Formarsi (anche in lockdown) contro l’omologazione

Chi l’ha detto che la pandemia, oltre ad essere un periodo di obbligate penitenze, non sia anche un momento propizio per leggere, riflettere e formarsi? Gli insegnanti non mancano in Italia, anzi abbondano. Mancano i maestri però… E i maestri più efficaci sono quelli che sanno essere anche testimoni, come diceva Paolo VI. E Giovanni Paolo II ripeteva senza tregua che la nuova evangelizzazione deve avere un asse privilegiato nel recupero della cultura.

Ma oggi, come forse mai prima, tutto è cultura e la cultura bagna tutto ed ogni cosa. I libri certo, ma anche la scuola, l’università, lo sport, il cinema, la musica, l’arte, la moda, le tendenze giovanili, le comunità religiose, la teologia, etc. etc. Gli stessi smartphone, tablet, pc possono definirsi “oggetti culturali”.

Alcuni punti fermi per una formazione cristiana, fieramente italiana e consapevolmente anticonformista si trovano in questi libri recenti. Chissà se il neo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ne ha letto qualcuno. Sarebbero da offrire a lui e Draghi come punti di riferimento.

Le persone veramente libere sono sempre in lotta contro l’omologazione del pensiero. Ma questa omologazione, soprattutto oggi, è progressista o tradizionalista, tende a destra o a sinistra, è laica o devota? Se dubiti della risposta hai già un grave sintomo che il pensiero unico ti ha contagiato… Vaccinati in fretta e furia con questi piccoli manuali per resistere!

  • Campari&deMaistre, Joseph de Maistre. Il padre del pensiero controrivoluzionario, Historica, 2021

Il grande teorico della controrivoluzione viene ricordato e omaggiato, a 200 anni dalla morte, da giovani autori che dirigono un blog a lui dedicato. Nella prefazione Marcello Veneziani mostra bene la poliedricità del personaggio che ebbe seguaci ed estimatori negli ambienti più diversi: da Cioran, a Baudelaire fino al socialista Giuseppe Rensi. La frase più nota del conte savoiardo – la controrivoluzione non è una rivoluzione al contrario, ma il contrario della rivoluzione – ha avuto però l’esito paradosso di spingere alla conservazione e al mero rimpianto i critici della modernità. Se al contrario le idee eterne (e tutte demaistraiane) di Dio, patria e famiglia sono cancellate dal pensiero politico contemporaneo e dall’occidentalismo di maniera, allora proprio chi si richiama alla Tradizione deve porsi come l’unico autentico rivoluzionario. I conservatori sono oggi gli alfieri del laicismo e del progressismo. Formativo.

  • Marco Dalla Torre, Il testamento del capitano Grandi. Vita breve di una leggenda degli Alpini, Ares, 2021

L’idea di patria è un’idea intramontabile. Per farla cessare bisognerebbe non solo sopprimere i confini tra le nazioni, ma anche instaurare un’unica lingua mondiale, una sola moneta, una sola economia, un solo popolo. Anzi una massa amorfa di miliardi di pecorelle smarrite. E stabilire una impossibile storia unitaria dell’umanità, imparata da tutti senza discernimento. Ma questo è letteralmente assurdo, al di là dell’utopismo di alcuni. Le cattolicissime edizioni Ares hanno quindi ripescato questo bel personaggio ignoto ai più. E hanno fatto benone. Al leggendario eroe di Russia, scriveva don Gnocchi: “Puoi essere certo capitano Grandi (…) nessuno ti dimenticherà mai. Il tuo testamento sarà rispettato. Gli alpini del tuo Reggimento, del tuo Battaglione, della tua Compagnia ti hanno tutti nel cuore (…) il tuo eroismo ti ha consegnato per sempre alla storia degli alpini e della Patria”. Senza una fede e una patria da difendere a che serve, in effetti, la vita? Epico.

