Il grande Reset, a Davos, quest’anno sembra fallito? Certo, attorno ai 116 miliardari, del G7 c’era soltanto il cancelliere tedesco Scholz.
I volti più iconici della globalizzazione, come Soros e Bill Gates erano assenti. “Il magnate di Tesla nonché nuovo patron di Twitter, l’anticonformista ed eccentrico Elon Musk, invece, oltre ad aver dichiarato di aver declinato
l’invito al consesso svizzero, perché noioso, proprio nei giorni del summit ha lanciato delle accuse sferzanti, definendo il Forum di Davos un governo mondiale non eletto che il popolo non ha chiesto e non vuole”.
Insomma, il Forum non sarebbe monolitico, al di là dei progetti del suo fondatore Klaus Schwab, nato a Ravensburg il 30 Marzo 1938.
Il giovane governatore della Florida Ron Desantis avvisa:
Vogliono gestire tutto e trattano i cittadini come servi e contadini. Stanno indebolendo la nostra società. Ma le loro politiche quando arrivano in Florida, sono destinate a perire.
Sintomatica del declino, almeno momentaneo, di Davos, è la presenza dell’ex ministro degli esteri Di Maio, personaggio dall’impatto ormai ritenuto assai debole. Presente, invece, il nostro Ministro della Cultura.
Ma il Forum di Davos cela veramente loschi e pericolosi intenti? Sicuramente esiste; i suoi documenti sono alla luce del sole; ovvio che i grandi della terra, dovendo convivere e sopravvivere, si accordino tra loro; non è chiaro se a favore o a danno dei più. A quanto pare Davos non è monolitico e c’è chi dissente.
Credo che i contributi di Ilaria Bifarini possano fornire elementi utili su più aspetti.