Alda Merini, poetessa dei Navigli

di Giuliano Guzzo

Chi era Alda Merini (1931-2009)? Quando, tra qualche anno, un giovane avanzerà questa curiosità, anche i più acuti intellettuali troveranno forti difficoltà a rispondervi. Perché quella scomparsa quattro anni fa non è stata solo una poetessa fra le più grandi del nostro tempo nonché la prova provata di come i giganti, quelli veri, da qualche Leggi tutto “Alda Merini, poetessa dei Navigli”

I settant’anni del Piccolo Principe

di Marco Piazza

Il 6 aprile scorso il Piccolo Principe, l’opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry, ha compiuto 70 anni. Portati benissimo tra l’altro: fra le opere letterarie più vendute della storia, stato tradotto in più di 220 lingue e dialetti e stampato in oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo. Il ritardo di questo articolo è dovuto al fatto che ho scoperto la ricorrenza solamente questo week end, ed in maniera completamente accidentale (grazie ad un gelato Gromm in Piazza Navona). Ci sarebbero da scrivere molte cose (e sicuramente ci tornerò), ma per ora mi concentro sulla Volpe, una figura straordinaria di maestra ed amicaL’incontro che cambia la vita. La prima volta che il Piccolo Principe incontra la Volpe, le chiede di giocare con lui (“sono così triste” dice), ma la Volpe non può esaudire il suo desiderio, perché non è addomesticata. A questo punto si presenta uno dei più bei dialoghi del libro, che parte da una delle innumerevoli domande del bambino: Leggi tutto “I settant’anni del Piccolo Principe”

Pinocchio, catechismo magnifico. Per bambini ma non solo. Parola di cardinale.

«Pinocchio è la verità cattolica che erompe travestita da fiaba. E soprattutto facciamo bene a darlo in mano ai ragazzini, in una società come la nostra così distratta, affascinata dalla civiltà dell’immagine e catturata più dalle cose superficiali che da quelle sostanziali. In quelle pagine vi è in fondo, a mio giudizio, la sintesi dell’avventura umana». Bellissima intervista del cardinale emerito di Bologna, Giacomo Biffi, che su Avvenire ritorna sull’amatissimo capolavoro di Collodi.

di Filippo Rizzi
Quest’anno ricorre un importante anniversario, dall’alto valore simbolico per la biografia del cardinale Giacomo Biffi: i 130 anni (era il febbraio del 1883) dalla prima edizione de Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, alias Carlo Lorenzini. Un anniversario che tocca nel profondo le corde più intime della sua memoria di «pinocchiologo», come ama definirsi il cardinale. Lo spunto di questi 130 anni (1883-2013) rappresenta l’occasione per l’arcivescovo emerito di Bologna (che da poco, il 13 giugno scorso, ha compiuto 85 anni) di riprendere in mano e di rileggere il suo saggio, pubblicato dal 1977 dalla Jaca Book e ristampato ininterrottamente in varie edizioni fino ad oggi, Contro Maestro Ciliegia. L’ammirazione per Le avventure di Pinocchio è nata in Biffi nel 1935 e non si è mai sopita, tanto che il cardinale è sempre tornato a parlarne e discuterne in dibattiti pubblici, molto dei quali dedicati al nostro Risorgimento, negli anni del suo lungo ministero di arcivescovo di Bologna (1984-2003) e non solo. Leggi tutto “Pinocchio, catechismo magnifico. Per bambini ma non solo. Parola di cardinale.”

Presentazione in aforismi di un reazionario colombiano

Oggi, 18 maggio, ricorre il centenario dalla nascita del pensatore reazionario Gómez Dávila, che qui brevemente presentiamo.

Gómez Dávila nella sua vita “lesse, scrisse e morì”.

Si dice di lui che l’unica cura che ritenesse utile contro il tedio dell’esistenza fosse la “biblioterapia”. Il pensatore colombiano, infatti, era solito rintanarsi nella sua biblioteca da dove usciva solo a notte fonda, dopo aver passato la giornata a scrivere su piccoli quaderni verdi i propri pensieri sotto forma di aforismi, perché “[…] tra poche parole è difficile nascondersi come tra pochi alberi”.

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Evangelizzare per mezzo delle fiabe

di p. Angelomaria Lozzer

Oggi si confinano le fiabe al mondo del ridicolo e dell’inutile, quali frutto di una fantasia che il modo comune di vedere definisce come l’arte del sognare. Si tratta di un errore grossolano! Il sognare difatti è frutto dell’inconscio e dell’irrazionale, una sorta di minestrone caotico in cui si assemblano i pezzi senza logica ne senso, ma non così nelle storie fantastiche, dove invece, per mezzo della fantasia, l’uomo crea mondi e cose che lo rendono, per usare un’espressione di Tolkien, un sub-creatore. Leggi tutto “Evangelizzare per mezzo delle fiabe”

Napolitano premia lo scrittore Eugenio Corti

La notizia ha del sensazionale: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a poche ore dallo scadere del proprio mandato, ha conferito allo scrittore cattolico Eugenio Corti la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.

