Concerto del 1° maggio: una marcia funebre per il sindacato

Il palco allestito per questo concerto del 1° maggio 2013 a P.zza S. Giovanni appare funereo, e in effetti non c’è molto da festeggiare. Il sindacato stesso è morto suicida, non resta altro che suonare la marcia funebre.

Quando le luci saranno accese avrà certamente un altro aspetto, ma adesso, quando mancano meno di 24 ore al “Concertone”, il grande palco allestito per il 1° maggio è solo una grande struttura nera sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, per certi versi l’ambientazione giusta viene da dire.

Domani arriveranno centinaia di migliaia di persone, in maggior parte gente a cui dei sindacati non importa proprio nulla, verranno solo per la musica, tanta, varia e soprattutto gratis. Ma quanta gente verrebbe se ci fossero solamente i discorsi dei sindacalisti? Domanda importante, ma anche se non è possibile averne una conferma, tutti siamo pronti a scommettere che la piazza sarebbe semi deserta.

Ma comunque un’idea di come andrebbero le cose possiamo farcela guardando come appariva lo scorso 19 ottobre la stessa piazza poco prima dell’inizio della manifestazione “Parole, musica, pensieri” organizzata dalla FLC-CGIL:

 

 

 Eppure anche in quell’occasione si era cercato di attirare un po’ di persone, i nomi di Fiorella MannoiaNoemiL’OrchestracciaMax Paiella, la satira de I Serissimi, Sergio Staino, presentati da Serena Dandini e Dario Vergassola. Niente da fare, la minaccia costituita dai discorsi di Susanna Camusso, Segretario generale CGIL e Domenico Pantaleo, Segretario generale FLC CGIL, è stata tale da far scappare tutti.

Proprio niente a che vedere con l’adunata oceanica radunatasi per il comizio di Beppe Grillo, gente accorsa a sentire un leader, non per gli accordi malinconici di cantanti e band convinti di cambiare il mondo con la musica, o forse neanche più convinti di quello:

 

Tsunami Tour a Piazza S. Giovanni il 22 febbraio 2013

 

Il sindacato invece, neanche in veste unitaria, riesce più a riempire la storica piazza del Laterano, ecco che dunque il concertone diventa l’unico modo per dare l’illusione di essere ancora vivo, ma è ormai evidente a tutti come stanno le cose.

Il sindacato è morto.

Il sindacato in realtà muore ogni giorno, muore quando rinuncia a difendere i più deboli, muore quando ad esempio, proprio il giorno prima della festa del 1° maggio, si dichiara contrario all’abolizione dell’IMU, una battaglia condotta in nome di una politica di presunte priorità che appare figlia di un trip allucinogeno:

…Intanto i sindacati si dicono contrari all’abolizione.

Per Cgil, Cisl e Uil “non va bene l’idea che si abolisca tout court l’Imu sulla prima casa, così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie.”

Corriere della Sera – 30 aprile 2013

Certo, “non bisogna sottrarre risorse a politiche più necessarie…” dice la triplice, politiche come quelle che prevedono di dare i soldi dell’IMU sulla prima casa alle banche che speculano sul debito pubblico. Il sindacato non dice che nel 2012 le entrate dello Stato hanno superato di ben 40 MLD di Euro le spese, e che tutti quei soldi sottratti al Bene Comune (istruzione, sanità, infrastrutture ecc…) non basteranno nemmeno a pagare gli interessi dovuti alle Banche.

Questo il sindacato non lo dice, dice di pagare e basta. Il sindacato dice che quell’IMU che manda in crisi il bilancio di innumerevoli famiglie che di fatto hanno solo quella prima e unica casa ereditata dai genitori, è un problema secondario.

Ma questo è solo l’ultimo episodio di un tradimento perpetrato da un sindacato che ha rinunciato da anni a difendere i più deboli, che non è stato capace di dire nulla in difesa dello stato sociale, che ha permesso che una concorrenza sleale, figlia della globalizzazione ultraliberista, togliesse posti di lavoro tutelato da diritti degni di un paese civile creandone invece nei paesi dove il lavoro si chiama sfruttamento.

Il sindacato da anni è muto, da anni non ha saputo e voluto alzare la voce contro l’elitocrazia europea che costruiva un’Europa delle banche, che realizzava una moneta unica che sarebbe diventata lo strumento per sottrarre sovranità agli Stati e creare colonie interne da parassitare. E’ un sindacato che ha gradualmente assunto la funzione di “addormentare” la protesta e infine neutralizzarla, proprio come fatto da sempre in Inghilterra dalla Fabian Society.

Non avendo più nessuna missione da compiere, se non quella di perpetuare gli interessi della propria classe dirigente, avendo tradito il mandato di difendere i lavoratori e tutte le classi povere, è giusto che questo sindacato muoia.

E così per suonare la marcia funebre di CGIL-CISL-UIL, niente di meglio che invitare Elio e le Storie tese con la sua canzone “Complesso del primo maggio“, un testo che ironizza pesantemente proprio sul concerto, una specie di autolesionismo, o forse una forma di eutanasia, con la speranza che questa sia davvero l’ultima volta.

E allora che funerale sia, una cerimonia da circo, degna di quell’inutile carrozzone.

 

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www.enzopennetta.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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