Umberto Veronesi e Telmo Pievani contro la guerra. Allora stiamo tranquilli…

L’iniziativa “Science for peace” ha previsto ieri a Roma una conferenza di presentazione della “Carta di Science for Peace” tenuta dai prof. Umberto Veronesi e Telmo Pievani.

Ma cosa ci possiamo aspettare veramente da iniziative di questo genere?

L’iniziativa La carta di Science for Peace nelle scuole è illustrata sul sito della Fondazione Umberto Veronesi, si tratta di un progetto che si propone di contrastare la guerra con le armi della scienza e, in particolare, come specificato sul sito:

In particolare, l’attenzione sarà rivolta ai rapporti “non necessari” tra la guerra e il processo evolutivo e tra la guerra e la conformazione del cervello, analizzando il ruolo dei governanti o dei mass media nel creare un “clima” favorevole al conflitto.

Poco più di due righe ma piene di contenuti.

Tanto per cominciare sembra di intravedere una classica excusatio non petita nell’affermazione di rapporti “non necessari” tra la guerra e il processo evolutivo.

Forse si tratta di un tentativo di far dimenticare quell’impresentabile sottotitolo con cui Darwin pubblicò L’Origine delle specie, presentandola come una battaglia tra le razze favorite:

 

Razzismo e guerra venivano così non solo spiegati scientificamente, ma diventavano un ineluttabile corollario delle leggi di natura, altro che rapporti “non necessari“. E poi, comunque, se si parla di rapporti non necessari ciò implica il fatto che tali rapporti in realtà esistono, solo che come affermato non sono necessari e che quindi il problema è come fare per renderli di fatto “non necessari”.

Ai limiti del surreale invece l’affermazione con la quale si vorrebbe stabilire in base alla “conformazione del cervello” la non correlazione con la guerra: che forma dovrebbe avere un cervello per “conformarsi” (letteralmente “adattarsi alla forma”) alla guerra?

Un tuffo in un passato lombrosiano si affaccia da queste parole, l’unica differenza è che siamo in un’epoca buonista, e che quindi l’analisi dei lobi frontali et similia, non denuncia più una mente criminale, ma il fondamentale pacifismo dell’essere umano. Immaginiamo che questo sia suffragato da consistenti prove e che queste verranno al più presto indicate, altrimenti gli scettici potrbbero pensare che la “scienza” sia plasmabile a seconda delle mode e delle necessità del tempo.

Ma non meno interessante è la parte conclusiva della frase “…analizzando il ruolo dei governanti o dei mass media nel creare un “clima” favorevole al conflitto.

Vuoi vedere che finalmente Veronesi e Pievani sfideranno le menzogne di Stato che stanno dietro alla guerra?

Vuoi vedere che finalmente diranno che dietro le guerre dell’ultimo mezzo secolo ci sono state un mucchio di falsi motivi, dall’attacco mai avvenuoto nel Golfo del Tonchino che diede inizio alla guerra del Viet Nam, all’inesistente genocidio dei kosovari ad opera dei serbi che giustificò l’intervento nell’ex Jugoslavia, alle inesistenti armi di distruzione di massa nell’Iraq di Saddam, per finire con la guerra alla Libia voluta da francesi e inglesi? (Fatti coraggiosamente denunciati dal Generale Fabio Mini in questi giorni ;  CS-Menzogne di Stato…)

E vuoi vedere che finalmente denunceranno la connivenza di quotidiani e televisioni nel disinformare su tutti questi fatti?

Ma non è tutto, l’incontro di ieri, 16 maggio 2012, si è tenuto presso il Senato della Repubblica, una denuncia di questo calibro lanciata all’interno di un’istituzione di altissimo livello non potrà certamente passare inosservata.

Mi raccomando, oggi tutti a leggere sui giornali i resoconti dell’eroico gesto del duo Veronesi-Pievani.

 

www.enzopennetta.it

 

 

 

 

 

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

13 pensieri riguardo “Umberto Veronesi e Telmo Pievani contro la guerra. Allora stiamo tranquilli…”

  1. salve
    io, per non saper nè leggere e nè scrivere, ho devoluto il 5×1000 alla Fondazione Di Bella…altro che mister chemio :-)))
    saluti
    Piero e famiglia
    DIO PATRIA FAMIGLIA

  2. salve
    professore, io, da militare professionista, ho a cuore la pace ma non ho l’ipocrisia di essere un pacifista e, men che meno, un pacifista di maniera.
    Le guerre sono tutte brutte ma, a volte, vale la pena di combatterle.
    Meglio morire combattendo per dei giusti ideali (sarei stato un vandeano o un milite della RSI) piuttosto che vivere da schiavo e sottomesso.
    Cristo è stato ucciso perchè combatteva l’ipocrisia e la falsità, non si è tirato indietro.
    Io e la mia famiglia, con tutte le nostre pecche, errori e difetti ci ispiriamo a Lui consci dei nostri errori ma fermi nelle nostre convinzioni.
    Nel mondo me NON del mondo!
    saluti e grazie della risposta
    Piero e famiglia
    DIO PATRIA FAMIGLIA
    ps: a scuola di matematica, scienze e di tutte le materie tecniche ero una frana…;-(((

  3. salve
    non ho letto il libro in questione ma farò in modo di procurarmelo.
    Mi tolga una curiosità ma il Generale Mini è quello che si trovava in Libano a comandare la missione ordinata dall’allora ministro La Russa
    e che in una intervista disse che gli unici a violare gli accordi ONU erano i soldati israeliani e per questo fu rimosso dall’incarico dal governo in carica in quel periodo ?
    grazie
    saluti
    Piero e famiglia
    os: che casa editrice lo pubblica?

