NO ALL’INFORMAZIONE FALLACE! Si riscopre la Verità!

Dr. Pierpaolo Sileri, Viceministro per la salute

Mentre il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus avvisa che potrebbe non arrivare mai la pallottola d’argento, il vaccino, e denuncia l’aggravarsi a livello mondiale delle condizioni di salute per la sospensione quasi generale delle prestazioni sanitarie, il Viceministro del Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri,

riconosce che la linea del San Raffaele, del Prof. Zangrillo, è corretta.

L’OMS fa leva sulla probabile impossibilità di ottenere un vaccino al di là degli sforzi, ed invita a tenere tutto bloccato il più possibile, sull’esempio di Italia, Spagna e Corea del Sud (Rai News 3.08.2020 qui); il Viceministro Pierpaolo Sileri dichiara che il virus circola, ma molto poco, e che ha capito cosa intendeva il Prof. Zangrillo, pur difendendo la proroga dello stato di emergenza. Il Viceministro, però, esclude una seconda ondata. “Clinicamente ci sono pochi casi gravi” . Ma incontra lo sfavore del Patto Trasversale per la Scienza.

Prof. Tedros Adhanom Ghebreyesus,
Direttore dell’OMS

Se lo dice Alberto Zangrillo sono polemiche. Se, al contrario, lo afferma il viceministro – e lo si ripete, viceministro – alla Salute, Pierpaolo Sileri, va tutto bene. Il punto è che sul coronavirus, al TpiFest!, Sileri ha usato parole molto simili a quelle del medico del San Raffaele: “Il virus c’è, il virus circola, ma molto poco, grazie alle misure prese e la chiusura dell’Italia ha fatto si che siano state salvate almeno 600mila vite. … Se per emergenza in senso medico ci riferiamo a una situazione critica e drammatica questa non c’è più“. Parole che, come detto, potrebbero benissimo essere uscite dalla bocca di Zangrillo. Sileri poi difende il Governo e la proroga dello stato d’emergenza: “Ci sono aree con focolai che dobbiamo spegnere affinché non riparta un’epidemia in forma grave come successo a febbraio e marzo. Da quando è stato proclamato lo stato d’emergenza a oggi non è cambiato nulla: avere la proroga dello stato ci consente di lavorare on demand laddove necessario per bloccare una eventuale epidemia”. E ancora, esclude una seconda ondata: “Dobbiamo tenere alta la guardia, ma pensare a una seconda ondata è difficile“, ha spiegato nell’intervista a Tpi. E infine, proprio su Zangrillo: “Io d’accordo con lui? È che ho capito cosa voleva dire davvero. Il virus circola poco e quindi clinicamente ci sono pochi casi gravi”, conclude Sileri.

(Da liberoquotidiano.it qui del 2.08.2020)

Perché è difficile pensare ad una seconda ondata? Il cittadino comune ha capito che ora sappiamo riconoscere i sintomi, che vi sono delle cure efficaci, che non si può confondere contagio con malattia, che la cosa fondamentale è perseverare nell’igiene e nell’utilizzo corretto delle mascherine, quando occorrono. E sa che, se mal usate divengono, invece, pericolosissimo veicolo di contagio involontario.

Perché i mezzi di comunicazione accusano il web dissenziente di propalare fake news, ovvero, più semplicemmente, notizie false? Il web è pieno di notizie false e imprecise, non meno che gli altri canali di informazione, il che è sotto gli occhi di tutti. Proprio le notizie false del web sarebbero “irresponsabili” e “da non ascoltare prediligento la stampa ufficiale” (detto ai telegiornali?

Confondere sistematicamente, contro ogni evidenza, contagiati e malati, non è una notizia falsa, da “irresponsabili”?

E le notizie taciute, o passate quasi sotto silenzio, non fuorvìano l’opinione pubblica?

Per esempio, perché non si è approfondito il motivo per cui il Ministero della Sanità non favorì le autopsie, così determinanti per scoprire le cause di morte?

Perché pare che alcuni anatomopatologi dovettero “disubbidire” all’invito del Ministero, così da procedere a scoprire le cause di morte e poter correggere radicalmente le terapie?

Chi provò a spiegare la Circolare scrisse:

Al punto 1 della circolare si legge:

“1. Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di Covid-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”.

L’espressione che ha generato il fraintendimento – chiamiamolo così, volendo lasciare la presunzione di buona fede – è quel “non si dovrebbe”, un condizionale che in lingua italiana non corrisponde a un divieto o a una proibizione senza possibilità di appello.

E infatti la circolare prosegue:

“2. L’Autorità giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento”.

Dal testo si evince quindi che gli esami post mortem sono (e sono sempre stati) consentiti, a discrezione delle autorità giudiziarie e delle direzioni sanitarie nei casi in cui fossero necessari o per accertare la causa della morte o per fini di studio e approfondimento.

