrittore e poeta francese che molto ama, e che
conobbe e frequentò personalmente; un uomo dalla riflessione spirituale accorata e molto personale.
Certamente, in questa frase, che il sacerdote ha voluto stampare sul retro a commento dell’immagine delle monache intente al quotidiano lavoro della cucina monastica, Bobin eredita una delle grandi radici della vita spirituale cristiana:
“Teresa D’Avila, quando preparava da mangiare per le sue consorelle, era intenta alla buona cottura di un piatto e nello stesso tempo concepiva splendidi pensieri su Dio. Esercitava all’ora quell’arte di vivere che è l’arte più grande: gioire dell’Eterno prendendosi cura dell’effimero”.
C. Bobin
Molti autori spirituali, come San Francesco di Sales, e molti santi per esempio francescani, dotti o, più spesso, umili fratelli laici, raggiunsero le vette della contemplazione proprio praticando gli umili servizi del convento, così come tanti fedeli contadini, pescatori o artigiani; offrendo a Dio, nel silenzio e nella ripetitività di ogni giorno, l’opera delle loro mani.
Un giorno, osservai una mia ospite che a tutti i costi volle lavare i piatti e le pentole dopo il pranzo. Poneva tale cura, delicatezza, attenzione, semplicità in quel gesto che pareva stesse accudendo il fragile corpicino di un piccolo bimbo, oppure, gli stessi vasi sacri, destinati al culto divino.
Quante volte avrò visto svolgere questa mansione da mia Mamma, da mie zie, da altre donne, in diverse situazioni e occasioni?! Ma posso dire che quella donna, di gran fede e preghiera, poneva tale cura e, direi, amore, in quella mansione che tedia così tante casalinghe e casalinghi che non posso togliermi quel ricordo dalla memoria. E tale ricordo mi edifica e commuove ancora oggi. Fare tutto con cura. In quel momento, potrei incontrare Dio in Cielo!
Ed oggi, che le casalinghe ed i casalinghi si moltiplicano, ed alle fatiche del lavoro esterno sommano quelle del lavoro domestico, conoscere tale ricetta di santità non solo è utile, ma necessario per non rimandare a domani quello che possiamo fare oggi: amare Dio e il prossimo nelle più piccole e “inutili cose”!
Grazie Christian e grazie Don Marcello.