80 anni fa iniziava la Guerra Civile Spagnola, e ora, come va?

Pio-moa

La storia della settimana

80 anni fa iniziava la Guerra Civile Spagnola, e ora, come va?

Dal giornale cattolico di informazione Actuall del 9 luglio 2016

La storica Angela Pellicciari ha messo per sottotitolo al suo recente saggio La gnosi al potere: “Quando la storia sembra essere una congiura contro la verità”. Ho pensato a quel sottotitolo leggendo quanto proposto ai suoi lettori dal sito cattolico spagnolo Actuall. Aveva ragione George Orwell quando diceva che “chi controlla il passato, controlla il presente”. Così, non conoscendo bene il passato, finiamo col non comprendere il presente! Mi pare che la premessa e l’intervista sulla genesi di una Guerra Civile come quella spagnola, siano di grande interesse. Per questo le propongo in traduzione qui sotto. Claudio Forti

Caro lettore,

Come saprai, qui in Spagna abbiamo vissuto una Guerra Civile. Il prossimo 18 luglio saranno passati 80 anni dall’inizio di quel conflitto. Una tragedia che non avrebbe dovuto succedere, perché queste guerre fratricide lasciano ferite tanto profonde da esser cicatrizzate solo dopo molti anni. Ne ha parlato anche il filosofo Julián Marías, uno degli intellettuali più lucidi e sensati della Spagna contemporanea, che ha sofferto nelle sue carni la persecuzione. E l’ha sofferta in primo luogo da parte della destra – nel dopoguerra sotto il franchismo -, e poi da parte della sinistra – negli anni 80, col felipismo. Si riferì alle due parti in conflitto con una frase paradossale: “I giustamente vinti, gli ingiustamente vincitori”.

Nello sforzo di riconciliazione nazionale e nella Transizione, gli spagnoli diedero una lezione di concordia, cercando di dimenticare il passato e di costruire il futuro. Come risultato si è avuto il più lungo periodo di prosperità economica e di stabilità politica della storia recente.

Quando però ormai nessuno si ricordava di quella guerra dei tempi di Mari Castaña, un uomo politico e governante come Zapatero, ci stupì impegnandosi a imitare il dottor Frankenstein, rimuovendo tombe e fosse e facendo rivivere mostri e fantasmi.

Invece di dedicarsi ad amministrare il nostro denaro (non eravamo rimasti intesi che per questo pagavamo i politici?), i socialisti si sono dedicati all’ingegneria sociale, facendo ciò che non erano chiamati a fare. Uno di questi esperimenti fu dedicato alla Guerra Civile con una legge di Memoria Storica, che è servita solo per dividere gli spagnoli e avvelenarne la convivenza.

Forse per questo l’establishment dello “storicamente corretto”, dominato dalla sinistra, non sopporta gli autori che spiegano in che cosa consistettero la Repubblica e la Guerra, non con topici ideologici, ma con argomenti inappellabili: con numeri, dati, atti e foto.

Uno di questi autori è Pio Moa, un uomo libero, ex comunista, polemico e per nulla compiacente, che non sposa le idee che vanno per la maggiore e non deve nulla a nessuno, che non frequenta i salotti televisivi e non fa di tutto per rendersi simpatico. Un uomo che ha però studiato ciò che successe negli anni dal 1931 al 1936, lasciando opere rivelatrici come Los mitos de la Guerra Civil, i cui dati non hanno potuto essere contestati.

Javier Torres l’ha intervistato per Actuall. Moa descrive la Guerra Civile (dall’assassinio di calvo sotelo), il ruolo della sinistra, i complessi della destra, l’amalgama ideologico di Podemos, i nazionalismi, gli aspetti positivi e gli errori della Transizione e altri temi della storia recente, senza i quali è difficile interpretare il presente.

Ti offriamo, come sottoscrittore, un’anteprima dell’intervista al seguente link http://www.actuall.com/entrevista/democracia/pio-moa-llevamos-40-anos-embrutecimiento-la-falsificacion-la-historia/

Può darsi che tu non sia d’accordo con quello che dice, ma ti anticipo che non ti lascerà indifferente.

A sabato prossimo!!

