Rom e criminalità romena, ecco a chi dobbiamo dire grazie Tra i tanti articoli apparsi in questi giorni sui giornali riguardo la tragica vicenda di Roma, mi preme segnalarvi queste notizie che mi sembrano particolarmente significative.
1) Dal primo gennaio 2007 la Romania è diventata un Paese sicuro. I furti e gli scippi sono diminuiti del 26%, le rapine sono rarissime e sono in netto calo anche le violenze sessuali. Lo ha scritto questa mattina il Corriere della Sera, in un colonnino. La fonte è incontestabile: l’ispettore generale della polizia romena Gheorghe Papa. Insomma, tutti i malviventi e hanno lasciato il Paese. Come decine di migliaia di nomadi.
2) E dove sono finiti i rom e i criminali romeni? La stragrande maggioranza in Italia. Lo dimostrano le statistiche, ma lo dichiara Dumitru Ilinca, responsabile per la comunità romena del Partito immigrati, in un’intervista pubblicata dal Giornale questa mattina, in cui afferma che: “Nel mondo criminale c’è un passaparola e il vostro Paese viene considerato quello dove tutto è permesso. Si sa che, anche se la polizia ti prende, poi in un modo o nell’altra riesci a uscire dal carcere. Pure l’indulto ha dato un messaggio sbagliato ai delinquenti. Come dire: “Venite, venite, tanto la farete franca”. Ecco perchè tanti delinquenti vengono qui”
3) Per l’Unione europea, come al solito, va tutto benissimo. Nel rapproto pubblicato ieri dalla Commissione si afferma “l’adesione di Bulgaria e Romania è stata positiva” e propone “di comunicare meglio al pubblico i successi dell’allargamento”. In particolare, “gli Stati membri devono prendere un ruolo in prima linea nello spiegare e difendere le politiche che hanno concordato”. A Bruxelles poco interessa che l’Italia, uno dei Paesi fondatori della Comunità europea, viva una crisi sociale senza precedenti. L’importante è che il Progetto vada avanti. 4) Fu il governo Prodi ad aprire le frontiere a bulgari e romeni, come ha spiegato l’agenzia Apcom in una ricostruzione esemplare. La decisione fu presa dal 27 dicembre 2006, dietro insistenza del ministro alle Politiche comunitarie Emma Bonino e, soprattutto, del ministro degli Interni Amato, che una settimana prima aveva firmato a Bucarest del ministro dell’Interno Amato un protocollo di collaborazione con la polizia romena. Insomma, il governo di centrosinistra rinunciò volontariamente alla moratoria per limitare la libera circolazione dei cittadini di questi due nuovi Paesi. Questi sono i fatti, difficilmente contestabili. Gli italiani sanno a chi dire grazie. AGGIORNAMENTO: tre cittadini romeni hanno scritto a “il cuore del mondo” reagendo a questo post. La loro tesi è molto chiara: non confondete i romeni con i rom. E ritengono che sia impossibile integrare i nomadi. (dal blog di Marcello Foa)