Tempo di digitale. E a scuola?

 

Digitale onnipresente

L’era del “digitale” viene inseguita anche nella scuola. Sembra permeare in modo globale l’esistenza di ogni
persona e di ogni essere. Tutto è codificato.

La didattica ha individuato la possibilità di affrontare, tramite il digitale, da un lato le difficoltà di apprendimento di non pochi alunni, dall’altro il disagio di bambini iperattivi con disturbi dell’attenzione e, terzo, di utilizzare il digitale come via ordinaria, insieme ad altri strumenti, per l’apprendimento.

 

Didattica e digitale

Chiaramente, il digitale non è una metodologia didattica, ma può rientrare all’interno di metodologie di approccio didattico integrate in un sistema più ampio.

Il rischio è pensare che la conoscenza della tecnologia multimediale possa sostituire l’insegnante nella relazione e che il sapere sia frutto del digitale.

Questo no. Farebbe il paio con l’abitudine invalsa, non solo nelle nuove generazioni, secondo cui l’utilizzo “ineducato” dell’informatica e della multimedialità si sostituisce ogni giorno e momento alla relazione tra le persone e, soprattutto, alla capacità originale della persona di riflettere . Da qui il triste fenomeno di giovani sempre dietro lo schermo, o, lo smartphone, convinti che niente vi sia di interessante nel proprio mondo interno, o, nella storia, o nei libri  -tramite, in molti casi, del mondo interiore di grandi uomini- o di una buona conversazione a tavola con la propria famiglia.

 

Io e le tecnologie multimediali

Io stesso utilizzo ormai molte tecnologie multimediali: vedi il blog, questa rivista on line ed altro. Noto il rischio di dedicarvi troppo tempo. Falsa la diceria secondo cui l’informatica fa risparmiare tempo. Anche se rende più veloci determinate operazioni, poi, occorre saper valutare come impiegare il tempo rimasto; se abbiamo avuto tempo per educarci ed essere educati ala conoscenza del nostro mondo interiore. In molti casi vengono assorbite e vissute molte ore, giorni, mesi, anni che si sarebbe potuto vivere altrimenti. Non intendo, però, ora qui disquisire.

 

Il docente alla resa dei conti

Considerato che molti di noi docenti, ogni giorno, hanno e avranno a che fare con queste innovazioni, mi sembra utile inviare un messaggio, proprio digitale,  utilizzando un piccolo lavoro frutto del corso di giugno u.s., tenuto a me ed ai miei colleghi dalla carissima professoressa Mara Masseroni, che, proprio in questi corsi, ci ha saputo far conoscere molto della sua ricca umanità con un uso proprio ed intelligente delle tecnologie applicabili nel nostro campo. Sempre attenta alla persona e al sapere e capace di trasmettere gioia.

 

E-book e sapienza

Vi propongo un piccolo e-book. L’e-book, come altri strumenti (mai neutri, perché modellano il modo di pensare e sentire, attenzione a questo!) non può costituire la sostanza dell’insegnamento, ma può sottolineare e richiamare l’attenzione degli alunni in alcuni passaggi dell’apprendimento, visto il fascino che queste “tecniche” esercitano verso di loro ed aprirli al sapere, alla bellezza ed alla verità. Mentre queste sono insidiate dal mondo digitale, questo stesso non può sopraffarle se sapere, bellezza, verità, bontà trovano spazio in animi sensibili, o, educati ad esserlo.

L’e-book, piacevole a vedersi, ed anche a sentirsi, -se vi inseriamo un video-, può presentarsi come sintesi di un lavoro, od esserne il punto di partenza, una vetrina di quanto con gli allievi si è costruito in una Unità.

Ho qui valorizzato parte della mia ricerca in corso sulla Cappella della resurrezione di Pagliaro. Il presente materiale non è stato, dunque, ancora sperimentato con gli alunni e, quindi, si pone come semplice dimostrazione di un segmento di un lavoro possibile che potremmo pensare con loro.

Vi mostro l’e-book tramite il link del mio blog. Non ho trovato una soluzione tecnicamente più efficace.

Alla fine, come dire … : critico, ma, comunque … imprigionato … per riuscire a raggiungere tutte le persone raggiungibili.

https://plus.google.com/116409600221784025092/posts/gu4S4r3BgEG

 

 

 

 

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.

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