  • Valeria Rossini, Maria Montessori. Una vita per l’infanzia. Una lezione da realizzare, San Paolo, 2020

La grande pedagogista (cattolica) italiana merita ancora di essere studiata, capita ed anche attualizzata e corretta. Se certo montessorismo ha fatto danni in chiave di anti-autoritarismo esasperato, gli scritti della fondatrice vanno però in senso diverso. Oggi sarebbe facilmente classificata come reazionaria e non più innovatrice, come indubbiamente fu. Questa nuova biografia accessibile ne offre una sintesi valida e convincente. Secondo Maria Montessori (1870-1952) lo scopo di ogni educazione è portare il bambino a “essere più che uomo”. Non già in senso superomista e nicciano, ma nel senso cristiano per cui la grazia divina – anche nell’educazione – fa miracoli e supera la semplice natura. “Questo è un sogno per chi non ha la fede, ma è la meta realizzabile, lo scopo della vita” per chi ce l’ha. Didattico.

  • San Francesco di Sales, Filotea. Introduzione alla vita devota, Paoline, 2020

Poche opere hanno avuto negli ultimi 500 anni la diffusione di questo aureo trattatello. Il santo patrono dei giornalisti (1567-1622) fa riflettere ancora chi sa leggerlo con attenzione. E pur parlando della società del suo tempo, travagliata da scismi ed eresie, dà consigli e avvertimenti validissimi, mutatis mutandis, persino nel nostro secolarizzato (ed epidemico) XXI secolo. Ci voleva una edizione agile e una traduzione fruibile che ora le Paoline hanno messo a disposizione di tutti gli italiani e gli italianofoni. Da comodino.

  • Juan Donoso Cortés, Il potere cristiano, Oaks, 2020

Il diplomatico e intellettuale spagnolo (1809-1853), oltre che cantore dell’hispanidad, fa parte dei teorici più acuti della cristianità. Ovvero, fuor di metafora, dell’importanza imprescindibile del fatto religioso nella società e nello Stato. Il suo stile e la sua arguzia nulla hanno perso di tagliente e di provocatorio. Siamo noi invece ad essere così scoloriti da trovare indigesti i saggi qui raccolti. I quali mostrano che non esiste politica senza autorità. E che non può esistere autorità legittima senza previa legittimità morale. La quale in ultima analisi deriva dall’Autore dell’universo e delle sue leggi. Quanto imparerebbero i nostri democratici demagoghi dalla lettura di queste pagine! Ma essi sono in tutt’altre faccende affaccendati: carriere, ricchezze, mondanità, media mainstream… Salutare come il ceffone di una nonna.

  • Richard Weikart, Da Darwin a Hitler. Etica evoluzionistica, eugenetica e razzismo in Germania, Passaggio, 2020

No, il naturalista inglese Charles Darwin (1809-1882) non c’entra nulla con Auschwitz, l’occupazione della Polonia e la seconda guerra mondiale. Il suo pensiero però ha sdoganato ogni sorta di materialismo. E il materialismo scientifico è divenuto mitologia del progresso irreversibile e ha così rifiutato le norme morali, specie quelle della carità verso il più debole, lette come troppo “universaliste” e “cristiane”. E così, basandosi soprattutto sulla corporeità degli esseri umani, hanno trovato più facile spazio i criteri di selezione naturale tra popoli detti superiori e popoli ritenuti selvaggi o incivili. L’autore, docente universitario statunitense, mostra benissimo il rapporto stretto tra evoluzionisti ed eugenetica, tra darwinisti sociali e leggi per la tutela della razza pura. Imparabile e antitetico al pensiero unico.

  • Vania Russo, Radiografia del femminismo, Passaggio al bosco, 2021

Una analisi impietosa, e tutta al femminile, di quel fenomeno ottimo, ma anche insulso e pessimo che fu ed è il femminismo. Secondo cui, se nel 2020 ci sono stati in Italia 271 omicidi, 168 dei quali di uomini, ecco che ciò che conta e su cui si deve dibattere, sono i 73 femminicidi. Femminicidi? Ma perché la donna non rientra nella specie homo sapiens? La donna ci rientra eccome, ma le femministe, o almeno quelle che hanno voce in capitolo, vorrebbero sottrarvela e farla diventare un essere a parte. Dopo che la lotta di classe è fallita, spiega la Russo, in questa controstoria del femminismo, non restava più a certuni che creare una nuova (e irresponsabile) lotta tra sessi. Da leggere per stimare di più le donne autentiche, come l’autrice, e un po’ meno le inautentiche femministe, arroganti come l’uomo che dicono di combattere. Indissolubilmente antifemminista e pro muliebre.

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