Molti trovano motivo di preoccupazione nella strada che la Chiesa sembra avere intrapreso su alcune questioni fondamentali di Dottrina sociale della Chiesa come l’economia, l’ambiente, la fratellanza universale, l’educazione, la società globale e il dialogo interreligioso. L’enciclica Fratelli tutti e le prossime iniziative relative agli eventi dal titolo Economy of Francesco indicano e sollecitano forme di impegno nel campo globale che sembrano contenere aspetti utopici e nello stesso tempo pragmatici.
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sarà possibile seguire l’evento in diretta al seguente link:
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I principi tradizionali della Dottrina sociale della Chiesa non vengono utilizzati, si adoperano categorie politiche estranee alla tradizione della Dottrina sociale cattolica, sull’economia si danno giudizi sommari di condanna, si mette in questione il diritto naturale alla proprietà privata intendendolo come mero strumento per realizzare la destinazione universale dei beni, si concede troppo alle nuove forme di socialismo e di statalismo, si fa riferimento generico a dei movimenti popolari senza valutazione delle loro identità e finalità usando l’aggettivo popolare e il sostantivo popolo in modo non chiaro, si aspira ad una società globale di tipo universalistico senza troppa preoccupazione di distinguersi da altri simili progetti estranei o perfino contrari al cristianesimo, ci si avvale della collaborazione di intellettuali compromessi nel campo della lotta alla natalità, si accettano forme di ambientalismo ai limiti del panteismo, si propongono come modello le società primitive e animiste, si fanno propri termini e concetti, come quello di sostenibilità, la cui origine è estranea alla tradizione della Dottrina sociale della Chiesa e così via. Continua a leggere
Intervento di Maurizio Milano alla III Giornata Nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
Maurizio Milano, nella conferenza “Nuove forme di controllo centralistico dell’economia”, ha parlato dello strapotere finanziario e dell’ideologia legata al concetto di “sostenibilità”. Stiamo scivolando verso una sorta di “socialismo finanziario”, in cui le banche centrali sono diventate l’unico grande attore sul mercato.
Abbassando i tassi d’interesse – fino a quota zero e sotto zero – e favorendo l’indebitamento, le banche centrali scoraggiano il risparmio, nel tentativo disperato di contrastare l’enorme indebitamento pubblico. A dare manforte a questa operazione, verso la povertà e la “decrescita felice”, sono le Nazioni Unite, con il martellante perseguimento dello “sviluppo sostenibile”. Ma la “sostenibilità” altro non è che il contrasto alla natalità (contraccezione, sterilizzazione, aborto) in modalità neomalthusiana, per cui l’uomo è visto come un pericolo ai danni del pianeta e dell’ecologia. Continua a leggere
LIBERARE L’ECONOMIA DALLE IDEOLOGIE: UN PRESSANTE INVITO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
di S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi
Lectio magistralis tenuta alla III Giornata Nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
“Il titolo di questo mio intervento pone in relazione la Dottrina sociale della Chiesa con le ideologie in campo economico. Credo sia utile notare subito che la Dottrina sociale della Chiesa si contrappone, per sua intima natura, all’ideologia perché è realista mentre l’ideologia è sempre un occultamento strumentale della realtà. Anche Karl Marx la definiva così, ma dentro un sistema di pensiero che era a sua volta ideologico. Pensare infatti – come egli faceva – che la verità si faccia tramite la prassi è pura ideologia. Continua a leggere
LIBERARE L’ECONOMIA DALLE IDEOLOGIE:
UN PRESSANTE INVITO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi
Lectio magistralis tenuta alla III Giornata Nazione della Dottrina sociale della Chiesa, svoltasi a Lonigo (Vicenza) presso il Convento francescano di San Daniele, sabato 17 ottobre 2020
Si avvicinano le elezioni e coloro che detengono il potere in Europa vogliono mantenerlo. Non è, diciamo, una novità. Lo fanno cercando di tranquillizzare, da una parte, di demonizzare le critiche, dall’altra.
Ma difficilmente tutti dimenticheranno chi è l’attuale presidente della Commissione, così ben puntellato da Merkel, Macron e i loro satelliti. Continua a leggere
Articolo redatto da François Billot de Lochner – 17 marzo 2017
La questione dell’euro è diventata un dogma, e restarvi è una indiscutibile santa evidenza. Il volerne uscire è parificato a una aberrazione, a una deficienza mentale in cui si vedono delle tendenze fasciste. Le élite politico-mediatiche in questo modo chiudono tutte le porte a ogni discussione al riguardo. A eccezione di Marine Le Pen, tutti i leader dei grandi partiti politici mostrano la loro determinazione senza incrinature. L’euro e una acquisizione definitiva. Però … Continua a leggere
Il desiderio dell’uomo di conoscere è illimitato, anzi anche qui vale il detto motus in fine velocior. Ovvero più si sa e più si desidera sapere, sapendo bene quanto ancora non si sa.
Esistono però due tipi di conoscenze, né contrarie né contradditorie che si completano perfettamente, quando ciò accade. La prima è la conoscenza speculativa, teoretica, astratta del filosofo o dello scienziato. Conoscenza utilissima in sé e per sé, ma conoscenza che può accompagnarsi anche all’ozio, all’ignavia, alla passività, all’egoismo più grezzo e brutale.
La seconda è la conoscenza di chi, pur volendo acquisire dati e informazioni, elementi e concetti, desidera diffondere la conoscenza acquisita. Come il motto avito dei padri domenicani che recitava così: “Contemplare e portare agli altri il frutto della contemplazione”.
Questa seconda conoscenza si basa sulla prima, ma rispetto alla prima è completiva e assiologica.
Non ci vuole un genio per capire che l’economia non basta a sé stessa e che in una società ad alto tasso di corruzione, di instabilità e di clientelismo, proprio i fattori morali sono causa o almeno concausa di problemi economici, finanziari e monetari di cittadini, famiglie e aziende.
Joăo César das Neves, docente di Economia alla Cattolica di Lisbona, e padre di 4 figli, con un sintetico saggio appena uscito, fa una efficace sintesi sugli effetti deleteri sia della diabolizzazione (un po’ cattolica, un po’ marxista…) che della idolatria ‘mercatista’ dell’economia, mostrando bene che essa è uno degli ingranaggi, e non certo il più importante, delle società iper-complesse e ultra-consumistiche di oggi.
di Giovanni Campari
Il tonfo delle quotazioni delle banche italiane avvenuto la settimana scorsa ha destato la preoccupazione di molti, che hanno cercato di interpretare il fatto in vari modi, dai più sensati ai più variopinti: fra i più divertenti abbiamo la lettura complottista della punizione a Renzi per aver battuto i pugni sul tavolo della Commissione Europea (magari avesse il coraggio di farlo davvero e non solo a chiacchere per mera propaganda interna!). Cerchiamo quindi di chiarire il punto, e di cogliere le vere problematiche, sia contingenti che strutturali.
Per prima cosa, le azioni bancarie erano già da qualche tempo in pericolo, in particolare dopo il fattaccio della risoluzione delle quattro banche commissariate (fra le quali la più famosa è banca Etruria), ma soprattutto per la condizione precaria della nostra economia (PIL in flessione da otto anni), che si riflette sulla qualità dei crediti erogati dalle banche e quindi sulla loro solidità.