Come Maria Cristina Cella Mocellin ha amato senza limiti

La santità è il volto più bello

della Chiesa

Maria Cristina. Ho una fotografia appesa in camera ritagliata da un giornale. È molto grande, l’ho incorniciata, la porto con me quando vado nelle parrocchie a parlare di lei. In quell’immagine il suo volto è preso quasi di profilo. È seria ma dall’espressione traspare pace, calma, serenità. … Mi ha colpito la sua vita da quando lessi i primi articoli dopo la sua morte …

(Dalla Prefazione di Padre Giancarlo Paris)

A Brescia, Sabato 11 marzo, alle 20.30, all’Istituto Pro Familia, in via della Lama 61, verrà presentato il libro di Padre Giancarlo Paris, O.F.M. Conv.: “Ciò che conta è amare”. Il testo è il racconto della vita di Maria Cristina Cella Mocellin (1969-1995) che ha fatto dell’amore il fine della sua vita.

L’incontro, alla presenza dell’Autore, sarà moderato da Ennio Pasinetti. La serata è organizzata dall’Associazione Amici Pro Familia con il patrocinio dell’Istituto Pro Familia.

Maria Cristina nasce il 18 agosto 1969 a Monza, in diocesi di Milano. Frequenta la parrocchia della Sacra Famiglia a Cinisello Balsamo, dove vive con la famiglia, svolgendo in parrocchia il servizio di catechista e animatrice.

Grazie alle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, presso le quali studia negli anni delle superiori, inizia a pensare alla consacrazione religiosa.

Nel 1985, durante una vacanza estiva a Valstagna, paese dei nonni, conosce Carlo Mocellin. Capisce di essere innamorata di lui.

Fonte Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

Un sarcoma alla gamba sinistra, manifestatosi a diciott’anni compiuti, non mette in crisi né la sua fede, né i suoi progetti. Sposa Carlo il 2 febbraio 1991 e si trasferisce con lui a Carpanè, in Valsugana.

Dopo la nascita di Francesco e Lucia, mentre è in attesa del terzo figlio, Maria Cristina è di nuovo colpita dal tumore nella stessa gamba. D’accordo col marito, accetta di sottoporsi solo ai trattamenti che non possano mettere a rischio la vita del nascituro Riccardo, che verrà alla luce il 28 luglio 1994.

Fonte La Voce dei Berici

Dopo aver ripreso le cure, che si rendono inefficaci, termina la sua vita terrena il 22 ottobre 1995, all’ospedale civile di Bassano del Grappa. Aveva ventisei anni.

Il 30 agosto 2021 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui è stata dichiarata Venerabile. Le spoglie mortali di Maria Cristina riposano nella cappella dei sacerdoti del cimitero di San Nazario, frazione del comune di Valbrenta.

Fonte officinadelsole.thesun.it

Chi è Maria Cristina Cella Mocellin?

Una giovane mamma che parla ai cristiani di oggi con estrema lucidità. Se si resta colpiti dalla sua scelta di rifiutare le cure che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita del bambino che portava in grembo, bisogna dire chiaramente che Maria Cristina non è santa per la sua scelta finale, estrema, ma per la coerenza cristiana e gioiosa con cui ha vissuto tutte le tappe della sua vita. La sua è una santità che provoca a ripensare realtà fondamentali come l’amore, la sessualità, la famiglia, la maternità. Maria Cristina non impone nulla a nessuno, è una donna che ha scelto nella libertà, secondo coscienza.

Fonte Aleteia

Cristina vuole contagiarci con la gioia del Vangelo della vita. Questa biografia cerca di evidenziare la “santità ecclesiale”, cioè la vita vissuta in profonda sintonia con il sentire della Chiesa da Maria Cristina Cella Mocellin al punto che i suoi scritti, e soprattutto la sua vita, potrebbero essere letti come un “commento esistenziale” alle encicliche Humanae Vitae di san Paolo VI, Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II e soprattutto all’esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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