SCRIVERE A MANO NON È UN LUSSO, MA UNA NECESSITÀ!

Fonte Didatticarte

In questi giorni, si parla con una certa frequenza della necessità di scrivere a mano e di riprendere ad insegnare il corsivo ai nostri allievi piccoli e grandi. Si adducono anche prove scientifiche, ma già ci accorgemmo a suo tempo della necessità della scrittura a mano ed in corsivo,

sin da quando si iniziò ad abbandonare la calligrafia (Calligrafia, comp. di καλλι- «calli-» e -γραϕία «-grafia», arte, affine al disegno, che insegna a tracciare la scrittura in forma elegante e regolare. Il termine risale al sec. XVIII).

Persino Steve Jobs, fondatore di Apple, allorché abbandonò gli studi universitari, frequentò corsi di calligrafia. E da questi vetusti insegnamenti apprese una fondamentale lezione: la bellezza è nel particolare.

Qualunque cosa nasca per scopi funzionali (come la tipografia o il computer) ha il punto di forza nella precisione e nell’estetica.

Basterebbe conoscere e praticare i tre tipi di scrittura del corsivo, dello stampatello e tramite tastiera per cogliere la differenza di stati d’animo, posture e pensieri, che sorgono in concomitanza con questi tre diversi modi di scrittura ed espressione. Ma non mi dilungo. Ecco una pericope dall’articolo dell’Accademico Rosario Coluccia del Novembre 2020, che fa ancora scuola anche a noi docenti e genitori.

Il modo di impugnare la matita, la biro e la penna, fa differenza. – Fonte Didatticarte

Un dato, per quanto esterno, pare difficilmente contestabile. Gli studenti dei decenni passati per la maggior parte erano in condizione di produrre temi, riassunti e diari con nitidezza e pulizia quasi tipografiche. Meno gradevole la forma esterna dei testi elaborati da gran parte dei ragazzi di oggi. Da anni gli insegnanti della scuola primaria e media segnalano la crescente difficoltà dei loro allievi a scrivere manualmente. Nei testi redatti a mano i caratteri appaiono incerti e disallineati, con parole mal disposte sul rigo, con i tratti delle singole lettere a volte difficili da decifrare, con vacillanti legamenti tra una lettera e l’altra, con incongrui miscugli di stili e di caratteri nelle stesse parole o nella stessa sequenza di parole: corsivo e stampatello, maiuscolo e minuscolo. Non vale solo per i bambini delle elementari o al massimo delle medie. La difficoltà di scrivere a mano è presente in adolescenti delle scuole secondarie superiori e coinvolge in maniera preoccupante i giovani universitari. Spesso gli scritti manuali degli studenti medi e universitari rasentano l’indecifrabilità, con pensieri sconclusionati, in una forma che non rispetta gli standard minimi di coerenza e coesione. … QUI l’intero articolo)

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.