“TRASFIGURATI NELLA SPERANZA”

Trasfigurazione, Basilica della Trasfigurazione, Monte Tabor – Fonte Opus Dei

Le letture della II Domenica di Quaresima, che mediteremo dai Primi Vespri di questa sera con la

Antifona d’ingresso

Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, o Signore, io cerco,
non nascondermi il tuo volto. (Sal 26,8-9)

ci portano direttamente nella condizione che Pietro, Giacomo e Giovanni sperimentarono sul monte Tabor, allorché Gesù li portò con sé sull’ alto monte.

Le letture di Gen 12,1-4; 2Tm 1,8-10; Mt 17,1-9 proclamano l’invito che Dio rivolse ad Abramo, chiamandolo a lasciare la sua terra per incamminarsi verso una nuova terra che Egli avrebbe indicato. Tale chiamata sarebbe passata in mezzo a gravi tribolazioni, che misero alla prova Israele e poi lo stesso Dio-Uomo Gesù.

Dalle tentazioni nel deserto, che Lo rendono partecipe della nostra condizione di prova, ma anche attore divino della lotta senza quartiere contro l’autore di ogni male, le stesse letture ci indirizzano al Vangelo, alla contemplazione ed investigazione del Mistero di quella Vocazione Santa cui siamo chiamati e dataci in Gesù fin dall’eternità.

Basilica della Trasfigurazione sul Monte Tabor – Fonte Opus Dei

Come nella Trasfigurazione, non tanto Gesù “si trasfigurò”, quanto “si aprirono i loro occhi”, scoprendo per grazia la realtà numinosa del Figlio di Dio, così in essa scopriamo e amiamo la nostra vera natura che siamo chiamati a contemplare, in anticipazione, nella Trasfigurazione, e, in realtà, nella Resurrezione.

Così, Papa Benedetto pone una diretta relazione tra le Tentazioni nel deserto e la Trasfigurazione, non tanto ponendo in rilievo soprattutto, come diversi commentatori fanno, il significato morale delle letture, pur presente, ma il suo valore soprannaturale e metafisico. Egli insiste sul fatto che la Trasfigurazione è anticipo della Resurrezione nella quale l’uomo non sarà chiamato tanto alla norma morale, ma a partecipare di quella natura divina radice e causa di ogni bene morale nella storia del suo cammino terreno.

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
II Domenica di Quaresima, 17 febbraio 2008

Benedetto XVI – Fonte Il Giornale

Dalle tentazioni alla Trasfigurazione

Quest’oggi, seconda domenica di Quaresima, proseguendo il cammino penitenziale, la liturgia, dopo averci presentato domenica scorsa il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, ci invita a riflettere sull’evento straordinario della Trasfigurazione sul monte. Considerati insieme, entrambi gli episodi anticipano il mistero pasquale: la lotta di Gesù col tentatore prelude al grande duello finale della Passione, mentre la luce del suo Corpo trasfigurato anticipa la gloria della Risurrezione. Da una parte vediamo Gesù pienamente uomo, che condivide con noi persino la tentazione; dall’altra lo contempliamo Figlio di Dio, che divinizza la nostra umanità. In tal modo, potremmo dire che queste due domeniche fungono da pilastri su cui poggia tutto l’edificio della Quaresima fino alla Pasqua, ed anzi l’intera struttura della vita cristiana, che consiste essenzialmente nel dinamismo pasquale: dalla morte alla vita.

Sul monte Gesù rivela la comunione col Padre verso la Croce

La montagna – il Tabor come il Sinai – è il luogo della vicinanza con Dio. È lo spazio elevato, rispetto all’esistenza quotidiana, dove respirare l’aria pura della creazione. È il luogo della preghiera, dove stare alla presenza del Signore, come Mosè e come Elia, che appaiono accanto a Gesù trasfigurato e parlano con Lui dell'”esodo” che lo attende a Gerusalemme, cioè della sua Pasqua. La Trasfigurazione è un avvenimento di preghiera: pregando Gesù si immerge in Dio, si unisce intimamente a Lui, aderisce con la propria volontà umana alla volontà di amore del Padre, e così la luce lo invade e appare visibilmente la verità del suo essere: Egli è Dio, Luce da Luce. Anche la veste di Gesù diventa candida e sfolgorante. Questo fa pensare al Battesimo, alla veste bianca che indossano i neofiti. Chi rinasce nel Battesimo viene rivestito di luce anticipando l’esistenza celeste, che l’Apocalisse rappresenta con il simbolo delle vesti candide (cfr Ap 7, 9.13). Qui è il punto cruciale: la trasfigurazione è anticipo della risurrezione, ma questa presuppone la morte. Gesù manifesta agli Apostoli la sua gloria, perché abbiano la forza di affrontare lo scandalo della croce, e comprendano che occorre passare attraverso molte tribolazioni per giungere al Regno di Dio. La voce del Padre, che risuona dall’alto, proclama Gesù suo Figlio prediletto come nel Battesimo nel Giordano, aggiungendo: “Ascoltatelo” (Mt 17, 5). Per entrare nella vita eterna bisogna ascoltare Gesù, seguirlo sulla via della croce, portando nel cuore come Lui la speranza della risurrezione. “Spe salvi”, salvati nella speranza. Oggi possiamo dire: “Trasfigurati nella speranza”.

Rivolgendoci ora in preghiera a Maria, riconosciamo in Lei la creatura umana trasfigurata interiormente dalla grazia di Cristo, e affidiamoci alla sua guida per percorrere con fede e generosità l’itinerario della Quaresima.

(Papa Benedetto XVI, Angelus di Domenica 17 Febbraio 2008)

– I titoletti sono nostri
Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

sei + dieci =