
Un comizio che lascia sconcertati e rischia di allontanare quegli incerti, pur critici verso le misure anti covid, e che non accettano un atteggiamento che vorrebbe contrapporre Papa e Chiesa. Mi è giunto in chat ieri. Una volta si diceva: Gesù sì, Chiesa no. La nuova proposta sembrerebbe: Chiesa sì, Papa Francesco, oppure, Papa, no.
Purtroppo, cari fratelli, la Chiesa è con il Papa e il Papa con la Chiesa. Due al prezzo di uno …
al prezzo della conversione che sa superare anche gli eventuali errori umani in nome dell’accoglienza delle vie ordinarie di salvezza, che passano attraverso la Chiesa Cattolica.
Capisco che il mondo voglia tirare e la Chiesa e ogni singolo Papa per la giacchetta. Ma chi è cristiano, per la fede, e chi apprezzasse la Chiesa, per onestà intellettuale, tenga in conto di moderare il proprio linguaggio e di considerare le cose nel loro insieme, senza cadere nella tentazione della divisione.
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Capisco la foga e le intenzioni di questo oratore, che non conosco, ma Youtube -diversamente da quanto qui detto- non ha certo dato una informazione libera e indipendente circa il Covid e le misure anti Covid. Ha continuamente censurato e minacciato la chiusura dei canali privati, anche del mio, perché non allineati con le posizioni mainstream sul Covid. Ne ha anche regolarmente chiusi; ha oscurato diversi video più che legittimi, tranne con chi dispone di siti importanti e anche in questo caso ci sono stati problemi, vedi quanto accaduto con Radio Radio.

vaccino Covid ad un ragazzo.
Il messaggio di Papa Francesco contro pandemia e pro vaccini
(Il sussidiario.net del 20.06.2022)
Certo, lo Stato del Vaticano ha coniato quella impresentabile moneta da 20,00 euri sul vaccino, senza esaminare a sufficienza i principi morali impliciti, o espliciti, che tale azione rischiava di compromettere. Ma è pur sempre una scelta puramente umana e discutibile. Ma con ciò, uomini di Chiesa non fanno che continuare quell’atteggiamento, a noi già familiare, e che magari in altri campi accettiamo, di resa davanti ad “una scienza” recepita spesso in modo acritico, come stiamo rischiando di fare anche per le possibili maternità indesiderate.
Spesso, però, si tratta di errori di natura umana, che non toccano il deposito della fede e della morale, ma partecipano di quell’aria modernista che si respira in ogni luogo; essi concernono quel fumo di Satana che sembra essere entrato nella Chiesa di Cristo grazie a qualche crepa verificatasi nell’edificio, diceva San Paolo VI.
Anche il Papa respira la nostra aria e si trova in ragionevole difficoltà. In ogni modo, il Papa è e resta il Vicario di Cristo.
Comunque potessimo anche legittimamente dissentire da alcune Sue personali posizioni, eventualmente non accettabili proprio in forza della continuità dello stesso Magistero, dobbiamo al Papa rispetto, ciò che in questo comizio non vedo.
Si rischia, così, di dare una immagine sbagliata di Chiesa, fuori della stessa Carità.
Sottolineerei del Papa quelle scelte coraggiose come ha fatto e sta facendo, per esempio, sull’Ucraina e la Russia: episodio della Via Crucis sorretta insieme da due infermiere, una Russa e l’altra Ucraina; l’equidistanza da Russia e Ucraina e comprensione di vecchie problematiche e tensioni dall’informazione e dai governi sottaciute o trascurate.
È vero che, al contempo, a fatica la Chiesa è intervenuta sulle dolorose vicende della Chiesa vessata in Nicaragua, ma sappiamo che spesso Essa agisce per altri canali. Non tutto riusciamo a valutare di quanto è in gioco.
Non so se l’oratore del video sia cattolico o meno. Ma a quei cattolici che fanno girare questi esempi, ricercando in essi un sostegno al proprio comprensibile sconforto, dico: Stiamo attenti agli atteggiamenti che assumiamo all’interno della Chiesa. Essa è una Comunità di fede e non il palco di ogni esibizione o di arringhe.
Pur comprendendo amarezze e difficoltà di non pochi fedeli per i più diversi motivi, prudenza e Carità, nella Verità, sempre. Fu ed è l’esempio dei Santi, massimamente dell’amato da tutti San Francesco di Assisi, grande riformatore della Chiesa.
Soprattutto, preghiamo.