  4. salve
    allora allerterò il mio libraio di fiducia affinchè me lo prenoti, però mi dovrebbe dire, professore, la casa editrice.
    Ancora grazie
    saluti
    Piero e famiglia

  5. salve
    grazie professore, ho visto, ascoltato e letto…temo che questo generale
    faccia la fine di Haider o venga demonizzato come Putin e altri che ancora non si piegano alla dittatura usraeliana.
    Abbiamo il dovere di pregare per lui
    grazie ancora della segnalazione e della gentilezza
    saluti
    Piero e famiglia
    ps: Patton definiva così gli italiani ed è responsabile delle stragi di militari italiani fatti progionieri a Biscari e Capo Stella in Sicilia.

  6. Egregio professor Pennetta,
    ho letto qualche brano di quel libro su un altro sito internet. Lo comprerò al più presto! Alcune cose le sapevo già tramite un alto ufficiale di mia conoscenza che ha partecipato ad alcune missioni di “pace”, in privato dice cose durissime. Ad esempio che in Iraq si viveva meglio sotto Saddam e che, nelle riunioni con gli ufficiali americani, era chiaro che a loro interessava solo il petrolio e non la libertà e la democrazia! Quel libro lo dovrebbero acquistare tutti gli ingenui che prendono per oro colato quello che scrive la ” Grande Stampa”, senza sapere che le loro pagine di politica estera sono in gran parte veline del Dipartimento di Stato e del Foreign Office.
    Consiglio anche la lettura degli editoriali del generale Piero Laporta sul quotidiano “Italia Oggi”, a volte sono pubblicati anche sul loro sito internet. Contengono autentiche chicche!
    Paolo

  7. Interessantissimo il discorso del generale. Nutro un profondo disprezzo per i terroristi islamici: fanatici che uccidono, torturano, massacrano innocenti e vanno assolutamente fermati. Ma chi ordina certe guerre per motivi puramente economici, o che tortura, “annichilisce” un avversario vinto come ad Abu Graib è poi tanto meglio? Per me no, pari sono. Basta con queste guerre economiche travestite da umanitarismo e basta con il dominio delle banche e finanze mondiali. Si fatica sempre di più a credere che questa sia una democrazia.

  8. @john

    Sinceramente nutro profonda compassione per i “terroristi islamici”, perché tutto il loro terrorismo non è che una piccola parte di quello che l’occidente infligge loro.
    E’ inutile dire: “basta a questo, basta a quello…” se poi non siamo comprensivi nei confronti di chi veramente combatte, con l’unico estremo gesto rimastogli, ciò che noi vigliaccamente combattiamo solo a parole.

  9. Onestamente mi fanno pena più le vittime dei terroristi come i cristiani nelle terre arabe

  10. I copti in Egitto o i caldei in Iraq o i cristiani in Nigeria non sono uccisi dagli americani

  11. Per Piero e Zingaro
    Personalmente concordo almeno in parte con Mattia, o meglio mi colloco a metà strada; nel senso che in Sudan (2 milioni di morti), in Nigeria, in Iraq le vittime cristiane sono uccise per la loro religione dal terrorismo islamico non dagli occidentali o americani, non è che il fatto che vi siano delle colpe americane in giro per il mondo cancelli le colpe dei terroristi.
    Quando vedo gli estremisti islamici che sgozzano, decapitano (io conosco benissimo il caso del Sudan, lì gli americani non c’entrano nulla eppure sono successe cose spaventose e un’islamizzazione forzata terribile) o ammazzano persone innocenti perché di religione diversa o anche della stessa religione perché ritenuti troppo “moderati” francamente non mi sento di giustificare nulla: personalmente non apprezzo né i teocon che ritengono gli usa i paladini della libertà mentre vedono l’intero mondo islamico come il nemico, ma nemmeno gli antiamericani in servizio permanente i quali ignorano volutamente i crimini oggettivi compiuti dal fanatismo islamico ritenuto amico in quanto antiamericano.
    Io sono per l’et et, non per l’aut aut: le responsabilità evidenti degli americani ad esempio in Iraq non cancellano i crimini contro i cristiani del fanatismo islamico che sono altrettanto evidenti e viceversa le violenze perpetrata dai terroristi islamici non possono cancellare le colpe di alcuni paesi occidentali

I commenti sono chiusi.