Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
“Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 26).
Continua a leggereWalt Heyer è uno dei primi transgender al mondo. Uomo, sposato, con moglie e figli, decide di cambiare sesso. Poi la vita riserverà altre sorprese.
A lui la parola:“Per strane ragioni mia nonna sin da piccolo mi vestiva da bambina e quando mio padre lo scoprì non fece che peggiorare le cose: basò la mia educazione su una disciplina severissima. Vennero poi ad aggiungersi le molestie di mio zio, un adolescente disturbato, che cominciò a toccarmi quando avevo 10 anni. Inconsciamente pensavo che se fossi stato una bambina non mi avrebbero più trattato in quel modo. E così cominciai segretamente a pensare di cambiare sesso. All’età di 15 anni mi sentivo intrappolato. Volevo fuggire dal mio corpo. Lo reputavo la causa del mio malessere”.
Continua a leggereda: http://www.filosofiaescienza.it/
Il tema del transessualismo riguarda filosofia e scienza, per un motivo evidente: si “passa” da un sesso all’altro, perchè vi è una “discrepanza tra l’oggettività di una realtà corporea e il vissuto esperienziale del corpo“; un contrasto tra ciò che biologicamente e geneticamente si è (quanto al corpo), e ciò che ci si sente (quanto all’anima).
Quando ciò accade, quali le cause? Quali i “rimedi”?
Bisturi e chirurgia sono capaci di armonizzare tra loro anima e corpo, e di risolvere il contrasto? Si propongono alcuni documenti per approfondire:
Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
Continua a leggereL’autore cristiano del manuale in greco «Physiologos» (Alessandria d’Egitto II-III secolo d.C.) legge simbolicamente animali, piante, pietre, e ricorda la leggenda del pellicano che alimenta i piccoli «picchiando» con la punta del lungo becco sul petto per facilitare l’uscita dei pesci dalla borsa, sotto la gola.
NEWS DALLA RETE. Redazione TGcom24 del 14 Maggio 2022 (QUI)
“Lapidata a morte per blasfemia e bruciata nel nord-ovest della Nigeria: è la terribile morte toccata a Deborah Samuel, studentessa cristiana “colpevole” di aver pubblicato su WhatsApp un commento ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto, come riporta Le Monde citando la polizia dello Stato di Sokoto. In quest’ultimo, come in altri della Nigeria settentrionale, la sharia, cioè la legge islamica, viene applicata insieme al diritto comune.
L’aggressione – Il portavoce della polizia di Sokoto, Sanusi Abubakar, ha detto che gli studenti dell’istituto
Continua a leggereIl presente articolo è già stato pubblicato sull’edizione on-line del “Giornale di Lombardia” e come lettera al direttore su “Paese Mio” in occasione della “Giornata della memoria”. Un aiuto a chiarire quei criteri morali in base ai quali ogni ingiustizia va ricordata, anche quelle presenti in relazione alle passate, non negando la verità dell’ora che scorre, avvolta da passioni non sempre confessabili e ufficialmente negate o arrogantemente giustificate.
Continua a leggereIn passato le fotografie riempivano album o scatole di latta. Ora riempiono i nostri cellulari. Ogni evento della nostra vita merita uno scatto. Certe volte addirittura si è più impegnati ad immortalare il momento che a viverlo. E tutto per non scordare un luogo, una persona, un fatto, un’emozione.
Conservare i ricordi del passato ci aiuta a dare un senso al presente. Per questo diventa importante
Cos’è la verità?, chiese Pilato, e si lavò le mani del sangue del Giusto, senza con ciò essere giustificato. Non ebbe risposta che il Cristo consegnato, tradito. Cos’è la Verità? si chiede oggi il cristiano disperso nel mondo. Da Isaia, una prima risposta.
Continua a leggereOggi è sant’Isaia. Isaia è un pro-feta: uno che proclama davanti a tutti la verità. È perché va a fondo del reale (oltre che per speciale grazia di Dio) che egli vede avanti. San Girolamo arriva a dire che Isaia fu “non solo profeta, ma anche evangelista e apostolo…
Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg
Continua a leggereLa rappresentazione di Cristo come Pastore, e dei Cristiani come gregge di pecore, è assai diffusa in epoca paleocristiana. Lo testimoniano sin dal II secolo i rilievi dei sarcofagi e gli affreschi nelle catacombe romane e, poco dopo (256), quelli nel battistero della casa-chiesa di Dura Europos
E’ uscito in libreria, per l’editore Cantagalli, il nuovo libro di Francesco Agnoli, Alcide Degasperi. Vita e pensiero di un antifascista che sconfisse le sinistre (pagg. 168, € 15,00).
Professor Agnoli, nel libro parla molto del rapporto di Degasperi con Mussolini e poi con Togliatti. Perché?
«Degasperi ha lottato contro Mussolini prima e dopo la I guerra mondiale e contro Togliatti, dopo la II. Mussolini e Togliatti: due personaggi quasi identici, per origini ideali (entrambi socialisti), doppiezza e machiavellismo. Identico, per esempio, il rapporto con i cattolici: entrambi atei, hanno blandito i cattolici per portarli dalla loro parte, Mussolini con il Concordato del 1929 e Togliatti accogliendo il medesimo concordato nella Costituzione del 1948. Degasperi non poteva che perdere contro Mussolini-Togliatti del 1919-1922: il Partito popolare di cui faceva parte era avversato ferocemente dai fascisti, dai socialisti, dai comunisti e dai liberali. Invece nel 1948, contro Togliatti-Mussolini, Degasperi ha vinto, sia per le sue straordinarie capacità ed il grande coraggio (fu lui da solo a decidere di mettere alla porta socialisti e comunisti nel 1947, pur sapendo che si trattava di una scelta rischiosa), sia perché allora la Dc non aveva avversari forti a destra, e dovette combattere “solo” con le sinistre, benché con le sinistre più forti che mai. Inoltre nel secondo dopoguerra i liberali – che dopo il 1919 a lungo avevano strizzato l’occhio a Mussolini- avevano capito che era meglio collaborare, obtorto collo, con il cattolico (orrore!) Degasperi, piuttosto che finire sotto i comunisti».
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