Lo scrittore, oramai novantaduenne, ha reagito in maniera molto equilibrata alla notizia della premiazione. Nella sua ottica, infatti, tutto quel che accade trova risposta nel disegno provvidenziale di Dio; inoltre, i riconoscimenti in quanto tali non aggiungono o tolgono nulla al merito di una persona, in quanto le cose veramente importanti nella vita sono ben altre, come, in primis, l’aderire giorno per giorno alla volontà di Dio. Ad ogni modo – ha proseguito lo scrittore –, “sono felice che le importanti traversie attraverso le quali sono passato vengano ricordate grazie ai miei scritti. Per me questo è sufficiente e mi conforta che un tale genere di memoria non venga perduto”. Leggi tutto “Napolitano premia lo scrittore Eugenio Corti”

Il monito della Fallaci: i giornalisti devono rischiare, denunciare i crimini e proteggere la vita

Ci sono giornalisti che «uccidono la vita invece di proteggerla. Sono come certi funghi che sembrano buoni da mangiare (infatti hanno tutta l’apparenza fisica di buoni funghi, e spesso sono persino belli), però quando li mangi finisci all’ospedale o sottoterra. E che cibo è un cibo che mi avvelena e mi fa morire? Il cibo è per tenermi in vita, non per farmi morire!». Sono parole appassionate di Oriana Fallaci, pronunciate durante alcune conferenze tenute negli anni ’70 e ’80 in diverse università del mondo e raccolte nel libro di recente pubblicazione, Il mio cuore è più stanco della mia voce. E dal suo cuore lancia consigli anche a molti dei suoi colleghi e allo stesso pubblico di lettori: «Non devo divertirvi. Non devo suscitare le vostre risate di approvazione. Non devo intrattenervi cercando di essere sagace o di compiacervi». Leggi tutto “Il monito della Fallaci: i giornalisti devono rischiare, denunciare i crimini e proteggere la vita”

“Io sono cristiano e cattolico romano”: la vita di John Ronald Tolkien

di p. Angelomaria Lozzer FI, pubblicato sul “Settimanale di P. Pio”

John Ronald Tolkien nacque a Città del Capo da Arthur Tolkien e Mabiel Suffield, ambedue di fede anglicana, il 3 gennaio del 1892.

Arthur Tolkien si era trasferito in Sud Africa da pochi anni per motivi di lavoro. La ditta di pianoforti del padre, infatti, era fallita e per Arthur si era presentata l’occasione di un lavoro presso la Bank of Africa. Mabel Suffield lo aveva poi raggiunto l’anno seguente e si era unita a lui in matrimonio il 14 aprile del 1891.

Dal loro matrimonio venne alla luce, oltre il nostro scrittore John Ronald Tolkien, un altro maschietto a cui fu dato il nome di Hilary. Leggi tutto ““Io sono cristiano e cattolico romano”: la vita di John Ronald Tolkien”

Come si concludono i Promessi sposi? Perché nessuno a scuola lo racconta?

di Giovanni Fighera

Qualche settimana fa (sabato 1 dicembre) con Repubblica nella serie «Le grandi storie della letteratura raccontate dai grandi scrittori di oggi» è uscita una revisione dei Promessi sposi operata dal semiologo, saggista, romanziere italiano di fama internazionale Umberto Eco. Uno scrittore, che già dalla gioventù ha professato di aver abbandonato la fede e la chiesa cattolica, ha riscritto I promessi sposi, opera che non è soltanto il romanzo più importante che sia stato scritto nella nostra letteratura, ma che rappresenta in forma concreta e incarnata il genio del cristianesimo.

A riguardo del romanzo e del suo autore Eco ha commentato: «Il signor Alessandro sembra amare molto i poveretti, ma certo non sa proprio come aiutarli a far valere i loro diritti. E siccome, per l’appunto, era un cristiano assai fervente, tutti hanno detto che la sua morale era che bisogna rassegnarsi e sperare solo nella Provvidenza». Sui Promessi sposi si è scritto davvero tanto. A scuola è più facile che gli studenti di quinta sappiano ripetere i commenti di critici illustri sul romanzo o il loro giudizio sulla provvidenza manzoniana piuttosto che sappiano dire semplicemente come Manzoni concluda il romanzo. Leggi tutto “Come si concludono i Promessi sposi? Perché nessuno a scuola lo racconta?”