Perchè i soldi stranieri sempre al PD?

Il Piave mormorò: “Non passa lo straniero…”. E invece lo straniero continua a passare, soprattutto in Italia, almeno dai tempi della discesa di Carlo VIII.

Ma senza andare così lontano, pensiamo all’Unità d’Italia, al cosiddetto Risorgimento: fu fatto con l’aiuto dei soldati francesi e con i soldi inglesi, grazie ai quali Garibaldi, poi mitizzato, sconfisse l’esercito borbonico comperando molti dei suoi ufficiali.

Anche qui, in questa paradossale unificazione degli italiani gestita in parte da non italiani, che sta l’origine di tanti problemi di questo paese.

Se ci spostiamo al Novecento, come noto l’interventismo italiano nella prima guerra mondiale fu finanziato con i soldi dei francesi, dei belgi, degli inglesi. L’Italia andò dunque incontro ad un massacro, e ai disordini letali che seguirono, perché i suoi politici tradirono il volere del popolo, per la gran parte contrario alla guerra e su posizioni neutraliste.

Qatar, Soros, Social Changes – Ma veniamo all’oggi. Lo scandalo che sta travolgendo molte personalità importanti dell’Europarlamento vede coinvolti diversi politici italiani e non, tutti della sinistra.

Si tratta di una novità? E’ solo il Qatar a “comperare” alcuni dei nostri politici?

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No. E’ di poche decine di giorni fa la notizia che George Soros ha finanziato “+Europa” di Emma Bonino, a condizione che si alleasse con il Pd. Dunque anche in questo caso soldi stranieri, provenienti da un celebre speculatore “apolide”, sono finiti nelle casse della sinistra italiana (cioè di un alleato del PD).

Finita qui? – No, conosciamo almeno un altro caso, quello denunciato da Giovanni Donzelli a luglio del 2021, allorchè chiese conto del “fiume di soldi, quasi mezzo milione di euro, che da Social Changes (fondazione americana) è arrivato in Italia per finanziare le campagne elettorali di una serie di candidati: tutti di sinistra, e più esattamente quasi tutti del Pd, e ancor più esattamente della sinistra del partito. Recordman Brando Benifei, capogruppo Pd al Parlamento europeo, che intasca 48mila euro; a ruota Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia, che per le regionali riceve 30mila euro” (https://www.ilgiornale.it/news/politica/fiumi-denaro-usa-i-candidati-pd-e-donatore-mister-x-1964177.html).

Insomma, se un tempo, dopo la seconda guerra mondiale, la sinistra attingeva il famoso “oro di Mosca”, da tempo cerca soccorsi pecuniari altrove: rendendosi di conseguenza disponibile a fare non gli interessi degli italiani, ma quelli di coloro che la foraggiano.

Non è dunque un caso che questi partiti non prendano voti dal paese, ma godano costantemente dell’appoggio internazionale (si pensi allo strettissimo legame tra Enrico Letta e la Francia).

Del resto, meglio i voti degli italiani, o i soldi degli stranieri?

Fonte: la voce del Trentino

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023. Ha una pagina youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4keWMPfcFgyMAe3ke72HOw  

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