I quotidiani nazionali hanno messo in luce il dolore di Benedetto in occasione dei provvedimenti di Francesco sulla “messa in latino”, provvedimenti volti evidentemente ad annullare quelli presi, negli anni precedenti, da Benedetto stesso.
Ma la lettura del libro di Gaenswein svela pubblicamente tanti altri retroscena. In particolare, come racconta Lorenzo Bertocchi su La Verità del 6 gennaio, il primo “scontro” ci fu già all’indomani dell’intervista di Francesco ad Eugenio Scalfari, cioè ad inizio pontificato.
Riportiamo un brano dell’articolo di Bertocchi, in cui si cita letteralmente quanto scritto dal segretario di Benedetto:
… la lettera del 27 settembre 2013 che il papa emerito scrisse su invito dello stesso Francesco per commentare l’intervista che il pontefice regnante aveva concesso al direttore della Civiltà cattolica, padre Antonio Spadaro, e pubblicata appunto nel settembre di quello stesso anno. «Il Papa emerito», dice Ganswein, «prese molto sul serio quell’invito». Nei rilievi critici si soffermò su due punti: l’aborto e i contraccettivi, e il «problema» dell’omosessualità. «Giovanni Paolo II, così ho imparato, aveva compreso», ha scritto Ratzinger a papa Bergoglio, «che l’aborto e le forme di procreazione artificiale, di manipolazione e di distruzione di vite umane, erano sostanzialmente un “no” al Creatore. L’uomo da solo si crea e si distrugge. In questo senso la grande lotta pro vita era la lotta per il Creatore (…)». Quindi ben vengano migliori modi per i movimenti pro life, scrive Ratzinger, ma «la lotta pubblica contro questa negazione concreta e pratica del Dio vivente rimane una necessità». Sul problema difficile della pastorale per le persone omosessuali, Ratzinger scrisse a Bergoglio che «già nel Catechismo della Chiesa cattolica avevamo cercato di trovare, dopo lunghi dibattiti con correnti diverse, l’equilibrio tra il rispetto della persona, l’amore pastorale e la dottrina della fede». E per questo concordava con l’approccio di Francesco, ma avvertiva con forza del problema della propaganda pubblica legata al gender, aggiungendo, anche qui, che «la resistenza forte e pubblica contro questa pressione è necessaria». Anche in seguito, racconta padre Georg, arrivarono a Santa Marta le encicliche e le esortazioni di papa Francesco, «tuttavia, richieste di specifiche osservazioni in merito a questi testi non sono più giunte».