Francesco Agnoli

Firmiamo per la pace. Parla Enzo Pennetta

Premessa: parlando del conflitto in corso, papa Francesco ha detto più volte di non cadere nella trappola manichea: non c’è il Bene da una parte e il male dall’altra. Accanto alle responsabilità russe, c’è infatti un mondo occidentale (scristianizzato) che ha condotto una serie di guerre sanguinose e disastrose (Iraq, Libia, Siria…), ammantandole sempre di buoni propositi, e che da tempo “abbaia alle porte della Russia“.

Di qui la sua attività per la pace, che possiamo accompagnare con un’azione concreta nel nostro paese: firmare contro l’invio di armi in Ucraina; armi che non hanno altro fine che quello di rendere il conflitto sempre più profondo e devastante. La parola ad Enzo Pennetta, promotore del comitato Ripudia La Guerra che propone un referendum abrogativo delle leggi che consentono all’Italia l’invio di armi all’Ucraina future.

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Scienza & Fede: il premio Nobel per la fisica Werner Heisenberg

In 10 minuti la vita straordinaria di Werner Heisenberg, uno dei padri della fisica quantistica, un cristiano che si trovò a vivere l’ascesa e il trionfo del comunismo e del nazismo, e l’epoca della costruzione della bomba atomica

Qui le altre puntate sul padre della geologia, lo scopritore dell’elettricità animale, il padre del sistema copernicano, il padre della genetica ecc…

https://voce24news.it/format/diamo-voce-ai-grandi-scienziati/

Albert Einstein e la Bibbia

C’è una fase della vita di Albert Einstein segnata da una profondissima fede in Dio, sino circa ai 15 anni, nonostante la famiglia non condivida.

Poi vi è un allontanamento dall’ebraismo, concepito come troppo farisaico, anche a causa delle sue frequentazioni: “Gli ambienti ebraici borghesi con cui entrai in contatto negli anni giovanili, con la loro ricchezza e mancanza di senso della comunità, non mi offrivano nulla che sembrasse di valore” .

C’è quindi una seconda fase, in cui Einstein diventa panteista, spinoziano: è quella di cui si parla più spesso.

Ma c’è anche una terza fase

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LA VIA DELLA NOVITA’

Nel saggio cerco di individuare 18 dimostrazioni logiche dell’esistenza dell’anima, appoggiandomi alla filosofia classica e alla scienza.

Una di queste, la X, è la via della novità: mentre tutto nel mondo naturale si ripete, l’anima singolare è necessaria logicamente per giustificare il fatto che ogni uomo sia una realtà unica, totalmente nuova ( non è mai esistito un altro come me) e capace di introdurre novità nel mondo. Riporto le ultime righe:

Così si esprime il poeta Hermann Hesse: “Un padre può dare a suo figlio il naso e gli occhi, e magari l’intelligenza, ma non l’anima. Essa è nuova in ogni uomo”.

Questa dimensione della novità si esprime non solo nelle scelte, nell’agire, ma anche nella creatività artistica, che è espressione dell’interiorità umana: infatti come il mondo esterno entra nell’uomo e viene da lui interpretato e vissuto, così il mondo interiore si esterna, nella musica, nell’arte, quasi rimodellato, riplasmato dall’uomo “creatore”. L’arte è un modo di esprimere il rapporto tra l’io e il mondo, tra l’io e Dio, un rapporto sempre così originale e diverso da produrre opere artistiche uniche e sempre nuove.

Niccolò Stenone: SCIENZIATO E BEATO

Celebre anatomista, Niccolò Stenone rappresenta il classico “genio” del passato: versatile, scienziato di prim’ordine ma anche filosofo, concluderà la sua vita – dopo aver scoperto il “dotto di Stenone“, la I legge della cristallografia, i principi della stratigrafia e molto altro -, abbracciando il sacerdozio. Oggi è ricordato come il padre della geologia, ma anche come un beato venerato dalla Chiesa cattolica

La tomba di Stenone a Firenze

Svevo, Montale e la Pasqua

Con la Pasqua festeggiamo la vittoria della vita sulla morte. Mors et vita duello conflixére mirando: dux vitae mortuus, regnat vivus.

La morte e la vita conbatterono, in un mirabile duello: il duce della vita, morto, rega vivo“. Così recita lo splendido inno Victimae paschali laudes, per ricordarci che la morte è stata sconfitta per sempre dalla Resurrezione di Cristo, aprendo agli uomini le porte dei cieli. Queste brevi considerazioni mi fanno venire alla mente due scrittori del Novecento, di questo secolo intriso di pessimismo gnostico, di una tristezza che non ha pari nella storia.

Intendo Italo Svevo ed Eugenio Montale, così simili, per tanti aspetti, ma anche così diversi.

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