Poche, pacate e semplici le parole di ripensamento e di fede che Don Emanuele ci rivolge lontano dal rumore televisivo, scandagliando i motivi onesti e sinceri che hanno animato quanti, nell’emergenza delle “regole” sanitarie, si sono sentiti di agire in un modo o nell’altro, appellandosi a principî ritenuti irrinunciabili.
Eppure, anche questa volta, al di là dellle stesse intenzioni, ci si è trovati divisi e incapaci di ascoltare il grido più profondo che premeva dal cuore.
Occorre ascoltare queste parole non come quelle di un discorso televisivo, o di un articolo, o di un comizio elettorale, ma quali parole dense, caute, eppure ferme e intransigenti, di quella intransigenza che non ammette esitazioni umane, ma decisione per il Regno oltre le logiche umane.
Parole da meditare e possibilmente da vivere.