Acclamazione al Vangelo
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo. (Cf. Mt 4,23)
Commento artistico-spirituale alla Prima Lettura della XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B – 08 Settembre 2024
Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
«Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua» (Isaia 35,4-7).
Verso il 700 a.C., Isaia pronunciò queste parole al popolo d’Israele in esilio a Babilonia da ormai cinquant’anni, senza la speranza di poter ritornare nella propria terra. Dopo aver gridato «Dite agli smarriti di cuore:
“Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”».
Il profeta descrive il ritorno attraverso il deserto quasi fosse un solenne corteo dove gli esiliati ripercorrono, con commozione e con gioia, la strada che porta a casa. Così si concretizza l’intervento di Dio – «la vendetta» – che vince il male. Le situazioni descritte da Isaia su quanto accadrà traducono la sollecitazione alla speranza, che si sta per realizzare la promessa divina. Allora, grazie a Dio, il mondo cambierà: saranno sconfitte le malattie (lo zoppo non solo camminerà, ma salterà come un cervo; il muto non solo parlerà, ma griderà di felicità) e il deserto fiorirà, i terreni più aridi diventeranno rigogliosi.
Il dipinto dal titolo «Wohin? Junger Garten» (Dove? Giovane giardino) realizzato (1920) da Paul Klee, a motivo di quel punto interrogativo, sintesi di un divenire incerto, finì nella mostra di «Arte degenerata» organizzata dal regime nazionalsocialista tedesco nel 1937 per denunciare la decadenza dell’avanguardia artistica. Nell’opera – olio e matita su carta applicata su cartone, visibile al Museo comunale della Città Locarno – il pittore, svizzero di nascita e tedesco di origine, crea un paesaggio di un «Giovane giardino» quasi segnato musicalmente da cadenze, ritmi, note, spazi parlanti del farsi continuo della natura.
Paul Klee che, oltre ad essere pittore, fu pure violinista, lasciò scritto nei «Diari»:
«L’iniziale disorientamento di fronte alla natura si spiega con ciò che si comincia con lo scorgerne soltanto le ultime ramificazioni, senza risalire alla radice. Una volta però che uno se ne sia reso conto, può riconoscere anche nella più lontana fogliolina la manifestazione dell’unica legge che regola il tutto e trarne vantaggio».
Nella raccolta antica «Pesikta DeRav Kahana» («Sezioni di Rav Kahana») si legge un rasserenante parere rabbinico:
«Rabbi Alexander disse: se un uomo mortale rompe del vasellame è una disgrazia, ma per Dio le cose stanno altrimenti. Infatti tutto il suo servizio è costituito da vasi rotti come è detto: “Il Signore è vicino agli spezzati di cuore”».
don Tarcisio Tironi
direttore M.A.C.S.