Ieri, Festa de la STRAGE degli innocenti, i santi bambini martirizzati da Erode. La guerra “inutile STRAGE”: Benedetto XV chiamò così la Ia guerra mondiale. E iniziò il secolo dei totalitarismi, dei genocidi, della IIa guerra mondiale e – dice papa Francesco – da qualche tempo della IIIa. Un immane mole di dolore innocente.
La pagina evangelica della strage degli innocenti – ha detto un giorno il Papa – “ci mette di fronte alla tragedia dell’uccisione di esseri umani indifesi, all’orrore del potere che disprezza e sopprime la vita. I bambini di Betlemme morirono a causa di Gesù. E Lui, Agnello innocente, sarebbe poi morto, a sua volta, per tutti”.
È per questo che Giotto ha posto in “corrispondenza verticale” la tragedia del massacro degli innocenti ordinato da Erode (con le indimenticabili lacrime che rigano di nero i volti delle madri) e il Cristo “condotto al macello come Agnello innocente”. Non c’è risposta di fronte alla immane tragedia del dolore innocente; c’è solo da guardare Lui lì, così, legato, coronato di spine e coperto di sputi. Quando papa Francesco è stato incalzato sul dolore innocente, ha risposto:
“Guarda il Crocifisso, Dio ci ha dato suo Figlio e Lui ha sofferto, e forse lì troverai la risposta. Ma risposte di qua non ci sono. Soltanto guardare l’amore di Dio che dà suo Figlio che offre la sua vita per noi, può indicare qualche strada di consolazione. Per questo si dice che Dio è entrato nel dolore degli uomini…”.
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