Chi l’ha detto che la pandemia, oltre ad essere un periodo di obbligate penitenze, non sia anche un momento propizio per leggere, riflettere e formarsi? Gli insegnanti non mancano in Italia, anzi abbondano. Mancano i maestri però… E i maestri più efficaci sono quelli che sanno essere anche testimoni, come diceva Paolo VI. E Giovanni Paolo II ripeteva senza tregua che la nuova evangelizzazione deve avere un asse privilegiato nel recupero della cultura.
Ma oggi, come forse mai prima, tutto è cultura e la cultura bagna tutto ed ogni cosa. I libri certo, ma anche la scuola, l’università, lo sport, il cinema, la musica, l’arte, la moda, le tendenze giovanili, le comunità religiose, la teologia, etc. etc. Gli stessi smartphone, tablet, pc possono definirsi “oggetti culturali”.
Continua a leggerePadre Alessandro Apollonio, uno dei più autorevoli scotisti viventi, ha offerto a tutta la Chiesa e a tutti i cultori di filosofia e teologia medievale, un nuovo interessantissimo trattato del beato Giovanni Duns Scoto (1266-1308).
Si tratta qui del terzo tomo del celebre Ordinatio del filosofo scolastico medievale, il quale contiene la traduzione, annotata e introdotta dall’Apollonio, della Distinctio tertia. Il testo di oltre 400 pagine fitte, fa seguito al Prologus (tomo 1) e alle Distinctiones I e II (tomo 2), già usciti anni fa.
Figure come quella di padre Pio da Pietrelcina (1887-1968) resteranno sempre fascinose e intricanti, sia per il devoto che per lo storico. Certo, i santi della cristianità sono molti e tutti hanno avuto qualche dimensione meravigliosa, eccezionale e irripetibile. Non tutti però sono assurti al ruolo di emblema, e non tutti hanno suscitato nel mondo e nella Chiesa una folla innumerevole di seguaci, uomini di preghiera e zelanti apostoli, come riuscì a fare con fermezza, ironia e dolcezza il novello Francesco del Gargano.
Lo Chiron, storico tra i meglio attrezzati oggi, è un biografo e un agiografo specializzatosi nelle vite dei pontefici d’età contemporanea (da Pio IX a Paolo VI, passando per Benedetto XV, Pio XI e Giovanni XXIII). Ed ha una rara capacità di descrivere con semplicità le questioni storiche-teologiche più ingarbugliate e complesse. Continua a leggere
Bisogna riconoscere a Immanuel Kant (1724-1804) una sua grandezza filosofica innegabile, che si esprime anzitutto nelle sue opere magistrali Critica della ragion pura (1781), Critica della ragion pratica (1788) e Critica del giudizio (1790).
La grandezza di cui sopra significa apprezzare lo sforzo metodico e in tal senso scientifico dell’Autore nel risolvere o almeno di abbordare i grandi e perenni quesiti filosofici di fondo. E l’evidente amore alla ricerca, al sapere, alla scienza. Senza voler per forza di cose accettare tutti i presupposti e tutte le conseguenze del kantismo, soprattutto per quel che concerne l’etica kantiana e il suo rapporto contrastato e irrisolto, col mondo della religione e della teologia.
Il nuovo Governo dovrebbe arginare e combattere l’ideologia del piacere: eccone le ragioni di fondo.
Papa Giovanni XXIII nel 1961 metteva in guardia i fedeli da “questo nostro mondo contemporaneo e modernissimo, dove tanti impazziscono per il fascino e la seduzione dei piaceri, che preparano le delusioni e gli accoramenti” del domani. Negli anni successivi al ‘68 – la rivoluzione del piacere e del godimento senza intralci – i tanti di cui parlava Angelo Giuseppe Roncalli sono diventati tantissimi e le conseguenze sociali dell’edonismo sono esplose.
Urge un rinnovamento spirituale benedettino, vediamo perché e come. E’ innegabile che la Chiesa di Cristo viva oggi una profonda crisi esistenziale.
Il rapporto tra Ebrei, pagani e cristiani è molto importante e va colto non alla luce della storia, ma con i parametri della fede: vediamo come.
Se c’è una questione in sé stessa assolutamente religiosa, ma di fatto particolarmente collegata con la politica, questa sta nel rapporto di continuità e di discontinuità, per riprendere termini per lo più storiografici, tra l’Antica e la Nuova Alleanza, tra l’ebreo Gesù, unico Fondatore della Chiesa e i santi patriarchi e profeti dell’antico popolo ebraico.
Moltissimi cattolici, e non pochi studiosi laici o razionalisti, credono che il rapporto teologico tra Cristianesimo ed Ebraismo – ma potremmo anche dire tra Vecchio e Nuovo Israele – sia stato trattato per la prima volta, a livello dottrinale-magisteriale, nella dichiarazione conciliare Nostra Aetate pubblicata, non senza contrasti, alla fine del Vaticano II (28 ottobre 1965).
La figura del teologo Charles Journet è al crocevia tra teologia e mistica: vediamo perché.
L’estate direi che è la stagione più propizia per la lettura e la meditazione. Le vacanze, il tempo libero, il fattore climatico, un certo legittimo desiderio di evasione ed infine l’importanza – avvertita soprattutto dalle persone profonde – di formarsi e di riflettere.
San Tommaso è di uno quegli autori che difficilmente si riescono ad esaurire in una sola esistenza. Leggere tutte le opere di Manzoni, di Petrarca, di Pirandello o di Shakespeare, è difficile, ma non è impossibile. E c’è chi c’è riuscito senza pena, in anni di intense letture.
Le opere di Tommaso d’Aquino hanno una profondità, una vastità e una complessità difficilmente raggiungibile, Continua a leggere
Anche i politici e gli uomini di governo hanno il loro santo patrono: è il martire inglese Tommaso Moro (1478-1535).
I santi sono gli eroi del cristianesimo, anche se ad alcuni fa paura parlare di eroismo. Soprattutto nei tempi anti-eroici che stiamo vivendo. Che i nostri tempi siano l’epoca della mediocrità, della standardizzazione che coincide con la stagione meno eroica della storia appare chiarissimo da mille e mille segni.