“Convertiti e credi al Vangelo”

«Miseréris», Introito del Mercoledì delle Ceneri, Messale Romano
ad opera di Cristoforo Ormina. Museo diocesano d’Avignone, Napoli 1370.

Commento artistico-spirituale al Vangelo del Mercoledì delle Ceneri nella Messa del Giorno, 22 Febbraio 2023

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg

Colletta

O Dio, nostro Padre,
concedi al popolo cristiano
di iniziare con questo digiuno
un cammino di vera conversione,
per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza
il combattimento contro lo spirito del male
.

La «M» di «Miseréris» (Tu hai pietà), la prima parola del testo che continua con «ómnium, Dómine» (di tutti, o Signore) e accompagna l’Introito, cioè l’ingresso della Messa del Mercoledì delle Ceneri, è tratta dal Messale Romano (ora al Museo diocesano d’Avignone) creato a Napoli nel 1370 circa da Cristoforo Ormina.

Nella pagina decorata, risalta la miniatura del capolettera dove il vescovo aureolato, davanti all’altare sul quale risalta una croce d’oro, sta imponendo a un penitente le ceneri ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente, dopo averle tolte dal sacchetto tenuto con la mano sinistra.
Il seguito del testo (Sapienza 11,24; 12,2) …

«[Tu Signore] non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato: dissimuli i peccati degli uomini per indurli a convertirsi: e perdoni loro, perché Tu sei il Signore Dio nostro»

caratterizza il primo giorno del percorso quaresimale che porterà, con il triduo pasquale, alla Pasqua. Dopo il V-VI secolo in cui i penitenti portavano una veste ruvida e si coprivano il capo di cenere, si passò (VII sec.) alla confessione auricolare fino a quando (XI sec.) si creò il primo formulario per la benedizione e l’imposizione delle ceneri. Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II (1962-1965), Paolo VI aggiunse la formula «Convertiti e credi al Vangelo» a quella già in uso: «Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai».
Nella liturgia romana del Mercoledì delle Ceneri è annunciato il brano evangelico secondo Matteo (6,1-6.16-18) dove «Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli”». Il Maestro insiste e rilegge le tre opere fondamentali di pietà previste dalla legge mosaica – l’elemosina (misericordia), la preghiera, il digiuno – ribadendone il valore contro la falsa religiosità, l’ipocrisia praticata, la pretesa di superiorità perché il valore della vita dipende dalle decisioni del cuore.
Gesù invita a vivere elemosina, preghiera, digiuno in modo più profondo, per amore di Dio, come conversione a Lui, in un cammino da percorrere senza ostentazione, nella certezza che il Padre celeste sa leggere e vedere anche nel segreto del cuore. Elemosina, preghiera, digiuno aiutano a mantenere in vita la relazione intima col Padre.
Ci sia come augurio di «Buon inizio di Quaresima» quanto san Pietro Crisologo (V sec.) scrive in uno dei suoi «Discorsi» (n. 43): «Queste tre cose, la preghiera, il digiuno e la misericordia, sono una cosa sola, ciascuna traendo vita dall’altra. Il digiuno è l’anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno li divida, perché da soli non sopravvivono».

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Autore: Libertà e Persona

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