Educazione ed Educazione civica a scuola

Approfondimenti sulla video intervista di Lunedì 19 Aprile

È fuor di dubbio: anche l’Irc rientra tra le materie chiamate tutte a concorrere all’educazione dell’uomo, che è anche cittadino in una società e in uno stato.

L’intervista

La conduttrice Mariella Pompei, nell’intervista di Lunedì 19 Aprile, ha brevemente presentato un progetto della Diocesi di Torino molto interessante e realmente interdisciplinare, che potremo conoscere ascoltando la registrazione qui riportata.

Personalmente, come ho detto rispopndendo alla collega Mariella Pompei, ho avviato lezioni all’interno di tutti i miei corsi della Primaria, in collaborazione con le insegnanti di Alternativa e di discipline come storia, lingua italiana e musica.

In una classe quarta, in occasione della ricollocazione di un crocifisso nuovo, per esempio, ho scelto quello del Velasquez, presentando il

significato del gesto in un edificio pubblico e di stato. Gli alunni di credo e cultura cristiani supponevano un motivo strettamente religioso. Ho potuto spiegare, con una breve ricostruzione artistica in Powerpoint, la storia del Crocifisso in Occidente, spiegando che oggi, al di là di ciò che ciascuno di noi possa preferire pensare, cattolico o meno, in base alle sentenze della Corte d’Europa e del Tar del Lazio, il Crocifisso in Italia non è affisso alle pareti delle scuole, degli uffici pubblici, degli ospedali, dei tribunali, o di altro luogo, per motivi di carattere religioso, ma a ricordo di quei valori comuni a tutta l’Europa, cristiana e non: ‘tolleranza’, ‘rispetto reciproco’, ‘valorizzazione della persona’,  ‘affermazione dei suoi diritti’, ‘solidarietà umana’, ‘rifiuto di ogni discriminazione’. Questi  «valori (…) delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato» (TAR del Lazio 2005; Corte Europea 2011).

 Diego Velasquez, 1632, Museo del Prado, Madrid

Il Crocifisso ha, dunque, «una funzione simbolica altamente educativa…». Gli alunni di altra cultura, richiesti di un loro parere, si sono dimostrati molto contenti di vedere questo segno, che per loro indica ‘accoglienza’ ed ispira ‘serenità’. Il Crocifisso si riferisce sì anche a valori che in passato furono espressi da una cultura religiosa, quale è quella cristiana, ma questi stessi valori, prima citati, oggi sono propri non solo della religione cristiana, bensì dei popoli europei in quanto tali, a prescindere dalla fede comune o individuale.

Nelle classi prime e seconde, ho avviato un percorso su “La Natura intorno a noi”. Partendo da video appositamente preparati, abbiamo riconosciuto anche la bellezza dei nostri giardini, come di nostre piccole piantine, e, in collaborazione della docente di Alternativa, con le fotografie scattate dagli alunni, ho composto un video per ciascuna delle classi, arricchito da musiche classiche sul tema, molto apprezzate dagli alunni pur piccoli. I corsi sono proseguiti con una parte specifica per gli alunni avvalentesi dell’Irc, che dal tema natura e suo rispotto, passava alla natura creata, segno della Bontà e Gloria di Dio.

Nelle terze e quarte, ci siamo dedicati al tema “Schiavitù e libertà”. Lavorando sul Nabucco di Giuseppe Verdi, dal punto di vista storico, geografico, musicale, abbiamo imparato quel famoso Coro degli schiavi ebrei (Va’ pensiero) entrando nella spiritualità di coloro che, per cinquant’anni, si ritrovarono, come i loro antenati in Egitto, schiavi in Babilonia. Gli alunni, attraverso le note di Verdi e il libretto del Solera, si immedesimano artisticamente nel dolore della schiavitù per imparare cosa sia l’alto valore della libertà.

Nelle quinte, partendo dal film “Vado a scuola”, sulla fatica di ragazzini di cinque continenti, che affrontano sacrifici, pericoli di ogni genere e perfino la vita, si apprezzato che la scuola vale la fatica che ci è richiesta. Questo ci insegna che anche per noi, a maggior ragione, la scuola è preziosa. I nostri occhi si trasfigurano, e, per gli avvalentesi, il percorso continua, ohimè in solitaria, senza gli alunni di Alternativa, scoprendo, per analogia, cosa sia la trasfigurazione di Cristo.

Non tanto la scuola è trasfigurata, quanto i nostri occhi vedono diversamente ciò che sembrava inutile fatica. Non tanto Cristo è trasfigurato, quanto i nostri occhi, nell’arte, lo intuiscono come Egli veramente è.

Ma se ci dovessimo ispirare, per realizzare tutto ciò, alla normativa, che impone l’insegnamento dell’Educazione Civica, difficilmente perverremmo a questi risultati e mete. Sì, “la norma richiama il principio della trasversalità … (l’) educazione alla legalità … (la) consapevolezza dei diritti inalienabili del … (Per l’approfondimento, vedi il prossimo numero di Agorà Irc, 4 Aprile 2021, QUI)

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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