L’ARAZZO DI NOTRE-DAME. Il libro di Charles Péguy in Italia in versione integrale

Charles Péguy, L’Arazzo di Notre-Dame

Cari amici, è appena uscita in libreria e nei vari store on line (Mimep Docete, IBS, Mondadori Store, Hoepli, eBay, Feltrinelli …), in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita del grande scrittore, poeta e saggista francese, L’Arazzo di Notre-Dame nella traduzione integrale con note e commento di Alfredo Tràdigo.

L’opera, non più reperibile in italiano, in verità era stata tradotta nel 1964 dal prof. Francini, sacerdote del Marianum, in un libretto a stampa ormai introvabile, ma presente in internet. Nel 2000, fu realizzata una piccola traduzione da Mimmi Cassola, anch’essa ormai quasi del tutto

introvabile. Questa nuova versione, curata dall’Editrice Mimep-Docete di Pessano (QUI), dunque, è l’unica realmente disponibile in Italia in una veste editorialmente che è quasi nuova composizione poetica di Péguy in cento splendide immagini della Cattedrale. Chiudono il libro il testo in francese e le accurate didascalie descrittive dell’intero apparato fotografico.

L’anteprima del libro

CHARLES PÉGUY – L’ARAZZO DI NOTRE DAME
(Un viaggio a Chartres in 100 immagini)

Dal Blog di Alfredo Tradigo

Nel 2023 ricorrono i 150 anni dalla nascita del poeta e scrittore francese Charles Péguy (1873 – 1914). Scrisse questo testo poetico in occasione di un pellegrinaggio compiuto dal 14 al 17 luglio del 1912 da Notre-Dame di Parigi a Notre-Dame di Chartres: 80 chilometri a piedi in soli tre giorni per ringraziare la Madonna per la guarigione del terzogenito.

Il testo dell’Arazzo segna le tappe di una originale conversione del poeta che si allontanò dal socialismo per ritornare al cristianesimo. Conversione non banale in cui Péguy prende le distanze tanto dal clericalismo quanto dall’ideologia pacifista e liberticida. Ed è proprio questa contrapposizione a segnare anche metricamente L’Arazzo di Notre-Dame, nel ritmo delle quartine, nel confronto delle immagini, delle metafore, dei rimandi che si inseguono strofa dopo strofa fino a rivelarci una originalissima chiave di lettura. SCHEDALIBRO

L’intervista da il sussidiario.it

Perché ha deciso di tradurre integralmente L’arazzo di Notre Dame e quale interesse ha trovato in questo testo?

Si tratta dell’opera più significativa del percorso umano e spirituale di Charles Péguy, un testo poco tradotto e poco noto in Italia, contrariamente ad altre opere dello scrittore francese. Ma ci sono altri motivi che mi hanno spinto a questa traduzione. L’occasione del 150mo anniversario della sua nascita (1873-1914), avvenuta a Orléans, la città di santa Giovanna d’Arco. L’Arazzo di Notre Dame, che ho tradotto e che è da pochi giorni uscito in libreria, è importante perché si tratta della penultima opera di Péguy, l’opera della sua maturità poetica ed espressiva, scritta due anni prima di morire in combattimento sul fronte franco-tedesco durante la seconda guerra mondiale. Un’autobiografia spirituale che può ricordare per intensità, fatte le debite proporzioni, opere come “Le Confessioni” di sant’Agostino e “La montagna dalle sette balze” di Thomas Merton.

Qual è il contenuto dell’opera?

L’Arazzo è il racconto, in forma poetica, di un viaggio a piedi compiuto da Péguy nel luglio del 1912 dalla cattedrale di Notre Dame di Parigi a quella di Notre Dame di Chartres, pellegrinaggio mariano per eccellenza, fatto per ringraziare la Madonna per la guarigione del figlio Pierre. Quartina per quartina, in novecento versi divisi in cinque capitoli, L’arazzo di Notre Dame conclude il cammino di conversione di Péguy, che dal socialismo militante, abbracciato quando aveva 19 anni, ritrova, attraverso la figura di Maria, il senso cristiano della sua vita personale e della storia di un popolo. Il suo capolavoro, secondo il giudizio autorevole del grande teologo Urs von Balthasar, che così scrive: «Nelle sei grandi poesie di Chartres, che hanno da valere come il vertice dell’arte di Péguy, egli innalza la sua invocazione dal tempo caduto alla presenza del tempo non-caduto, nel santuario di Maria». … Intervista completa)

Dove tutto diventa bambino

Pubblicazione: 03.08.2017 – Giuseppe Frangi da ilsussidiario

“Ecco il solo luogo al mondo dove tutto diventa bambino”. Questa è Chartres secondo Charles Péguy. Il verso è tratto da una delle cinque preghiere in forma di poesia scritte all’indomani della sua conversione: è la Prière de résidence. In un viaggio recentissimo fatto con un gruppo di amici abbiamo avuto la fortuna di sentirla leggere da Luca Doninelli che l’ha tradotta per l’occasione, liberandola così da quelle espressioni un po’ antiquate che in genere circolano.

Una poesia di martellante semplicità che … L’ articolo intero

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.

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