Tra affettività e Intelligenza Artificiale

In questi ultimi giorni si sta parlando molto nei social network del divertente gioco di conversare, attraverso varie piattaforme, con l’intelligenza artificiale ChatGPT (l’acronimo significa Generative Pretrained Transformer). Sta già diventando un fenomeno virale al punto che si sta parlando di mettere limiti di pagamento al suo utilizzo.  Ma

cerchiamo di capire questo apparente gioco divertente dove l’essere umano parla con la macchina. Poiché, come per tutte le cose, vi può essere un risvolto negativo. Dico sempre e ripeto che un coltello può servire per tagliare il pane e mangiare, ma anche per uccidere.

Si chiama ChatGPT

ChatGPT è un prototipo di IA (Intelligence Artificial) sviluppato da OpenAI (OpenAI è un’organizzazione non a scopo di lucro, di ricerca, allo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale amichevole (friendly AI) in modo che l’umanità possa trarne beneficio. Fondata nel tardo 2015.

In pratica, si tratta di addestrare la macchina a comprendere il linguaggio umano e intrattenere conversazioni anche molto complesse. Tecnicamente, è un modello di linguaggio conversazionale, che risponde a domande e fornisce informazioni.

Le risposte di ChatGPT sembrano del tutto spontanee e naturali, quasi indistinguibili da quella umana, e sono in grado di rispondere in modo molto accurato e pertinente al contesto. Il modello è anche capace di ammettere i limiti ecco un esempio di conversazione dove ho voluto simulare una relazione di aiuto.

Come si nota dagli screenshot, è molto facile confondere la conversazione con il bisogno emotivo di conversare.

L’attenzione, da psicologo e psicoterapeuta, è al rischio che la persona possa sempre di più trascurare la propria dimensione relazionale con l’uomo, con l’altro, con il prossimo. Un rischio che accentua e alimenta molte problematiche psicologiche inerenti la dimensione affettiva.

Con “affettività” si indica l’insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo in relazione ad altri. Principalmente, è solito vivere l’affetto con un amico, un partner, in famiglia. Ma se ci guardiamo intorno, e se dalla cronaca emergono fatti di inaudita violenza tra coniugi, tra amici, tra persone, un dubbio viene. L’amico diventa nemico (vedi casi di bullismo ed altro); il vicino diventa l’estraneo (vedi casi di esterofobia); il partner diventa la propria ossessione (casi di stalking, ma anche di separazioni facili); genitori e figli non si comprendono (gap generazionali) ecc…

Di quale affettività si parla? Di una affettività ferita e i clinici psicologi riconoscono come l’affettività è uno dei fattori più importante nella vita di ognuno. È la componente basica dello sviluppo della personalità sana e, purtroppo, un’affettività ferita sta anche alla base di molte patologie relazionali.

Una proposta di Gesù: il comandamento per eccellenza

“Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv 15,9) o ancora “ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22).

Di certo, nel comandamento dell’amarsi vi è il riferimento, indiretto, alle patologie relazionali. E l’affidabilità delle proprie emozioni alla macchina logica è solo uno spostamento di bisogno di relazione tra persone.

Mentre tra persone si sviluppa la dimensione affettiva, con la macchina si congela lo sviluppo dell’affettività. Preludio, non solo di molti disagi psicologici, ma della incapacità di amare.

In epoca di tecnologia avanzata dell’uomo del terzo millennio, si corre il rischio di assistere ad un cambiamento epocale delle relazioni umane e, di conseguenza, dell’incapacità di amare. E non c’è da rallegrarsi per il futuro se le relazioni si stanno sostituendo con le «connessioni» dove basta un click di mouse per accedere ad una facile relazione virtuale con l’AI. Un futuro dove l’uomo si relazionerà alla macchina, e pur sapendo che questa possa autoprogrammarsi ad auto apprendere, non potrà mai avere un’anima sensibile, un cuore che pulsa di affetto e amore.

Analfabetismo affettivo, il rischio che incombe

L’essere umano è molto più dei suoi processi biofisici e mentali. È un essere relazionale, avendo come imprinting la venuta al mondo attraverso l’amore di due persone. La vita ha senso e valore se si realizza la natura della relazione (Riccardi, 2021). Di certo, avere competenze nel proprio ambito professionale è significativo, ma ancora di più lo è la capacità di provare emozioni e sentimenti senza i quali si parla di alessitimia o “analfabetismo emotivo” comunemente descritta nei manuali della salute mentale come alterazione della regolazione affettiva, che, a sua volta, diventa fattore scatenante di ulteriori problematiche di natura psicologica come l’abuso di sostanze, la depressione, i disturbi d’ansia ecc.

Probabili cause

Crescita in ambienti sociali e familiari eccessivamente autoritari; separazione dai genitori; carenza di riconoscimenti ai propri bisogni di sentirsi accolti, ascoltati e accompagnati. Ognuno, che sia bambino o adulto, percepisce da questo contesto carente uno stato di disagio che lo farà chiudere con sfiducia al prossimo. In questo caso, si configura come meccanismo di difesa psicologica per sopravvivere ad elementi traumatici.

Alcune caratteristiche dell’analfabetismo emotivo:

Difficoltà a capire le emozioni degli altri.

Incapacità di mettersi nei panni degli altri, provare empatia.

Mancanza di interesse per cose sociali.

Narcisismo con inflessibilità mentale.


Bibliografia di riferimento

Erich Fromm, L’arte di amare, Mondadori, 1997.

Zygmunt Bauman, Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, Laterza, 2006.

Pasquale Riccardi, La dimensione amorosa tra intimità e spiritualità, D’Ettoris, 2021.

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Pasquale Riccardi Psicologo e Psicoterapeuta

Psicologo-Psicoterapeuta Docente Asl per la Seconda Università di Napoli Federico II, Formatore psicoterapeuta per centro Logos (Ce), riconoscimento M.I.U.R. Fra le sue più recenti pubblicazioni: La dimensione amorosa tra intimità e spiritualità, D’Ettoris, Catanzaro 2021; Psicoterapia del cuore e Beatitudini , Cittadella, Assisi 2018; Parole che trasformano. Psicoterapia dal vangelo. Cittadella, Assisi 2016

40 pensieri riguardo “Tra affettività e Intelligenza Artificiale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *