DAL “MALE DI VIVERE” ALLA CRISI RUSSIA-OCCIDENTE

Centoventisei anni fa, nasceva il poeta Eugenio Montale, che nella poesia ha cercato una soluzione alla vita, considerata un accumularsi di dolori. Ma la poesia non poté in lui far altro che raccontare questa sofferenza, senza avere la possibilità di porvi rimedio in alcun modo.

Impressiona Il male di vivere, ritenuto certo il suo emblematico capolavoro.

Il male di vivere

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Il ruscello è strozzato, dopo un faticoso percorso; la foglia, prima verde e turgida, potremmo immaginarla, è ormai accartocciata e riarsa; il cavallo, in tutta la sua nobiltà, eleganza e fierezza, è stramazzato a terra, implacabilmente consumato dalla vita.

Il poeta non ha potuto trovare altra salvezza (bene) se non in una Indifferenza divina, nota la “I” maiuscola che deifica il distacco e la freddezza, rappresentati in questa poesia da tre elementi: la statua, insensibile; la nuvola, impalpabile e lontana; il falco, libero nel cielo, ma per quanto?.

Un poeta della grandezza di Montale se non trova una soluzione al suo male di vivere, però, sa ben cogliere il dolore della vita. Un passo non pessimistico, ma realistico e prezioso, che induce a pensare.

Ma è questa l’unica possibilità, veramente?

Invito ad ascoltare i primi quindici minuti della riflessione di Padre Livio Fanzaga proprio su questo tema, mentre accosta la sofferenza dell’uomo nelle sue molteplici implicanze con estrema delicatezza e pietà. Il male di vivere può riguardare anche la condizione di crisi tra Occidente e Russia, che certo non apre, umanamente parlando, alla speranza? Eppure, ricollegandosi alle parole di Montale e alla riflessione del Padre, forse questo presente, così drammatico, -anche se noi ce ne andiamo sereni in vacanza come se nulla fosse e poco parliamo della guerra che avvolge il mondo-, potrebbe aprire a costruttive riflessioni e nuova consapevolezza.

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