La ricerca della felicità e i meccanismi neurobiologici della dipendenza
L’uomo cerca sempre un migliore stato di benessere. Ma cosa in lui può renderlo possibile o impossibile? Le neuroscienze possono in questo senso darci informazioni importanti che ci aiutano a comprendere come funziona il composto umano in determinate condizioni di esistenza.
Il Professor Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra, in pochi, chiari e ben articolati passaggi, mostra come l’interazione tra Paleoencefalo, Sistema limbico, Vita emotiva, da un lato, e Neoencefalo e Corteccia cerebrale,
dall’altro, presiedano a determinati comportamenti che nell’uomo hanno un loro equilibrio differente che nell’animale.
Questa diversità dall’animale, da un lato, garantisce all’uomo la libertà, poiché l’uomo è pulsionale e non istintuale, ma, dall’altro, lo mette a rischio di comportamenti che, anche in tempi brevi, possono demolire e impedire la sua felicità.
Affianco ai principi morali ed educativi, l’esposizione della persona o meno a stimoli pericolosi può fare la differenza.
Per esempio, come il Neoencefalo può controllare il Paleoencefalo attraverso l’intelletto e la volontà?