Nel libro “Alcide Degasperi. Vita e pensiero di un antifascista che sconfisse le sinistre” viene analizzato il rapporto tra Alcide Degasperi e Giovannino Guareschi, spesso ridotto miseramente ad un solo episodio: lo scontro al calor bianco che ci fu tra i due nel 1954.
Si badi bene alla data: 1954! E’ l’anno della morte di Degasperi, che, l’anno prima ha cessato di essere l’uomo forte della politica italiana.
Quello che si dimentica spesso di dire è che prima di quell’anno, con poche eccezioni, tra i due ci fu un ottimo feeling, e Guareschi indicò spesso in Degasperi il miglior politico italiano: “Degasperi, oltre ad essere un galantuomo, è l’unico uomo politico in Italia che abbia classe” (1950).
Ecco allora perchè nel libro compaiono alcune vignette di Guareschi (vedi sotto), che sono perfette per raccontare non solo il pensiero dello scrittore emiliaano, ma anche l’azione politica dello statista trentino.
Questa vignetta illustra lo scontro continuo tra Togliatti e Degasperi
Questa vignetta illustra la “croce” che Degasperi fu costretto a portare: cioè la continua opposizione interna della sinistra Dc, composta da Dossetti, Fanfani, Moro, Lazzati, Gronchi e La Pira, cioè coloro che avrebbero egemonizzato la DC dopo la morte di Degasperi.
Questa vignetta rappresenta il centro sinistra nato 6 anni dopo la morte di Degasperi e due dopo quella di Pio XII, sempre avversato, in vita, da Degasperi stesso, e criticato, all’epoca di questa vignetta, con giudizi analoghi a quelli di Guareschi, da don Luigi Sturzo, fondatore del PPI e maestro di Degasperi e dai degasperiani ancora in vita (Scelba e Gonella su tutti).