NCD, ultima chiamata

AngelinoAlfanoBallar

Più volte abbiamo sottolineato come le leggi contro la vita e la famiglia abbiano oggi due grandi promotori: PD e M5S. Abbiamo anche ricordato che l’unica opposizione al ddl Scalfarotto, al ddl Cirinnà, ecc., è venuta e viene da un manipolo di deputati dell’NCD, coraggiosi, determinati e combattivi, e per questo da sostenere in ogni modo (da Eugenia Roccella a Alessandro Pagano, da Carlo Giovanardi a Maurizio Sacconi), più qualche deputato di altri partiti (ad es. il senatore di F.I. lucio Malan). Ma NCD è oggi ostaggio di una leadership, quella di Angelino Alfano, inconsistente, e senza alcuna visione politica. Per questo ritieniamo davvero che si sia all’ultima chimata.

di Benedetto Rocchi
L’alleanza trasversale che mira ad introdurre in Italia il matrimonio tra persone

dello stesso sesso, con il suo inevitabile seguito di adozione di bambini e legalizzazione di quella disumana pratica di sfruttamento delle donne e di compravendita di bambini che è l’utero in affitto, è disposta a lavorare in Senato anche la notte prima di godersi il meritato riposo sotto l’ombrellone. Con buona pace dei cultori del dialogo ad ogni costo le sedute notturne ad oltranza a decidere che fine farà la famiglia nel nostro paese.
E intanto il Nuovo Centro Destra che fa? Troppo impegnato a difendere (legittimamente) i suoi parlamentari dal fumus persecutionis giudiziario, o a proporre l’ennesimo “tavolo” che salvi per qualche altro mese le scuole paritarie dall’ICI/IMU, o a non farsi allontanare dal cuore del dominus Renzi da altri transfughi del centrodestra in cerca di un salvacondotto per le prossime elezioni, sembra un pugile suonato e sulla questione chiave fa finta di niente. O forse ha gli occhi così pesti che non riesce a vedere.
Sembra non avere capito che è arrivata l’ultima chiamata: non ci saranno altre vere opportunità. O NCD sarà capace di mostrare che è un partito a cui stanno più a cuore la difesa delle donne, dei bambini e della famiglia fondamento della società che quella delle poltrone di ministro e sottosegretario. Sul DDL Cirinnà il PD, alleandosi in Parlamento con chiunque ci stia, sta realizzando a tappe forzate lo strappo su quanto di più conta: a NCD non resta che minacciare la crisi di governo prima che si voti la legge. In caso di blitz notturni che Renzi si faccia aiutare dal post-berlusconiano Verdini ad avere la fiducia in Senato, se ci riesce.
Se non farà così NCD cesserà di esistere politicamente. Quanto in una triste notte di agosto il DDL Cirinnà verrà approvato dal Senato della Repubblica Italiana non basterà dire: noi abbiamo votato contro. Il popolo di Piazza San Giovanni (c’erano parecchi elettori il 20 giugno e molti altri stavano a casa) capirà. E al NCD non resterà che diventare l’ennesima corrente del PD.

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Autore: Libertà e Persona

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