Alfonso Basallo e la Redazione di Actuall

Pio Moa: “Abbiamo alle spalle 40 anni di degrado a causa della falsificazione della storia”.

Le sue opere sulla Repubblica e la Guerra Civile hanno raccolto un grande successo di vendite e di critica, risultati che ha “purgato” con il veto dei suoi libri in alcune università. 80 anni dopo il collasso della Repubblica, Pio Moa ci indica i mali che minacciano la democrazia spagnola.

Di Javier Torres.

Qualche ora prima di essere assassinato, il 12 luglio 1936, il tenente della Guardia di Assalto José del Castillo, partecipò all’ovazione a Jareño, un torero di bandiera che avrebbe messo d’accordo per l’ultima volta le due Spagne che in quella sera si erano date appuntamento nella Plaza de las Ventas.

Del Castillo, che era stato incarcerato un anno prima per aver partecipato all’insurrezione nelle Asturie dell’ottobre 1934, fu assassinato da un gruppo di pistoleros non identificati (probabilmente carlisti o falangisti), appostati all’angolo fra le vie Fuencarral e Augusto Figueroa.

Alcune ore dopo, la guardia civile Fernando Cordés e membri de “La Motorizada” (milizia di socialisti e radicali, delle quali Del Castillo era istruttore), e integranti della scorta di Indalecio Prieto, irruppero nel domicilio del leader di Rivoluzione Spagnola, José calvo Sotelo, per assassinarlo. Era l’anteprima della Guerra Civile.

La storiografia tradizionale ha presentato l’assassinio di Calvo Sotelo come una vendetta per quello del tenente Del Castillo. È una tesi che Pio Moa – storico che da due decenni ha rivoluzionato la visione sulla Repubblica e la guerra civile – non condivide.

Può vantare il fatto che nessuno è riuscito a contestare i suoi libri sugli anni 30 e il franchismo. Forse per questo il suo successo editoriale è stato inversamente proporzionale al veto che le sue opere hanno avuto in alcune università. Una forma molto curiosa di intendere il dibattito accademico!

Comunista convinto nel tardo franchismo, militò nel gruppo terrorista GRAPO, periodo che ha narrato nel libro De un tiempo y un pais. 80 anni dopo il collasso della Repubblica, Pio Moa indica i mali che minacciano la democrazia spagnola.

Il prossimo 18 luglio saremo a 80 anni dall’inizio della Guerra Civile. Secondo lei, la società ha un’idea esatta di quello che è successo?

Molta gente no, ma io ho cercato, per quanto possibile, di investigare sui fatti e mi sono trovato di fronte a un tremendo boicottaggio. In verità non mi hanno potuto ribattere su nulla. Ho scritto sulla Guerra Civile, il franchismo e anche sulla democrazia. È necessario conoscere il franchismo e l’antifranchismo per comprendere ciò che succede ora.

Ma siamo messi tanto male oggi, da dover guardare indietro?

Dobbiamo chiederci perché la democrazia funziona tanto male in Spagna, nonostante che durante la II Repubblica si poteva capire, perché era un paese con molta miseria, molto odio e una sinistra incivile. Però dopo il franchismo la Spagna era prospera, con un’ampia classe media e gli odi degli anni 30 erano dimenticati. Per questo era possibile una democrazia funzionante. Tutto ciò in gran parte è crollato.

Che cos’è successo?

La democrazia di oggi è una farsa. Per cominciare dico che non esiste un pensiero democratico né nella destre, e nemmeno nella sinistra. Una prova chiara di ciò ci viene dal fatto che si è negoziato con ETA, che è tutto il contrario della democrazia. Hanno premiato i suoi crimini con legalità e denaro pubblico quando l’ETA era sul bordo dell’abisso. Hanno distrutto lo Stato di Diritto e la corruzione è molto estesa. Chi vince le elezioni, poi fa quello che vuole, fra l’altro, rubare.

Torniamo alla guerra Civile. Pare che su questo tema si possa fare un solo discorso: quello dei buoni contro i cattivi.

