CHIESA, CULTURA ED ENCICLOPEDISMO

Marco Terenzio Varrone

Contro l’oscurantismo, che spesso affiorava dalle mentalità correnti, la Chiesa è stata sempre
matrice di cultura, ed è nel suo grembo, non in quello degli enciclopedisti francesi, che nacquero le
prime enciclopedie.
Non furono gli illuministi francesi a inventare le enciclopedie. Nel Medio Evo, ne esistevano già
decine. Innanzitutto, ne erano ancora conservate alcune provenienti dalle età precedenti, perché

anche gli antichi avevano già imparato a raccogliere tutti i ‘saperi’ dell’epoca in cui vivevano.
Marco Terenzio Varrone, erudito latino vissuto fra il 116 e il 27 avanti Cristo, aveva scritto 74 opere
(comprendenti 620 libri) che spaziavano in tutti i campi del sapere.

Plinio il Vecchio


Nel 79 dopo Cristo, Plinio il Vecchio aveva raccolto in 37 volumi tutte le nozioni del tempo
riguardanti la geografia, la botanica, la zoologia, l’antropologia, la mineralogia, la metallurgia, la
farmacologia e la medicina. L’opera, denominata Storia Naturale (Naturalis Historia), era perfino
corredata dalla bibliografia e da un indice degli argomenti.
Marziano Cappella, scrittore cartaginese del V secolo, aveva invece composto un’enciclopedia di 9
libri, Le nozze tra Mercurio e la Filologia (De nuptiis Mercurii et Philologiae), che raccoglieva una
sintesi del sapere antico.

La Chiesa Medievale: fucina delle enciclopedie

Durante il Medio Evo cristiano, tutte queste opere vennero conservate e ricopiate a mano, ma il
sapere venne organizzato in modo più sistematico grazie allo scambio di conoscenze che avveniva
tra le diverse realtà all’interno della Chiesa. Nascono così le summae, raccolte concepite come un
insieme di saperi, tipiche della visione unitaria del mondo che il medio evo esprimeva. Le diverse
discipline vennero raggruppate nelle cosiddette sette arti liberali, costituite dal Trivio, dedicato al
sapere delle parole, e dal Quadrivio dedicato al sapere delle cose. Il Trivio comprendeva: la
Grammatica (inclusa la letteratura), la Dialettica, e la Retorica (incluso il diritto); il Quadrivio
comprendeva: l’Aritmetica, la Geometria (inclusa la geografia e la storia naturale), l’Astronomia, e
la Musica.

Una delle prime enciclopedie medievali, fu quella di Cassiodoro, brillante uomo politico sotto il re
Teodorico e i suoi successori, che, caduto il regno dei Goti, andò incontro ad una profonda
conversione, fino a divenire il fondatore del monastero di Vivario presso Squillace in Calabria, ove
trasferì la sua nutritissima biblioteca con l’intento di avviare la prima università; fu lì che istituì
quello scriptorium per la riproduzione di manoscritti che divenne modello per il monachesimo
medievale, e fu lì che nell’anno 560 Cassiodoro realizzò l’importante opera enciclopedica delle
Institutiones.

Monastero di Vivarium, Squillace (CZ) – Fonte www.progettostoriadellarte.it/2020/10/10/


Un’altra enciclopedia che ebbe grande importanza nell’era cristiana furono le Etimologie di Isidoro
di Siviglia, vescovo spagnolo, che attorno al 623 raccolse in venti libri discipline scientifiche e
giuridiche, politiche e religiose, linguistiche e matematiche, abbracciando anche conoscenze di
architettura, agricoltura, nautica e attività sportive. La sua fu molto divulgata ed ebbe grande
influsso per tutto il medio evo.

Il giardino dei saperi

Herrad_von_Landsberg, dal Giardino delle delizie Fonte Wikipedìa

La badessa Herrad di Landsberg compose con l’aiuto delle sue monache, tra il 1167 e il 1185, il
Giardino delle Delizie (Hortus Deliciarum), un’enciclopedia ricca di illustrazioni, che comprendeva
trattati di Teologia (circa milleduecento scritti), di Astronomia, di Cronologia, di Storia, di Arti, di
Agricoltura, di Orticoltura.

Nel Medio Evo, i giardini erano spesso vessillo di re e principi, e pertanto, assai curati nella loro bellezza e ricchezza come espressione di una certa scala sociale.
La badessa di Landsberg contrappose a questi giardini profani racchiusi fra le mura dei castelli,
senz’altra utilità che la delizia dei sensi, il giardino dei saperi che soddisfa i desideri dell’anima. Ne
deriva una sintesi tra bellezza esteriore e bellezza interiore, che si manifesta nella serie di bellissime
miniature dai colori smaglianti o lumeggiate d’oro, che accompagnano l’opera coi loro preziosi
contenuti figurativi.


