Tutto cominciò nel giugno 2013 quando uscì, in modo un po’ maldestro, il contenuto di una conversazione riservata che Papa Francesco ebbe con i religiosi sudamericani del CLAR. In riferimento al Vaticano disse: “si parla di una “lobby gay” e in effetti c’è… bisogna vedere che cosa possiamo fare”. In luglio, sull’areo di ritorno dalla GMG di Rio, ritornò sul tema. “Si scrive tanto della lobby gay. – ribadiva Francesco – Io ancora non ho trovato chi mi presenti la carta d’identità in Vaticano con scritto “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere un gay dal fatto di fare una lobby, perché le lobby tutte non sono buone. Quello è cattivo.”
Adesso saltano fuori le dichiarazioni di Elmar Maeder, 51 anni, che ha guidato le Guardie Svizzere dal 2002 al 2008. Rilasciate ad una rivista, «Schweiz am Sonntag», le sue sono parole forti, di uno che ci mette la faccia e conosce quel mondo dall’interno. “Dell’esistenza di quella lobby gay posso parlare per esperienza personale” ha detto l’ex comandante delle guardie vaticane e aggiunge di aver sempre messo in allerta i suoi uomini dal rischio di venir abbordati da “certi esponenti della curia”. “Il problema – aggiunge Maeder – è che questa rete è composta di persone talmente fedeli, l’una all’altra, da costituire una sorta di società segreta.” Insomma la lobby gay in Vaticano, secondo Maeder, esisterebbe veramente.
In un certo senso la notizia verrebbe confermata anche dalle dichiarazioni rilasciate circa due settimane fa da un altra Guardia Svizzera alla stessa rivista elvetica. In questo caso l’ex guardia ha raccontato di aver ricevuto una telefonata in piena notte di un alto prelato che lo invitava ad andare nella sua stanza e di un biglietto d`invito a cena di un vescovo accompagnato da una bottiglia di whisky.
Un sacerdote polacco, Darius Oko, nel 2012 aveva pubblicato su una rivista teologica un articolo molto circostanziato in cui sosteneva appunto che la Chiesa sarebbe infiltrata da una potente lobby omosessuale che influenzerebbe anche nomine e promozioni. L’articolo sollevò un polverone. Don Oko si spinse a parlare di omoeresia, cioè ambienti clericali che di fatto operano per rifiutare il Magistero della Chiesa Cattolica sull’omosessualità. In un certo senso anche questa tesi trova qualche pista di conferma. Basti pensare al numero 4/2012 della famosa rivista teologica “Concilium” in cui c’è un lungo dossier volto a smantellare l’insegnamento della Chiesa in materia di sessualità. In particolare la famosa rivista fa un endorsement neanche troppo velato alla ideologia di genere, quella che vorrebbe la sessualità come mera espressione culturale slegata dal sesso biologico.
Nelle dichiarazioni di Maeder la questione della lobby si fa pesante. Nel momento in cui avesse scoperto che uno dei suoi uomini era gay, mai e poi mai gli avrebbe consentito di fare carriera. “Anche se, per me, l’omosessualità non costituisce un problema, il rischio di slealtà – dice – sarebbe stato troppo elevato”. Questo sospetto di slealtà apre scenari inquietanti sulla “sicurezza” del Vaticano in generale e del Papa in particolare.
Sarà certamente un caso, ma uno degli ultimi discorsi di Papa Benedetto XVI, quello alla Curia romana del dicembre 2012, fu proprio incentrato sul rischio della ideologia del gender. “La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente – disse – è evidente. (…) Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più. L’uomo contesta la propria natura.” Di lì a poco le dimissioni per “ingravescentem aetatem”.
Pier Damiani (1007-1072), santo eremita nato a Ravenna e morto a Faenza, intorno al 1050 scrisse un’opera scandalosa, il Liber Gomorrhianus, un testo che si scagliava a testa bassa contro il problema dell’omossessualità all’interno delle mura ecclesiastiche. La storia sembra ripetersi. Quale soluzione proponeva il santo romagnolo? “La luce dell’autorità cancelli le tenebre della nostra ambiguità, e, così come spero, la spada della sede apostolica sradichi del tutto il germe di ogni errore dalla vacillante coscienza.” (La Voce di Romagna, 21/01/2014)