È la grande bugia che avvelenala politica e trasforma tutto in farsa. Nel Fronte Popolare non c’era nessun democratico. C’erano stalinisti, socialisti, rivoluzionari, anarchici, separatisti, eccetera. E trovare qualcuno che sembrasse più moderato era un’impresa. E quando qualche anno prima perdette le elezioni, tentò il colpo di Stato. Questi sono i democratici.

Praticamente tutti i politici mantengono questa caratteristica.

Prima di tutto dobbiamo ricordare una cosa: il franchismo fucilò molti dei suoi nemici, che nella maggioranza erano cechisti che avevano commesso delitti orrendi. Certo, uccise anche innocenti. È inevitabile in una guerra! Però furono tutti giudicati. Oggi cominciamo a sapere in modo serio che ne furono fucilati circa 10.000. una quantità simile alla repressione del dopo guerra in Francia o in Italia. C’è però una differenza: qui ci fu giustizia, nelle altre no! Poiché sanno di rubare, i politici di oggi diffondono questa menzogna, perché sanno di trarne beneficio. L’URRSS era chiamata “il paese della grande menzogna, mentre la Spagna è il paese della grande bugia. Riguardo a ciò il PP è entusiasta quanto la sinistra.

A sinistra soldati del bando nacional durante la Guerra Civile spagnola.

Che si pensa del assassinio di Calvo Sotelo? Si dice sia stata una vendetta per l’assassinio del tenente socialista José del Castillo?

La guardia d’assalto José del Castillo era un delinquente, un signore che faceva da istruttore alle milizie socialiste. Istruttore nel terrorismo, che era ciò che praticavano queste milizie. Aveva partecipato a una insurrezione armata nell’ottobre del 1934 contro la legalità repubblicana. Era un tipo molto duro nelle manifestazioni. Fu assassinato da carlisti e falangisti. Al contrario Calvo Sotelo era quasi il capo dell’opposizione, in quanto Gil Roberts era un po’ oscurato.

Allora fu una conseguenza dell’altro, o no?

Si è voluto dare la versione di una vendetta spontanea per quanto successo a del Castillo, ma non è credibile. Si recarono da Gil Roberts (leader della CEDA), ma non era in casa. Allora andarono da Calvo Sotelo. Lì parteciparono, sotto il comando Fernando Condés, una Guardia Civile si estrema sinistra, arrivato al PSOE, e amico di Indalecio Prieto, altre guardie di assalto e miliziani, tutte vincolate al PSOE e a Prieto. Colui che uccide Calvo Sotelo e un guardaspalle di Prieto. Non siamo bambini, sappiamo i dati di base per cui tutto era preparato. Prieto era dietro a tutto ciò, perché il sommario fu rubato da persone a lui vivine.

Indalecio Prieto non era davvero il migliore nel PSOE.

Prieto, che era uno di coloro che avevano causato il disastro, aveva tutto l’interesse che scoppiasse la cospirazione militare. Tutti sapevano che poteva succedere, però il Governo era convinto che sarebbe stata liquidata, come successe con Sanjurjo nel 1932. Però adesso la situazione era diversa. Prieto non accettava che Casares Quiroga lo lasciasse andare a spasso, che tutto era controllato e che avrebbero regolato i conti coi militari.

La alternativa al colpo di stato di Franco era quella di sottomettersi a una tirannia che avrebbe portato a uno Stato comunista; il diritto ribellarsi di fronte a una tirannia è il diritto base per un popolo”.

Stanley Payne dice che la destra raggiunse una situazione di illegalità, dispotismo, assassini e violenza che non sarebbero stati sopportati in nessun altro paese europeo.

La guerra di indipendenza della UE o le guerre civili inglesi sono cominciate per molto meno. Non c’è nulla di cui rimproverarsi, visto che la alternativa era quella di sottomettersi a una tirannia che avrebbe trasformato la Spagna in uno Stato comunista. Quello o la ribellione! E il diritto di ribellarsi a una tirannia e il diritto più elementare per un popolo.

Franco era totalmente convinto nell’idea di ribellarsi?

Egli era favorevole alla resistenza e ad essere pronto, se necessario. Per questo resistette, per far si che il Governo rimettesse a posto la situazione. Credeva che l’Esecutivo avrebbe dovuto reagire a un certo punto. Casares Quiroga però era molto contento di ciò che stava accadendo. Pensava che avrebbe potuto liquidare la destra una volta per tutte. Bisogna ricordare che il programma del Fronte Popolare si basavasull’idea che la destra non sarebbe stata in grado di vincere una competizione elettorale.

