BERGAMO CELEBRA LA VITA ALL’INIZIO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”

Oratorio San Filippo Neri, in via dei Sette Santi Martiri a Ranica – BG

Ieri sera, i promotori di “40 giorni per la Vita” sono stati capaci di chiamarci in tanti all’Oratorio San Filippo Neri di Ranica, grazioso paese di quasi seimila abitanti, situato sulla destra del fiume Serio, a circa tre chilometri dal capoluogo orobico e parte della Comunità montana della Valle Seriana.

Le iniziative di preghiera si alternano nella provincia di Bergamo con iniziative culturali, come la proiezione di film documentari, quali Invisibili, che rende conto delle conseguenze accadute a vaccinati per Sars-Cov-2, tenute

pressoché nascoste all’opinione pubblica, o la storia vera di Abby Johnson, protagonista del film Unplanned, tratto dal libro “Scartati, la mia vita con l’aborto”.

Nel contesto di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023

i diversi movimenti per la vita diventano una bella realtà di chi è chiamato ad essere quest’anno faro di cultura in Italia.

Tra i promotori, il Dott. Roberto Allieri, Presidente del Movimento per la Vita Valle Cavallina, attivo conferenziere e scrittore, e l’amico Dott. Davide Gandini, collaboratore e formatore per le case dell’Opera Don Orione, Piccolo Cottolengo Milanese, orientato alla promozione del più alto livello di qualità di vita possibile, attraverso l’attenzione integrale al benessere della persona.

Entrambi laureati in Diritto, Allieri e Gandini non si considerano specialisti né di bioetica, né di medicina, ma testimoni dell’incontro quotidiano e diuturno con gli ammalati, che rischiano di affrontare soli la malattia e anche la morte. In particolare, il Dott . Gandini, funzionario dell’Opera, è specializzato in formazione del personale proprio per gli aspetti relazionali e morali.

Nella ricostruzione di un quadro socio-antropologico-economico, che ha visto mutare in pochi decenni la vita sul nostro pianeta, i relatori hanno inquadrato il tema di fondo intorno a due domande fondamentali:

Le domande di familiari e medici

Utilizzare tecnologie fino ad oggi inimmaginabili è sempre lecito o, in alcuni casi, l’ultima parola non va alla tecnologia, ma alla riflessione morale dell’uomo?

E poi, con il grande ispiratore che della Bioetica che fu Mons. Elio Sgreccia (1928 – 2019): Chi è persona? Quando si è persona?

La risposta di Sgreccia, agli inizi, stupì perché non si riferiva a principi trascendenti, ma molto umani e quasi empirici. La sua grande intuizione è:

Per essere persona, ovvero portatore di diritti, occorre avere un DNA umano ed essere vivi.

Chiarito questo principio, un valore non negoziabile, il passo successivo è:

In caso di grave compromissione della salute e impossibilità di guarigione, è lecito non continuare le cure?

E qui i due relatori hanno chiarito il rischio dell’equivoco grave nel quale si potrebbe cadere. Credere che parole profondamente diverse, come terapia, trattamento e cura siano sinonimi. No, non lo sono.

Davide Gandini, a sinistra e Roberto Allieri a destra

Anche la morale naturale e, dunque, anche la Chiesa Cattolica, ritengono che:

L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2278)

Su questo fronte ci si trova in accordo con chi ritiene che una vita sia indegna di essere vissuta in certe condizioni fisicamente o psicologicamente difficili, ma per chi accetta il valore intangibile della vita, la vita sempre è degna di essere vissuta, anche non adottando terapie straordinarie, ma affiancando il paziente con cure che sollevino il dolore e gli altri disagi nei quali il paziente incorra.

Così, consegue il punto della morale espresso anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2279:

Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d’ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L’uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.

Perché le cure non possono essere interrotte?

Perché non sono interventi straordinari, ma consuetudinari. Dar da bere, dar da mangiare, accarezzare, accudire, non far sentire soli, e, perché no? pregare insieme.

Questo è accompagnare, non quel lasciar andare che, sospendendo le terapie, giustamente se inutili, le sostituisce con dosaggi abnormi di morfina che portare il paziente alla morte in modo mascherato.

Colpo di scena alcune testimonianze inattese

Ma il centro della serata non poteva non essere la narrazione di situazioni che han visto e vedono attivi i nostri relatori e i loro amici malati.

Sarebbe dovuta morire, ma invece …

Una assistita del Don Orione era grave in ospedale per polmonite. I medici chiamano dicendo che non c’è nulla da fare e che dono lasciarla andare. Allora, Gandini chiede: Bene, ma quali sono i criteri in base ai quali ritenete che non possa vivere: -Fa fatica a respirare. Allora, Gandini risponde: Se fa fatica a respirare, aiutatela a respirare. Il medico, dall’altro lato del telefono chiede: – Ma quale è la qualità di vita della Signora? Risposta: Fino a ieri ascoltava musica e scriveva poesie come sempre. A quel punto, il medico la fa portare in terapia intensiva e la salva! La Signora è morta dopo otto anni, due anni fa e dopo aver pubblicato le sue poesie.

Un amico affetto da tetraplegia cambia vita

Oppure, la storia di un tetraplegico stanco e arrabbiato che viene invitato da Gandini ad andare a Lourdes. Ma l’amico preferisce andare a Medjugorje e gli dice: – Non chiederò di guarire. Cosa avrei io più di tanti altri malati che saranno là. Chiederò alla Madonna la gioia. Perché se guarissi, e non avessi la gioia, a che mi gioverebbe vivere? E la sua vita e della sua famiglia da quel momento è cambiata. Circondato dall’amore è nella gioia e non si perderebbe nemmeno un minuto della sua vita, pur così, in carrozzina e immobile. Non diversamente immobile da Stephen Hawking, qui interpretato da Eddie Redmayne nel Film La teoria del tutto, o da Eluana Englaro o da Piergiorgio Welby.

Ma poiché rispettiamo le persone, pur non condividendo sempre le loro scelte, scegliamo di continuare a dire ciò che riteniamo giusto proprio anche per loro e non solo per chi la pensa come noi. Per questo, ci diamo un nuovo appuntamento per ascoltare un altro grande testimone, presidente dell’Associazione Family Day: il Prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo ed esperto di bioetica.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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