Se si può comprendere l’affiancamento di queste tre bandiere in un ambiente istituzionale politicamente schierato, come in questo caso a Pechino è l’Ambasciata italiana, non si può accettare che simili abbinamenti di
schieramento avvengano in parrocchie, anche quando l’intenzione fosse solo esprimere vicinanza affettiva a chi si trovi sotto le bombe. Niente bandiere in chiesa in situazioni di contrasto. La missione cristiana e cattolica è un’altra!
A dimostrazione del sostegno nei confronti del popolo ucraino, presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino è stata innalzata la bandiera gialloblu. La bandiera dell’Ucraina sventola ora insieme a quella dell’Italia e dell’Unione Europea.
L’Ambasciatore d’Italia in Cina, Luca Ferrari, ha commentato: “si tratta di un piccolo ma significativo gesto in favore del popolo ucraino e dell’Ucraina, che, come hanno sottolineato le massime Autorità italiane, è vittima di un’aggressione brutale e ingiustificabile da parte della Federazione Russa.”
(Dal sito dell’Ambasciata di Italia in Cina – QUI)
Il Santo Padre ha da tempo operato la sua scelta che cerca di trasmettere ai fedeli con chiarezza. Anche Papa Francesco ha tenuto tra le sue mani, il 6 Aprile c.a. durante l’Udienza Generale, una bandiera ucraina giuntagli da Bucha. Il significato è diverso. Una bandiera che simbolicamente recava il sangue di innocenti!
Ma quando a Cassino, alla preghiera per la pace, tra le bandiere dell’Ucraina, ne è spuntata una di un gruppo di destra, che spiegazioni dare, oltre all’imbarazzo sia del vescovo che del Sindaco, che nemmeno se ne erano resi conto?

Anche in altre chiese parrocchiali pendono bandiere ucraine. Ma la Chiesa è dalla parte dell’Ucraina o di Cristo? Io sono di Cefa, di Paolo o di chi?
Ma il Santo Padre rivendica l’autonomia del messaggio del Vangelo al mondo, Non vuole conformarsi allo spirito del mondo. Egli vuole Ucraini e Russi sotto il vessillo della Croce e non sotto la bandiera di questa o quella nazione, specie se una contro l’altra e senza risparmio di colpi da una e dall’altra parte!

e vuole abbracciare tutti i suoi figli!
… non è opportuno, è scandaloso. Ma per il Papa è necessario. Verrebbe meno alla sua missione: spes contra spem, a tempo e fuori tempo – scrisse Paolo di Tarso. Capisce il sentimento sbigottito di molti. Ma non ci può fare niente se il cristianesimo è questa roba qui. E’ convinto che alla fine quel Signore grondante sangue che muore e risorge farà cadere le scaglie dell’odio dagli occhi. Quella della XIII stazione non è stata una mossa studiata a tavolino.
(Da Il Figlio 15 Aprile 2022, di Renato Farina)
Il Presidente Ucraino non vuole; l’Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, critica il Papa per «questa idea inopportuna e ambigua che non tiene conto del contesto di aggressione militare russa contro l’Ucraina».
Ma il santo Padre vuole che alla Tredicesima Stazione, questa sera, Venerdì Santo, due amiche, Albina (russa) e Irina (ucraina), ospiti, rispettivamente, come studentessa e infermiera del Campus bio-medico di Roma, camminino insieme alle loro due famiglie, in amicizia e fede. Questa è la novità del Vangelo!
Papa Francesco è disposto ad abbracciare anche chi è ritenuto malfattore, a torto o a ragione, perché Gesù così fece sulla Croce.
“Padre perdona loro
perché non sanno quel che fanno!”
Questo è il grido del Vangelo!
Il resto è retorica, o politica, o ideologia, ma esse sono antievangeliche!
Quando il Cardinal Ratzinger, agonizzante San Giovanni Paolo II, resse lui la Croce nella Via Crucis del Venerdì Santo, non esitò a denunciare l’immondizia che invadeva la Chiesa!
Questa sera il Santo Padre, unendo famiglie di popoli che si vorrebbero nemici, mentre nemici sono prima di tutto i loro governi, griderà a Dio:
Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno!
E invocherà il perdono di fronte a un mondo che non vuole perdono! Che si ribella ancora una volta a Dio!
La storia di Albina e Irina

con le loro famiglie
Così è andata tra Albina e Irina. Durante il tirocinio da studentessa di scienze infermieristiche nasce un’amicizia. Ed ecco l’invasione. A prendere l’iniziativa è la ragazza russa. Albina corre piangendo da Irina, che racconta: «$ bastato il nostro sguardo: i nostri occhi si sono riempiti di lacrime. Mi emoziono sempre nel ricordare che Albina ha cominciato a chiedermi scusa. In quel momento era veramente inconsolabile. Non riuscivo a consolarla. Lei si sentiva in colpa e mi chiedeva scusa. Io la rassicuravo che lei non c’entrava niente in tutto questo». Guai a trasformare, presidente Zelensky, l’odio tra potenti, la guerra degli eserciti, in odio tra i popoli. (Da Il Figlio 15 Aprile 2022, di Renato Farina)
Il mio incontro
Giorni fa, mi fermarono, nel paese dove insegno, un mio caro ex alunno, intelligentissimo e simpatico, e sua Mamma. Lei ucraina e il marito russo. Come era addolarata per questa situazione, ma anche perché -affermava- ai nostri TG non si dice la verità! Non si dice il male che loro ucraini hanno fatto ai russi. Questo il parere di una donna ucraina. Ma l’amore reciproco, suo e di suo marito, e per i loro due popoli e per il loro biondissimo figliolo non è un parere, è una novità evangelica!
Quarantotto anni fa a Brescia, in Piazza Loggia, appena avvenuta la strage, conosciuta come Strage di Piazza Loggia, che annoverò otto uccisi, innumerevoli feriti e molti giovani traumatizzati per la violenta emozione subita, diffusi in Piazza, durante una manifestazione politica e di solidarietà a vittime e famiglie, un volantino che invocava giustizia e perdono, consapevole del sentimento di rabbia e vendetta dei manifestanti. Fui salvato da un sindacalista grande e grosso come una casa. Mi aveva conosciuto quando ero di estrema sinistra. Da allora il “mondo” non è cambiato, ma il Vangelo si annuncia ancora!