( https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/05/11/coronavirus-autopsie-bufala/ )

Di fatto, pare, però, che si frapposero difficoltà allo svolgimento delle autopsie e non mi spiegherei perché la cirolare non abbia dato, invece, un’indicazione, per esempio, di questo tipo: Per l’intero periodo della fase emergenziale  si proceda, ove possibile, all’esecuzione di autopsie nei casi conclamati così da accertare le reali cause di morte ed affrettare la necessaria risposta terapeutica più corretta … Mi parrebbe esigenza logica, ma io non sono uno specialista. Qualcuno, però, mi dimostri che questa formulazione non sarebbe stata corretta e auspicabile e sia stato meglio preferire l’altra, quella effettivamente scritta!

Non occorrerebbe approfondire questo punto? L’indicazione offerta dalla circolare potrebbe aver influito negativamente sulla ricerca? È stato aperto qualche fascicolo a tal riguardo? Sarebbe utile farlo? Domanda legittima o illegittima? Esistono domande illegittime?

Perché furono definiti “eroi” medici e infermieri quelli presenti in corsia e non anche i ricercatori?

Perché tanta enfasi sul personale sanitario in prima fila (giusto!) e silenzio sul personale, che si dava malato per paura (legittima la paura, per carità, però…!) e non si presentava al lavoro?

Perché, per mesi, dalla televisione scomparve ogni genere di notizia, specialmente a carattere internazionale, tranne quelle sulla “pandemia”?

Perché la gente venne ossessionata dalle notizie-covid senza lasciarle lo spazio di riflettere, approfondire realmente?

Perché propinare ogni giorno “bollettini di guerra”, difficilmente interpretabili in modo corretto? Perché le si danno ancora, se non per influenzare l’opinione pubblica affinché accetti una “chiusura a vita”?

La nuova normalità? Che follia spregiudicata!

Come sarà la nostra vita dopo il coronavirus?

Da subito i giornalisti ponevano una domanda curiosa: Come sarà la nostra vita dopo il coronavirus? Da cosa ripartire?  Curiosa domanda perché come potevano sapere che la nostra vita sarebbe dovuta cambiare necessariamente? E gli intervistati davano per scontato. Qualcuno punta, forse, ad una società di separati, di isole? E perché?

Si tratta di un anecessità conseguente ad una pandemia, e in qualche misura inevitabile, o presunta e funzionale? Non sappiamo ancora nemmeno cosa accadrà nei prossimi mesi e già parliamo di nuova normalità!

Perché i giornalisti si sono prestati? Sono stati derisi immeritatamente degnissimi specialisti e ricercatori, perché? Chi ha chiesto loro scusa o lo farà in furuto?

Perché in alto si osteggiò la terapia della plasmaferesi, che da subito diede risultati immediati, risultati capaci di far superare almeno la fase acuta?

Perché il Viceministro ora modifica la versione iniziale? Ne sono ben lieto. In fondo, ha sempre cercato di dare una visone prudente, dai toni smorzati. Forse, ha ben presente di essere prima medico e uomo, piuttosto che politico. Forse, ricorda bene il Giuramento d’Ippocrate. Forse, ha capito che è meglio dire la verità, piuttosto che lasciarsi plagiare, strumentalizzare da un potere pronto a tutto, pur di giustificare il proprio operato! Mi auguro che il Viceministro continui su questa strada.

Molti cittadini hanno capito che le suddette domande sono le domande evitate e non credono più, in genere, a favole televisive.

E per favore, basta con la moda degli “#hashtag”! utilizzati per omologare l’opinione pubblica dalla lacrimuccia facile; utilizzata per intruppare anche i bambini, sensibili e generosi. Non “hashtag” , ma pensiero, parola!

Giustamente, #andrà tutto bene, -disse un annunciatore del Meteo-, è valido per chi sarà vivo, ma non per gli altri! Apprezzai molto quel suo lapidario e sensato intervento. Come dire: Guardate che il re è nudo!

E che dire dei giornalisti altoparlante che fin dall’inizio, all’unisono, per tranquillizzare, dichiaravano: Il virus tocca gli anziani, i defedati, i malati di tumore, non i giovani e i bambini! Ma si misero mai nei panni degli anziani, dei defedati, dei malati di tumore che li ascoltavano in televisione, forse, allibiti?

Ma molti di questi telespettatori non sono morti per Covid 19, ma per le cure delle quali necessitavano e non godute perché gli ospedali erano chiusi. Forse, all’inizio, non si poteva fare a meno di quella chiusura in centri ospedalieri sovraffollati di pazienti che non si sapeva bene come trattare, ma se si fossero incoraggiate le autopsie, come è previsto dal protocollo in caso di morti per cause sconosciute, forse ne sarebbero morti meno. Non si muore meno solo per le mascherine, ma per la ricerca incoraggiata, anziché impedita!

