NUOVO CONTROVERSO LIBRO SULL’EUCARISTIA del Cardinale Raymond Burke

Pochi giorni fa, negli Stati Uniti, è stato pubblicato il nuovo libro del Cardinale Raymond Burke “Respecting the Bady and Bload of the Lord” (traduzione letterale: Rispettando il Corpo e il Sangue del Signore. Quando la Santa Comunione dovrebbe essere negata), che sottolinea l’importanza di preservare l’Eucaristia da possibili abusi.

Il Cardinale ha poi rilasciato un’intervista ove, facendo riferimento alla Tradizione, quindi agli insegnamenti

della Chiesa, ha difeso il sacramento dell’Eucaristia da ogni possibile sacrilegio.

Già Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), nel 1987, in una pubblicazione dal titolo Eucaristia Cuore della Chiesa, sulla stessa linea del Cardinale Burke, chiariva che il sacramento eucaristico è dei riconciliati e non della riconciliazione.

Che cosa intendeva dire Papa Benedetto?

Raffello Sanzio, Disputa del Santissimo Sacramento, 1509, Città del Vaticano, Cappella Sistina

Tra sacramento dell’Eucaristia e Riconciliazione c’è correlazione. Non si può pensare di accedere alla mensa eucaristica se in una condizione di scandalo, ossia, di materia grave. Per materia grave si intendono i peccati che deturpano l’immagine trinitaria impressa in ogni battezzato, in quanto figlio nel Figlio. Si pensi all’aborto, all’eutanasia, all’omicidio volontario, che altro non sono che forme distorte della libertà donata agli uomini.

La Chiesa, testimone della verità, da sempre riconosce le fragilità dei suoi figli e senza alcun giudizio di condanna li esorta a ravvedersi, quindi, a servirsi della riconciliazione per potersi così nutrire del farmaco dell’immortalità, che conduce già qui e ora alla pienezza dell’esistenza.

Oggi, questa realtà è spesso elusa; vi è infatti un sentimento di fatuità, di indifferenza, che tende a modificare la dottrina della Chiesa in nome di un concetto di uguaglianza e inclusione che sono più di ispirazione illuminista che cristiana; quindi, sembrerebbe più importante sentirsi accettati, inclusi, piuttosto che nella sequela di Cristo. Si pensi quando il Divin Maestro rimproverava Pietro dicendogli “Satana, allontanati da me!” (Mc 8, 33). Gesù intendeva dire di tornare a seguirlo, di non ragionare secondo l’ottica del mondo.

Il mondo non va disprezzato, in quanto da Dio pensato e creato e dal Figlio redento, ma, se in errore, corretto per poter così giungere alla salvezza eterna.

Che cosa fare?

San Giovanni XXIII
Fonte Diocesi di Bergamo

San Giovanni XXIII, annunciando l’avvio del Concilio Ecumenico Vaticano II, rivolgendosi ai Padri Conciliari, ribadì che la dottrina sarebbe dovuta restare immutata!

Ecco perché riproporre i documenti del Magistero della Chiesa, i quali sono sottoposti alla Rivelazione e indicano il giusto e unico cammino verso la Patria dei Beati.

La Chiesa non condanna mai nessun peccatore e accoglie ogni individuo esortandolo a riconoscersi peccatore e invitandolo ad un ravvedimento sincero, affinché possa risplendere l’immagine divina che Dio ha posto in lui. Non a caso, il Magistero, da sempre, propone come modelli i Santi quali fonti di ispirazione e sostegno al cammino di fede.

In ascolto del Figlio

Giotto, Ultima Cena, particolare, 1303-1305, Padova,
Cappella Santa Maria della Carità, detta degli Scrovegni

Stiamo vivendo una fase complicata. C’è un forte sentore di smarrimento, ma anche nella tempesta Cristo non fa mancare il suo supporto, purché si sia disposti ad ascoltarlo.

Mettersi alla sequela di Cristo significa annunciare il suo Vangelo, che non muta. Sublime la Sua affermazione: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18, 8).

Vivendo nella dimensione dell’attesa, lasciamoci guidare da Maria e dai Santi, che hanno incarnato la Sua Parola in modo da poter poi essere annoverati tra gli eletti del Padre.

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Autore: Emanuele Sinese

Emanuele Sinese è nato a Napoli il 24 Novembre 1991 e da anni vive a Bergamo. Ha frequentato l’Istituto di Scienze Religiose in Bergamo, conseguendo nel 2017 la Laurea triennale con la tesi Il mistero eucaristico in San Pio da Pietrelcina. Nel 2019 ha ottenuto la Laurea magistrale con la tesi La celebrazione eucaristica secondo il rito di San Pio V.  È insegnante specialista di Religione. Da ottobre 2024 prosegue gli studi presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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