Continuiamo a seguire i lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione e pubblichiamo alcuni stralci dell’intervento del Card. Erdo, Arcivescovo di Budapest, che ha tenuto la relazione sul continente europeo:
“L’Europa dev’essere evangelizzata. Ne ha bisogno. (…)
Tra i segnali di preoccupazione, il grande Pontefice [Giovanni Paolo II, NdR] menzionava lo “smarrimento della memoria dell’eredità cristiana” (Ecclesia in Europa, 7). Tale processo e diventato ancor più evidente negli ultimi anni. Nonostante molte esperienze liete, nella maggior parte del continente si sta diffondendo l’ignoranza circa la fede cristiana. Molti mass-media divulgano una presentazione della fede cristiana e della storia che talora abbonda di calunnie, disinformando il pubblico sia circa il contenuto della nostra fede sia a proposito della realtà della Chiesa. Anche la nostra attività catechetica, soprattutto quella congiunta alle istituzioni dello Stato presenta molti limiti. (…)
La scristianizzazione è accompagnata da ripetuti attacchi giuridici, e talora fisici, contro la presenza visibile delle manifestazioni della fede.
Tra i segni preoccupanti di ostilità sistematica l’Osservatorio europeo di cristianofobia ha preso atto di molti casi di discriminazione e di violenza contro i cristiani in quasi tutti i paesi europei. Non di rado accade pure che i tribunali rifiutino l’aiuto alle vittime cristiane di tali attacchi. La stragrande maggioranza dei casi di violenza e di discriminazione per l’appartenenza religiosa si compie in Europa contro cristiani, soprattutto cattolici. (…)
Bisogna costatare purtroppo che lo stato di diritto si è indebolito negli ultimi anni in diversi paesi. Soprattutto la crisi finanziaria ha costretto i politici a prendere drastiche misure contrarie alla volontà dei propri elettori. La gente ha spesso l’impressione che la democrazia tradizionale stia perdendo il suo significato.
Si manifestano pure i segni di un’illusione secondo cui sia possibile governare la società con i mass-media e l’economia, rinunciando completamente al diritto e alla moralità. (…)
Si osserva anche il ruolo prezioso di alcuni movimenti di spiritualità, menzionati già nell’“Ecclesia in Europa” (Nr. 15). Essi sono una vera benedizione per la Chiesa, se riescono ad evitare la tentazione postmoderna di accontentarsi di sentimenti e percezioni particolari. (…)
Malgrado il fatto che alcune nuove comunità siano fortemente anticattoliche, e che altri ambienti cristiani cerchino di riaffermare la loro identità mediante attacchi contro la Chiesa cattolica, la collaborazione pratica generale tra le chiese e le comunità cristiane in Europa sta crescendo. Un segno di questo fatto è il Forum Cattolico-Ortodosso Europeo, che si occupa di questioni attuali di morale e di dottrina sociale. Gli incontri con i rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse hanno espresso un larghissimo consenso circa la famiglia e la vita, circa i criteri dei rapporti tra Stato e Chiesa e la crisi economica. (…) Oltre a ciò, cresce tra i vescovi cattolici di rito latino e orientale la coscienza dell’unità, della fratellanza e della vera comunione. “