Venerdì di Passione. I Sette dolori di Maria secondo Papa Francesco

Prof. Roberto Filippetti, www.filippetti.eu

Sulla sua pagina di Facebook di Venerdì 3 Aprile, Roberto Filippetti (facile accesso a fb dal sito www.filippetti.eu) ha ricordato i Sette dolori di Maria sui quali al mattino, da Santa Marta, Papa Francesco aveva meditato con tanta commozione e devozione.

Tali misteri, al centro della secolare meditazione cristiana, indicano come l’anima, nella ricerca interiore di Cristo, abbia in Maria la guida all’unione con il Signore nell’Opera della Redenzione (1). Sicché, la meditazione teologica e affettiva di simili

dolori non è solo peculiare del periodo prossimo alla Settimana Santa o alla Quaresima precedente la Pasqua, ma abbraccia tutto l’arco dei misteri della salvezza, permeando di sé l’intera spiritualità cristiana.

Il Prof. Filippetti, ad ogni Dolore di Maria, ha congiunto una sacra immagine di grandi artisti, che dei Dolori hanno colto sia il valore emotivo e affettivo, che teologico.

Riproponiamo qui ognuno dei dolori e la Meditazione del Santo Padre

https://www.youtube.com/watch?v=Qxqc2cwERjY

Primo Dolore di Maria

Beato Angelico, Profezia dell’anziano Simeone sul Bambino Gesù

Secondo Dolore di Maria

Giotto, La fuga in Egitto della Sacra Famiglia

Terzo Dolore di Maria

Giotto, La perdita del Bambin Gesù nel Tempio

Quarto Dolore di Maria

Duccio, L’incontro di Maria e Gesù lungo la Via Crucis

Quinto Dolore di Maria

Mosaico di San Clemente a Roma, Maria ai piedi della croce dove Gesù è Crocifisso

Sesto Dolore di Maria

Pietro Lorenzetti, Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto

Settimo Dolore di Maria

Duccio, Maria vede seppellire Gesù

Alcuni passaggi centrali dell’Omilia del Santo Padre

(…) Da secoli viene questa venerazione del popolo di Dio. Si sono scritti inni in onore dell’Addolorata: stava ai piedi della croce e la contemplano lì, sofferente. La pietà cristiana ha raccolto i dolori della Madonna e parla dei “sette dolori”. Il primo, appena 40 giorni dopo la nascita di Gesù, la profezia di Simeone che parla di una spada che le trafiggerà il cuore (cf. Lc. 2,35). Il secondo dolore, pensa alla fuga in Egitto per salvare la vita del Figlio (cf. Mt. 2,13-23). Il terzo dolore, quei tre giorni di angoscia quando il ragazzo è rimasto nel tempio (cf. Lc. 2,41-50). Il quarto dolore, quando la Madonna si incontra con Gesù sulla via al Calvario (cf. Gv. 19,25). Il quinto dolore della Madonna è la morte di Gesù, vedere il Figlio lì, crocifisso, nudo, che muore. Il sesto dolore, la discesa di Gesù dalla croce, morto, e lo prende tra le sue mani come lo aveva preso nelle sue mani più di 30 anni prima a Betlemme. Il settimo dolore è la sepoltura di Gesù. E così, la pietà cristiana percorre questa strada della Madonna che accompagna Gesù. A me fa bene, in tarda serata, quando prego l’Angelus, pregare questi sette dolori come un ricordo della Madre della Chiesa, come la Madre della Chiesa con tanto dolore ha partorito tutti noi … il Vangelo fa vedere che seguiva Gesù: con le amiche, pie donne, seguiva Gesù, ascoltava Gesù. Una volta qualcuno l’ha riconosciuta: “Ah, ecco la madre”, “Tua madre è qui” (cf. Mc. 3,31)… Seguiva Gesù. Fino al Calvario. E lì, in piedi (…) la gente sicuramente diceva: “Ma, povera donna, come soffrirà”, e i cattivi sicuramente dicevano: “Ma, anche lei ha colpa, perché se lo avesse educato bene questo non sarebbe finito così”. Era lì, con il Figlio, con l’umiliazione del Figlio. (…) ci farà bene fermarci un po’ e pensare al dolore e ai dolori della Madonna. È la nostra Madre. E come li ha portati, come li ha portati bene, con forza, con pianto: non era un pianto finto, era proprio il cuore distrutto di dolore. Ci farà bene fermarci un po’ e dire alla Madonna: “Grazie per avere accettato di essere Madre quando l’Angelo Te lo ha detto e grazie per avere accettato di essere Madre quando Gesù Te lo ha detto”. (…) – Citato da: CELEBRAZIONE MATTUTINA TRASMESSA IN DIRETTA
DALLA CAPPELLA DI CASA SANTA MARTA, OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO. “L’Addolorata, discepola e madre”. Venerdì, 3 aprile 2020 in www.vatican.va.

1.- Vedi tutto il trattato sulla forza del dolore salvifico nella Lettera Apostolica Salvifici doloris, di San Giovanni Paolo II, di recente ripubblicata da Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M. Conv. e Marcello Giuliano nel libro Mio Signore e mio Dio (Gv 20, 28) La forza del dolore salvifico. Percorsi nella santità e nell’arte, Mimep-Docete, Pessano con Bornago (MI) 2020.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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