A sinistra: José Calvo Sotelo, leader di Renovación española

Perché permane nei circoli accademici la bugia che la Guerra Civile fu un confronto tra la democrazia e il fascismo?

Dobbiamo ricordare che le elezioni del Fronte Popolare non furono democratiche, la conta dei voti si fece in condizioni che nessuna democrazia accetterebbe. Gli autori che sostengono questa tesi non sono democratici, vivono di un marxismo a buon prezzo: il marxismo arrabbiato. Si fa fatica a leggerli, però questo è il loro livello culturale. In uno stato ben peggiore però si trova la destra, che si arrabbia, poi tace e collabora. Posso capire Zapatero quando dice che suo nonno fu ucciso a causa della sua bontà: non fa che rivendicare ciò che è suo. Mentre gli appartenenti al Partito Popolare sputano sulle tombe dei loro padri e dei loro nonni. E tutto ciò non rivela un errore politico, ma una qualità umana tanto infima e miserabile, per cui non stupisce che la corruzione sia tanto estesa.

I suoi libri sono stati censurati nelle università. Come mai, visto che viviamo nell’epoca più libera della storia?

Oggi c’è meno libertà intellettuale che durante il franchismo, perlomeno quello che ho vissuto io. In quel tempo si potevano trovare libri marxisti di ogni tipo. Venivano pubblicati editoriali che parlavano esclusivamente di opere marxiste. La rivista Triunfo era pro comunista, così come Cuadernos para el dialogo, i cui redattori, oltre che marxisti, erano cristiani. Oggi coloro che dominano le università ei media possono diffondere impunemente le loro menzogne. Posso campire che all’inizio ci fosse una posizione politica contro una dittatura: una posizione ingenua. Più tardi sono però stati pubblicati libri, come i miei, che non hanno potuto ribattere su nessun punto. Dobbiamo sapere che molti hanno fatto carriera ed elevato il loro prestigio diffondendo queste idee. Così, negli anni successivi era necessario molto coraggio per riconoscere che ci si era sbagliati.

Franco e José Antonio: condivide l’idea che il generale non fece tutto quello che poté liberarlo dalla prigione di Alicante?

È dimostrato che Franco fece tutto il possibile per salvare José Antonio con l’aiuto dei tedeschi e falangisti. Fra i falangisti c’erano molti mitomani ai quali piace far passare la versione della rivoluzione tradita. Ma se Franco non fu falangista e non fece della falange l’asse del Regime! Il franchismo si definì come cattolico, e lo predisse fin dall’inizio.

Ma la legge di Memoria Storica, ha un intento retroattivo?

È una rivendicazione degli assassini e anche per il PP è la stessa cosa. Il PP realizza questa legge totalitaria, una legge chekista (Chekista = membro della Checa, antica polizia comunista), perché eleva gli assassini alla categoria di vittime, che è un autentico insulto agli innocenti che sono morti.

Il PP crede che, benché mantenga intatta la politica di Zapatero, molta gente continuerà a dargli fiducia, perché impaurita dalla minaccia di Podemos”.

Sembra che questa legge sia stata fatta perché rimanga.

Gil Robless diceva che Alfonso XIII avrebbe dovuto simpatizzare per la sinistra perché, perché la destra l’avrebbe sempre appoggiato. Alla fine fu un grave errore, perché nessuno fece nulla per salvare la monarchia. Adesso le cose sembrano ripetersi con il PP, che crede che, a causa della minaccia di Podemos, continuerà a credere in esso, nonostante che in fondo continui a mantenere la politica di Zapatero. Spero che al PP succeda quanto successe alla monarchia.

È deluso della politica?

Quella del 26 giugno è stata la quarta vittoria di Zapatero. I quattro grandi partiti nel Parlamento, non solo non mettono in questione le leggi ideologiche di Zapatero, ma partono da esse, gli uni con la intenzione di andare più lontani, come Podemos, e gli altri non tanto, come PSOE e PP.

E Ciudadanos?

