Sabato 28 novembre come tutti gli anni ci sarà la giornata del Banco Alimentare, una bellissima invenzione nata negli ambienti di Comunione e Liberazione, e poi cresciuta col supporto di associazioni come la san Vincenzo, gli alpini e tanti altri gruppi del volontariato cattolico italiano.
Il Banco Alimentare è una grande rete di magazzini e di volontari che un giorno all’anno, davanti a moltissimi supermercati in tutta Italia, chiedono ai clienti un dono in natura: scatolette di tonno, pasta, olio, omogeneizzati…Tutto ciò che viene raccolto viene poi conservato in grandi magazzini e ogni mesi un piccolo esercito di volontari porta un pacco spesa a casa delle famiglie o dei singoli bisognosi.
I magazzini del banco vengono poi costantemente riforniti da grande case produttrici di cibo, come la Perugina e tante altre, di cibo in sovrappiù, magari vicino alla data di scadenza, che non è più possibile, per motivi di tempo, mettere in vendita, ma di cui è assicurata la bontà, per numerosi altri mesi, dall’azienda donatrice.
Anche case produttrici di vestiti, come l’Oviesse, donano spesso vestiti per bambini. A tutto ciò si aggiungono i formaggi e il latte della Comunità Europea che non possono essere messi in vendita per motivi commerciali. Si crea così una quantità enorme di beni di prima necessità che vengono di continuo distribuiti ai poveri e ai bisognosi: un’opera che sta crescendo, negli anni, in modo incredibile.