Si muore meno se non si ha paura del confronto tra posizioni scienifiche diverse, anziché sposare una scienza univoca e, per ciò stesso, di “regime”!

A livello sociale si è ingenerata molta paura e molti sono stati i danni all’interno delle famiglie e su questo tema, fortunatamente, anche gli organi competenti si stanno muovendo.

Ma chiedo ai giornalisti: Vi siete dati molto da fare per sensibilizzare l’opinione pubblica a far sì che tutti portassero le mascherine, ma perché non fate altrettanto per far chiarire bene quando e come?

Perché non fate capire bene agli anziani, ancora spaventati, che quando sono fuori, in specie in bicicletta, non è né utile, né pratico indossare la mascherina, e tanto meno se sono chiusi in macchina? Eppure, quanti anziani ogni giorno incontro con questo nuovo abbigliamento dove non serve!

Potremmo continuare con la sequela di legittime domande. Ponetevele anche voi giornalisti, voi politici, voi amministratori, voi cittadini. Io me le sono poste e continuo a pormele e ditele, perché non basta porsele.

E poi c’è la grande questione della scuola. Tralascio le continue dette e smentite del MIUR e intorno al MIUR. Ma credo che le recenti parole del Prof. Andrea Crisanti, consulente della Regione Veneto e Direttore del Dipartimento di Microbiologia e Virologia all’Università di Padova sulla scuola possano essere indicative della discrepanza tra dati e scelte del Governo e delle Regioni, nonché dell’OMS, come più volte ha potuto ricordare:

Prof. Andrea Crisanti

In ambito riaperture, ormai è quasi riaperto tutto, ma ancora si discute sulla riapertura delle scuole, anzi proprio oggi è in corso la protesta degli insegnanti contro le linee guida fornite dal Ministero. Cosa è emerso dai suoi studi sulla suscettibilità e infettività dei bambini? Cosa consiglia lei per una riapertura delle scuole in sicurezza?

Premesso che i bambini occasionalmente si ammalano, e non sappiamo perché alcuni si ammalano e alcuni no, la maggior parte dei bambini non si ammala. A Vo’, su 250 bambini, non abbiamo trovato un singolo caso positivo al tampone. Per quanto riguarda l’analisi sierologica, tra i bambini da 0 a 11 anni abbiamo trovato 2 che avevano gli anticorpi. Questo che significa? Significa che i bambini, se si infettano, si infettano in maniera transitoria, eliminano rapidamente il virus e pochissimi sviluppano gli anticorpi. Il messaggio è che non capiamo perché i bambini sono resistenti, però sono resistenti. Su questo non c’è dubbio. E se non c’è il virus direi che nemmeno lo trasmettono. Quindi, se permettiamo alla gente di andare in fabbrica, se permettiamo alla gente di andare allo stadio, se permettiamo alla gente di andare al cinema, non capisco perché non permettiamo ai ragazzi di andare a scuola. Tanto più che loro sono più resistenti degli altri. Questa per me è una cosa che faccio fatica a comprendere.

Da La Repubblica, 3 Agosto 2020

Vorrei concludere con le parole del prof. Giorgio Palù, virologo dell’Università di Padova ed ex Presidente della Società europea di virologia, impegnato nella stesura di un libro sul coronavirus:

“Come nei fenomeni fisici la pandemia si sparge da est a ovest e da nord a sud, attenuandosi col caldo e riemergendo col freddo. È un coronavirus che infetta la specie umana destinato a durare per generazioni. Ha una mortalità del 3,8 per cento contando i positivi al tampone, ma dell′1,5 se si calcolano tutti i contagiati. Lo scenario probabile è che rimanga senza diventare più virulento, coesistendo con l’uomo fino al vaccino o a un farmaco specifico. Questo non vuol dire che possiamo dormire sonni tranquilli”.

Rispondendo al medico Zangrillo del San Raffaele, che sostiene che il virus sia meno pericoloso, Palù ha affermato: “Rispetto al virus iniziale di Wuhan, per la verità, quello che gira in Italia ha un’unica mutazione dimostrata che gli conferisce più contagiosità. Non sappiamo se successivi sviluppi lo abbiano reso meno virulento”.

(Da huffingtonpost.it)

Evitiamo la polemica, la strumentalizzazione a qualunque fine. Non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi sul piano epidemiologico e delle cure, ma non abbiamo paura delle domande, anche quando non potessero avere immediate risposte.

Socrate, insegnaci a porci domande!

Articoli precedenti:

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  • Un grido al Senato: Verità, Libertà! (qui)
  • “CONVEGNO” DEI NEGAZIONISTI? Le parole di Zangrillo e la replica dopo l’attacco dei dogmatici! (qui)
  • L’infettivologia contro i virus ha sempre raccomandato l’aria aperta. Cosa è cambiato questa volta? (qui)

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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