È un altro partito zapateriano al massimo, un imbroglio, come il PP. È in corso una chiarissima involuzione. La cosa grave è che l’unica alternativa reale che avevamo, VOX, è stata emarginata dagli spagnoli.

Perché?

Perché ci portiamo dietro 40 anni di degrado morale, creato anche dalla falsificazione della Storia. La gente ormai non sa nulla del suo passato. Senza conoscere il franchismo e l’antifranchismo è impossibile capire ciò che sta succedendo oggi. È vero che a VOX manca una strategia globale che dia fiducia alla gente, anche se ha buone idee. I suoi ideali sono un po’ ingenui, ma sono sulla buona strada.

La transizione si prospettava bene con Torcuato Fernández Miranda, però Suarez non prese in considerazione le sue idee. Suarez era un ignorante e si vantava di esserlo, tanto da dire di non aver mai terminato un libro”.

Così, molto di ciò che vediamo oggi trova la sua spiegazione da come riuscì la Transizione?

La Transizione si prospettava abbastanza bene con Torcuato Fernández Miranda, pero Suarez non lo prese sul serio. Suarez era un ignorante, e si vantava anche di non aver mai terminato la lettura di un libro. Non aveva idee, né della storia, né di nulla. Il classico politico di occasione, che sorge dal nulla e pare si chieda: “Perché non mettermi al governo della Spagna?”. È la stessa mentalità di Zapatero o di molti politici di oggi. Suarez, che veniva dal Movimento (socialista), credeva che per migliorare la sua immagine avrebbe dovuto dare spazio a tutta la sinistra e all’antifranchismo. Pensava che, visto chela Spagna era prospera, si poteva fare tutto. Però se si lascia alla sinistra e ai separatisti tutto il terreno e le idee, che cosa raccoglie?

Le idee hanno poi le loro conseguenze, no?

La gente agisce seguendo delle idee. Ma ai “franchi tiratori” come Ricardo de la Cierva, che lottavano contro questa corrente di pensiero, la destra li schiacciò più che gli appartenenti alla sua sinistra. Quando inizia la Transizione i separatisti non dicono di esserlo. Dicono solo di volere l’autonomia come durante la Repubblica. Così Suarez concede loro un’autonomia più ampia, cedendo loro anche le competenze nel campo educativo. Da pochi che erano nel 1975, sono passati al dominio completo.

Lei ha scritto che la moda anglofila è più pericolosa dei nostri nazionalismi periferici.

Il fatto è che c’è una anglomania molto pericolosa, molto più che il separatismo domestico! In Cataluña e nei Paesi Baschi lo spagnolo sarà sempre la lingua maggioritaria, vi piaccia o no, perché la cultura si esprime in Castellano. La cultura catalana parlante in castellano è più forte della catalana che si esprime in catalano. Senza la lingua spagnola (il castellano), la cultura catalana sarebbe una cultura di carattere regionale. L’anglomania si è andata imponendo col tempo. Esci di casa e vedi cartelli in inglese da tutte le parti. L’inglese, che in modo illegale la signora “Hope Aguirre” (Esperanza Aguirre), ha messo allo stesso livello del castellano nella scuola pubblica anche sul piano della superiorità.

A sinistra Esperanza Aguirre

Secondo lei è un male studiare inglese?

No, però l’inglese, come qualsiasi altra lingua deve essere insegnata come lingua straniera! L’argomento che viene usato perché la si studi, è che si tratta della lingua della scienza, della tecnologia, dell’economia, dell’arte, della musica, eccetera, mentre lo spagnolo sarebbe solo una lingua domestica. Io non sono contro lìinglese, però ce lo stanno imponendo. Nella nostra costituzione è detto chiaramente che non siamo un paese bilingue.

È un altro dogma sul quale sono tutti d’accordo nell’Unione Europea?

(Sono molto d’accordo con quanto affermato da Moa! E fa ancor più impressione ora che l’Inghilterra è uscita dalla UE. Nota del traduttore).

