La Maestà di Duccio di Boninsegna. Non un dipinto, ma una preghiera per Siena in arte e fede.

“Mi è accaduta l’inconsueta ventura di insegnare per una vita Lettere alle Superiori e per un decennio Arte (precisamente Iconologia e Iconografia Cristiana) in Università. Così in questo mese di marzo che

fa perno sul “Dantedì” del prossimo 25, s’infittiscono le presentazioni su Dante a 700 anni dalla morte, in connessione con grandi cicli pittorici … ” (Dalla pagina Facebook di Roberto Filippetti del 9 Marzo alle ore 11.30).

Duccio di Boninsegna, la Maestà

Chi, entrando nella Cattedrale di Siena, si aspettasse di vedervi la Maestà, esempio di arte pre-rinascimentale, resterebbe deluso, poiché ivi rimase solo fino al 1878. Poi, seguirono le peripezie dei malaccorti restauri nonché diverse collocazioni, che non poco danneggiarono l’opera e ne resero imprecisa la ricomposizione dopo lo smembramento delle formelle lignee.

Però, nel non lontano Museo dell’Opera Metropolitana del Duomo, la grande composizione, 214×412 cm, è esposta a quella ammirazione dei visitatori, che resta senza fiato.

Il lato recto

Possente, eppure leggera, in quel suo lato recto, la Vergine con il Bambino in trono, circondata dalle schiere di Santi e Angeli, impreziosisce il fondo oro del divino Cielo, poiché proprio Ella è il capolavoro di Dio.

Duccio di Boninsegna, Maestà del Duomo, 1308-1311, Siena

Su questo lato, la predella presentava sette storie dell’infanzia di Cristo, a ricordo dei Sette Misteri, dall’Annunciazione al ritrovamento nel Tempio, alternate da sei profeti, Misteri in cui la Madre di Dio ebbe una specifica missione. Sette misteri, come i giorni della creazione, poiché questi richiamano il tempo della prima creazione, come i sei profeti – IsaiaEzechieleSalomoneMalachiaGeremiaOsea– si riferiscono ai giorni della creazione fino al sesto, giorno della creazione e della morte di Adamo per il suo peccato, e che nei profeti annunziò l’avvento del Messia senza poterlo vedere.

Codesto lato era rivolto ai fedeli, non in ossequio al senso devozionale del popolo, ma poiché Maria, Collo della Chiesa, è Colei che genera alla Fede il divino Corpo tutt’uno con il Capo.

Il lato verso

Nel lato verso, si susseguono i Misteri della Vita di Cristo, destinati alla contemplazione dei canonici, riuniti nel coro per l’Ufficio divino. Essi pregano per Cristo, con Cristo e in Cristo alla maniera dei Santi Angeli, consacrando il tempo all’Eterno, anche mentre il Popolo di Dio è intento al commercium.

Qui erano rappresentate 26 Storie della Passione e Resurrezione di Cristo, in piccole formelle, uno dei più ampi cicli italici. Le Storie cominciavano dalla predella, poi smembrata, nella quale erano rappresentati alcuni episodi della vita pubblica, dei quali si sono conservati otto, disseminati tra le Americhe, l’Inghilterra e la Spagna.

Centrali, la Crocifissione e l’Entrata a Gerusalemme.

Così questo Giovedì sera potremo anche noi, con calma e sguardo meditativo ripercorrere l’altezza, l’ampiezza e la profondità di questo universo Regno che al Padre piacque rivelarci.

Giovedì 18 Marzo 2021 su YouTube

ore 21.00

Roberto Filippetti

QUI

QUI

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.

18 pensieri riguardo “La Maestà di Duccio di Boninsegna. Non un dipinto, ma una preghiera per Siena in arte e fede.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *