L’accusa rivolta al fondatore di Telegram, Pavel Durov, secondo cui favorirebbe la criminalità andrà certo approfondita e vagliata in modo imparziale. Ma la censura posta dai social a tutto ciò che è difforme dal pensiero unico anche. Telegram, lasciando maggior libertà, sembra aver permesso a persone e gruppi, come da più parti riconosciuto, di esprimersi effettivamente.
Riportiamo, e poniamo a confronto, due articoli: da Avvenire e da Nuovo Arengario.
“Social media. Arrestato il fondatore di Telegram: chi è Pavel Durov”
Da Avvenire del Lunedì 26 Agosto 2024
La crescita dell’azienda, che ora ha più di 900 milioni di utenti, è stata guidata dall’impegno per la libertà di espressione. L’arresto a Parigi sabato notte
Arrestato in Francia Pavel Durov, fondatore dell’app di messaggistica Telegram. Ha 39 anni, è nato in Russia e secondo le stime di Forbes è il 115º uomo più ricco del mondo con un patrimonio in 15,5 miliardi di dollari. – Reuters
Pavel Durov, il fondatore russo di Telegram arrestato a Parigi, «non ha nulla da nascondere ed è assurdo ritenere il proprietario responsabile di abuso della piattaforma di messaggistica e social media» si legge in una nota su Telegram. Il fondatore miliardario e ceo dell’app di messaggistica Telegram, è stato fermato all’aeroporto di Le Bourget, appena fuori Parigi, sabato 24 agosto. Secondo la legge francese, le 24 ore iniziali trascorse in custodia possono essere estese fino a 96 ore, a seconda della gravità delle accuse penali.
Stando a quanto riportato dalle tv francesi TF1 e BFM l’indagine su Durov, 39 anni, nato in Russia, principalmente si è concentrata sulla mancanza di sicurezza su Telegram e, stando alle primissime informazioni, al centro vi è la presunta violazione di un’ampia gamma di reati a causa della mancanza di moderatori su Telegram e della scarsa collaborazione con la polizia.
Secondo il New York Times, da quando è nato nel 2013 Telegram è … [Articolo completo QUI]
“Pavel Durov: non fatevi prendere in giro – La verità è semplice”
Da Nuovo Arengario Redazione Agosto 26, 2024
di Claudio Messora
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Inutile girarci intorno. L’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, è l’ennesimo manifesto di un occidente ormai intollerante a chi sfugge alle strette maglie del controllo di stampo sovietico che è andato via via cristallizzandosi nel cosiddetto occidente democratico.
Vladimir Bukowsky, intellettuale dissidente che trascorse ben dodici anni nelle prigioni psichiatriche russe e nei campi di lavoro per avere difeso i diritti umani, ci aveva avvisati anni fa: “Occhio alla UE: i Gulag iniziarono esattamente così”. Le analogie non sono poche, in effetti: poche dozzine di politici non eletti che si rimbalzano cariche e ruoli l’un l’altro, la necessità di dimenticare la propria cultura per aderire a una super cultura trasversale, imposta dall’alto, la necessità di avere una federazione … [Articolo completo QUI]