La strategia del PP e del PSOE – risponde Moa – oltre ad appoggiare i separatisti, sembra quello di voler dissolvere la Spagna nell’UE per lasciare la Spagna senza sovranità. Nell’ultimo dibattito della campagna elettorale fra i 4 grandi partiti, nessuno dei candidati ha parlato di politica estera. Il fatto di non avere una politica estera non sembra essere un problema per loro. La Spagna è ridotta in una condizione penosa.

la UE una garanzia per la protezione della colonia di Gibilterra che, non dimentichiamolo, è al centro del nostro asse difensivo. Un paese che ha una colonia in un altro non è amico di quel paese”.

A sinistra vista aerea della colonia di Gibilterra.

Ossia, che di recuperare Gibilterra dopo la Brexit – come dice qualcuno – meglio non parlare.

Questo fatto è molto curioso, perché dimostra che l’Unione Europea è una garanzia per proteggere la colonia di Gibilterra che, non dimentichiamo, è al centro del nostro asse difensivo. Un paese che ha una colonia in un altro paese non è amico di quel paese. Ma l’Inghilterra è un nostro amico? L’alleanza è come un pesce con l’amo.

C’è qualche possibilità di recuperar la colonia?

Si, c’è. La Spagna ha tutta la forza economica per far si che Gibilterra tori alla Spagna, inoltre ha la forza morale, politica e diplomatica, anche perché durante il franchismo la Spagna vinse il Regno Unito nella battaglia diplomatica alle Nazioni Unite. La risoluzione dell’ONU dice che la colonia deve essere restituita. Il franchismo trasformo Gibilterra in un fallimento per il Regno Unito, perché le costava molto caro sul piano economico. Inoltre la Spagna aveva dimostrato al mondo che avrebbe sfidato tutte le dottrine sulla decolonizzazione. Ma quando giunge al potere Felipe Gonzales apre l’inferriata e trasforma la colonia in un emporio di negozi opachi per il contrabbando. Da allora quegli abitanti vivono come dei re, poiché non pagano imposte, molta gente entra per farei suoi acquisti. Questo fatto fece fallire i commerci spagnoli limitrofi. Non è un caso che la Spagna abbia la maggiore quantità di scioperi nella zona vicina al campo di Gibilterra. Abbiamo tutte le possibilità di por fine a questo disastro. Il fatto però che non si faccia nulla ci mostra il livello della classe politica al potere in Spagna.

Perché la maggioranza dei terroristi in Spagna e Europa sono di sinistra?

È un fatto curioso, però il terrorismo per tradizione l’ha praticato la sinistra. È logico che il terrorismo venga da sinistra (anarchici, comunisti, marxisti e socialisti come l’ETA), perché aspira a distruggere la società, vista come capitalista, e la democrazia in nome della “vera democrazia”. Il PSOE ha un retroterra storico terrorista nel 1917 e nella Repubblica, non però durante il franchismo, dove il PSOE forse dette il meglio di se, non facendo nulla. Anche se durante l’esilio approfittarono di tutto ciò che rubarono durante la repubblica, come nel caso del panfilo Vita. La storia del PSOE è tanto sinistra che oggi si può essere solo socialisti per una grande ignoranza o perché si sa che è un buon posto in cui situarsi.

Per ETA è stato di utilità uccidere?

Visto che le sue dottrine non hanno ottenuto successo, pensano che l’assassinio avrebbe ottenuto benefici politici, e così è successo. L’ETA ha cominciato a uccidere nel 1968, un epoca in cui pareva che il franchismo potesse durare moltissimo. Tutta la sinistra e i separatisti pensavano che si trattasse di ragazzi coraggiosi e ingenui che stavano facendo il lavoro sporco, che alla fine avrebbe portato benefici a tutti. Ottenne inoltre appoggio dalla Francia e dall’Algeria. Fu sul punto di essere disarticolata varie volte durante il franchismo, però la Francia permise loro di riorganizzarsi li. Il terrorismo è un metodo che può dare risultati, anche se non a tutti, come nel caso del GRAPO (Gruppi di Resistenza Antifascista Primo Ottobre).

Lei ha militato in quel gruppo terrorista?