Il mondo bizantino vide invece la sua prima enciclopedia grazie al patriarca di Contantinopoli Fozio
I, che scrisse nel IX secolo la sua ponderosa Bibliotheca.
Le proprietà delle cose, del 1240, fu invece opera di Bartolomeo di Glanvilla: l’enciclopedia più
letta e citata nel periodo tardo medievale.

Civiltà cristiana e sistemazione dei saperi

Sant’Alberto Magno, Fonte Wikipedìa

Sant’Alberto Magno, vescovo domenicano, grande filosofo tedesco e dottore della Chiesa, stupì
invece i contemporanei con la sua Opera Omnia, completata nel 1248, che certamente precorreva i
tempi, non solo nei contenuti, ma anche nel metodo, modernamente storico-critico. Compendiò
saperi di Logica e Scienze Fisiche, Biologia vegetale ed animale, Psicologia e Filosofia, Morale e
Politica, Teologia ed Esegesi. Due secoli prima di Colombo elaborò una dimostrazione della sfericità della Terra, e quattro secoli prima di Galileo pose le basi della scienza moderna.

Vincenzo di Beauvais – Fonte Wikipedìa


Ottanta libri, tre milioni di parole, furono, invece, la fatica di Vincenzo di Beauvais, frate domenicano, che nel 1260 compendiò lo scibile dell’epoca in 80 volumi che riprendevano le opere di 450 autori greci, latini ed ebrei; si trattava dello Speculum Majus, diviso in tre parti, o “specchi”, che abbracciavano tutte le branche del sapere.

Verso l’Illuminismo

Padre Vincenzo Coronelli, francescano – Fonte Wikipedìa


Nel XVII secolo sorse sempre più l’esigenza di ordinare in modo alfabetico le diverse voci del
sapere. Il primo dizionario enciclopedico a soddisfare quest’aspettativa fu, anche in questo caso,
merito della Chiesa; fu infatti opera di un sacerdote di Lione che aveva studiato dai Gesuiti: Luigi
Moreri. Nel 1674 pubblicò il suo Grande Dizionario Storico, la cui struttura, di semplice
consultazione, venne imitata anche dai posteri.
La prima vera enciclopedia moderna va però attribuita a Vincenzo Maria Coronelli, un francescano
dei Frati Minori, che nel 1705 aveva fondato la prima società geografica al mondo, l’Accademia
Cosmografica degli Argonauti, rivestendo l’incarico ufficiale di cosmografo per la Repubblica di
Venezia. Questo frate, fra il 1701 e il 1709, e quindi diversi decenni prima delle opere enciclopediche di Diderot e di d’Alambert, realizzò la prima enciclopedia alfabeticamente organizzata: la Biblioteca Universale Sacro-Profana.

Padre Vincenzo Coronelli, Globo terrestreFonte Wikipedìa

Il suo prestigio era tale che già un ventennio prima, tra il 1681 e il 1683, Luigi XIV gli ordinò, tramite il suo ambasciatore a Roma, la realizzazione di due globi, quello terrestre e quello celeste, del diametro di quasi quattro metri e del peso di due tonnellate ciascuno. Il frate, che già nel 1678 ne aveva realizzati due per il duca di Parma, di dimensioni minori ma di pregevole fattura, si mise al lavoro, e in breve consegnò al re di Francia sia quello terrestre, con la rappresentazione del mondo allora conosciuto, sia quello celeste, con la rappresentazione del cielo alla nascita di Luigi XIV. Molti dei suoi globi sono tuttora conservati nei musei d’Europa.

Padre Vincenzo Coronelli, Globo celesteFonte Wikipedìa
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Autore: Stefano Biavaschi

Giornalista pubblicista, ha scritto per Corriere della Sera, Il Giorno, La Repubblica, Oggi, Avvenire, Domenica del Corriere, Il Timone, Radici Cristiane. Laureato in Lettere Moderne ed in Scienze Religiose, insegna nelle Scuole Superiori di Milano collaborando con la Cattedra di Teologia dell'Università Cattolica, nonché con emittenti televisive, come Rai e Mediaset. Da alcuni anni è conduttore a Radio Maria di trasmissioni a carattere culturale. Ha pubblicato libri in Italia e all'estero, tra cui il best seller Il Profeta del Vento, tradotto in diversi Paesi, e trattati di teologia, come: La Vera Fede, Il Credo, Guida alla Preghiera, Le Antiche Fonti della Fede: Eusebio di Cesarea e la prima storia della chiesa. Ha operato nel campo della prevenzione e del disagio giovanile. Formatore di insegnanti e catechisti, ha anche contribuito alla formazione etica dei nuovi funzionari iracheni per conto di Transparency International Italia dopo il conflitto in Iraq.

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