LE ANTICHE FONTI DELLA FEDE

Parigi, Robert Estienne, 1544Fonte Wikipedia

Da dove deriva la nostra fede?

La fede cristiana deriva da un gruppo di persone che sigillano anfore e corrono a cavallo. Una di queste fu Eusebio da Cesarea, vescovo della Palestina tra il 265 e il 340, che per 25 anni ha raccolto antichi manoscritti, lettere, testimonianze, attraversando da un luogo all’altro le terre del primo cristianesimo.

Benché Eusebio sia stato a lungo considerato un vescovo ‘cortigiano’ dell’Imperatore, non si può negare

che abbia goduto di ammirazione per l’erudizione, nonostante il carattere troppo accomodante e su di lui sia caduto il sospetto di non sufficientemente provata ortodossia.

Fu testimone del titolo di Thetokos

Tuttavia, non è trascurabile il fatto che Eusebio sia un prezioso testimone che, nella Palestina della prima metà del IV secolo, fosse noto il termine Theotokos, Madre di Dio. Nei suoi scritti, infatti, chiama la Vergine “Madre del Signore”, credendo nella nascita verginale del Cristo.

Mosaico bizantino raffigurante la Madonna col bambino (Theotókos). Istanbul, Chora (Kariye Cami), Museo di San Salvatore – Fonte Wikipedia

Vede in Maria la profetessa preannunciata in Is 8, 3. Ella è il segno dato dal Signore stesso:

Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerai Emmanuele (Is 7, 14)

Per lui, inoltre, la Vergine è la Panaghia, o Tutta Santa.

Alla corte di Costantino

Gesù Cristo con L’imperatore Costantino, mosaico bizantino, (1042-1055), Istanbul,
Basilica Hagia Sophia (Santa Sofia)

Senza la sua opera di storico attento, un patrimonio enorme sarebbe andato perduto, e sapremmo assai meno su cos’era la chiesa prima di Costantino.

Con l’acume dello storico e la saggezza del Pastore, di colui che sa ‘guardare dall’alto’, Eusebio da Cesarea ha ricostruito la preziosa trama del cristianesimo dai tempi di Gesù e degli apostoli fino alla propria epoca, scrivendo la prima storia della Chiesa che l’umanità possiede (Historia Ecclesiae).

Frontespizio Fonte Finarte

Tre secoli di fondamentale importanza per la conoscenza della nascita e diffusione del cristianesimo, specie nel periodo delle persecuzioni; testimonianze di fede e di martirio, di cui anche Eusebio fu testimone oculare, fino a quando egli stesso vide l’alba della libertà religiosa con l’editto di Costantino.

Consapevole che il lettore moderno difficilmente affronterebbe l’intero tomo della Historia Ecclesiae1, Stefano Biavaschi ne ha estratto i punti essenziali, ricavandone un agile volumetto di sole 80 pagine che fornisce una sintesi per sfatare le teorie, che sostengono che l’antica Chiesa pre-Costantiniana avesse un credo o una struttura diverse da quella di oggi.

Il libro è reperibile nelle librerie online con codice ISBN 9788864095325


1 – Eusebio di Cesarea, Storia Ecclesiastica, Città Nuova vol. 1-2, 2001

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