Io ero membro del Partito Comunista e entrai in contatto con le organizzazioni marxiste e leniniste spagnole, in un gruppo maoista, che pensavano che l’URRSS e i partiti comunisti tradizionali stavano tradendo la rivoluzione. Erano chiamati revisionisti. Il nostro punto di vista era più leninista. Quello portò il terrorismo, perché Lenin giustificò il terrorismo e Stalin lo mise in pratica. I comunisti preferiscono sempre l’azione di massa, però quando è in riflusso gli atti terroristici possono mantenere le posizioni fino a quando torni un’epoca di flusso.

Se lei dà 1.000 euro all’ETA può finire in carcere. Però se è un politico e premia i suoi assassinii con legalità e denaro pubblico, appare come perfettamente democratico”.

Era difficile non lasciarsi sedurre dal comunismo?

Il marxismo è una teoria molto coerente, per questo ebbe e ha un grande influsso tra gli intellettuali e le persone di ogni tipo. Ho avuto la fortuna di essere stato messo in una delle tipiche lotte per il potere, che ho portato avanti per diversi anni. Nel frattempo successero cose tanto strane, come che la Cina invadesse il Vietnam, per cui mi chiesi: “Ma questo non va bene”. Poi analizzai la teoria del calo di profitto in Marx, una teoria che doveva spiegare perché il capitalismo va a picco, e giunsi alla conclusione che era una teoria falsa alla radice.

ETA, contrariamente al GRAPO, ottenne maggiori appoggi, nonostante continuasse a uccidere.

Dopo il franchismo l’ETA moltiplica i suoi attentati, perché crede che non ci sia democrazia, ma una Transizione tra l’opposizione e il franchismo, e questo non è ammissibile. La posizione che prese la sinistra e tutto il sistema che è l’ETA, aveva bisogno di una uscita politica. Rimanemmo così fino a Aznar che, grazie a Mayor Oreja, portò l’ETA vicino al disastro totale. Poi giunge Zapatero, che risuscita l’ETA, come lo stesso Rajoy. Ambedue sono complici dell’ETA.

Complici?

Una delle cose più terribili nel totalitarismo è che le parole perdono il loro significato. Bisogna che le parole abbiano il loro significato! Se lei dà 1.000 euro all’ETA può finire in carcere per collaborazione a banda armata. Però se lei è un politico e premia i suoi assassinii con legalità, proiezione internazionale, denaro pubblico e più vantaggi ancora, appare come perfettamente democratico. Ma che cosa intendiamo per democrazia? Così siamo messi.

Per terminare: Podemos è un partito comunista?

Il marxismo in Spagna è sempre stato un marxismo cicisbeo. Non ha mai prodotto un solo intellettuale o pensatore, mentre questo accadde in Francia, Inghilterra e Germania. Il nostro era un marxismo di consegna. Podemos è qualcosa di simile, con la differenza che oggi l’ideologia marxista è insostenibile sotto tutti i punti di vista. Sono spezzoni che colgono di qua e di là.

Come il femminismo, per esempio?

Oggi i dogmi della sinistra sono il femminismo, l’omosessualismo. Cose che non furono nel marxismo. I comunisti non sono mai stati femministi. Appoggiavano la liberazione della donna, ma non nel senso del femminismo. L’omosessualità per un comunista era una aberrazione borghese.

Che cos’è allora Podemos?

Podemos non ha un vero pensiero. È incoerente e coglie qualcosa di qua e di là cercando di ottenere voti. Naturalmente è di estrema sinistra e sostenitore di tutto ciò che va contro la Spagna. È castrista e pro terra. È pericoloso perché gli hanno dato molto spazio. Per il PP Podemos è stato una benedizione. Senza il PP, Podemos non avrebbe ottenuto nulla. Il PP stava screditandosi ogni giorno di più, però è vissuto in simbiosi con loro. Podemos ha ottenuto tutte le facilitazioni mediatiche grazie al PP, e a sua volta il PP vive di Podemos. “Vista la minaccia di Podemos, meglio votare PP. E il PP è contento del fatto che Podemos continui a dire assurdità.

Javier Torres

Per chi conosce un po’ di spagnolo, ecco un link con una video intervista a Pio Moa

https://www.youtube.com/watch?v=JzZt1Zt77lE

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28 pensieri riguardo “80 anni fa iniziava la Guerra Civile Spagnola, e ora, come va?”

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